Introduzione ad IEEE
802.11ay
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay
Andrea Sghedoni, MATR. 0000736038, A.A. 2015/2016
Corso di Sistemi e Reti Wireless
INDICE
● Introduzione
● Casi d’uso
● Requisiti funzionali
● Channel Model
● Mobilità
● Tecnologia MIMO
● Conclusioni
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 2/26
● Standard IEEE per Wireless LAN
● Estensione del preesistente standard 802.11ad
● Gruppo di lavoro Task Group ay
● Approvato nel Marzo 2015
● Presunta data di pubblicazione Dicembre 2019
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Cos’è IEEE 802.11ay ?
● Estendere ed integrare l’802.11ad rendendolo compatibile con
nuovi scenari, ambienti di utilizzo e casi d’uso
● Permettere la comunicazione wireless utilizzando onde
millimetriche (mmWave), con frequenze intorno ai 60GHz
(Extra High Frequency)
● Gestire la mobilità delle stazioni coinvolte nella comunicazione
● Data rate elevati con target massimo sui 20 Gbps
Obiettivi e caratteristiche
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 4/26
● Comunicazione Ultra Short Range tra un chiosco ed un device portatile
● Comunicazione in Line-Of-Sight, minimizzando la probabilità di interferenza
● Goal principale:
○ Sincronizzare dati/files, reperire contenuti multimediali di diversi Gb,
offerti dal chiosco, nell’ordine del secondo
● Data rate sui 10 Gbps, circa 10 volte maggiore rispetto all’802.11ad
● Esempi:
○ Stazioni, aeroporti, spazi pubblici
Caso d’uso 1 - Ultra Short Range Communication
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Caso d’uso 1 - Ultra Short Range Communication
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● Riproduzione simultanea di
contenuti streaming su device
client
● Numero importante di client posti
in una sala conferenze/show room
che mostrano contenuti streaming
in simultanea
● APs sul soffitto per minimizzare le
interferenze dato che la
comunicazione non è più
nell’ordine del centimetro
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Caso d’uso 2 - Distribuzione Video/Mass-Data
● Considera device mobili con interfacce di rete 4G e più interfacce WiFi
● Considera device mobili con possibilità di fare switch tra tecnologie
diverse
● Caso d’uso illustrato dai documenti ufficiali TG prevede un utente che,
durante una videochiamata, entra nel range di un Hotspot 802.11ay
● Il device utente quindi dovrebbe accorgersi dell’Hotspot e fare switch
nella tecnologia 802.11ay, portando all’utente benefici in QoS, QoE dei
contenuti streaming, dato l’alto data rate offerto dallo standard
● Gestione della bassa mobilità (pedoni)
Caso d’uso 3 - Mobile Offloading and MultiBand
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● Dipende anche dal caso d’uso/ambiente in cui si intende utilizzare la tecnologia
● In linea di massima si richiede:
○ Banda di frequenza
■ 57 GHz - 64 GHz
○ Data rate
■ al più di 20Gbps (cercando di avvicinarcisi sempre di più)
○ Retrocompatibilità con stazioni multigigabit 802.11ad e con gli altri standard preesistenti che
operano nella banda di frequenza in questione
○ Range
■ sui 10 m indoor
■ almeno 100 m outdoor
○ Supporto degli ambienti outdoor
○ Supporto alla bassa mobilità
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 9/26
Requisiti funzionali
● Si occupa di rappresentare ed analizzare il canale di comunicazione della
tecnologia
● Necessità, in fase progettazione, di descrivere ed individuare le componenti di
segnale utili che giungono alla stazione ricevente
● 802.11ad si basava su ray-tracing puro
● Il ray tracing non riesce a descrivere al meglio i contributi delle onde radio in
ambiente indoor ampi ed ambienti outdoor
● Vi potrebbero essere contributi di onde radio, riflesse da oggetti presenti in
modo aleatorio nell’ambiente che non vengono considerate dall’approccio
deterministico
Channel Model
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● L’802.11ay utilizza un approccio ibrido, considerando simultaneamente
componenti deterministiche ed aleatorie:
○ Componente deterministica → deriva dal ray tracing e dallo studio
dell’ambiente
○ Componente stocastica → rappresenta fenomeni che non possono
essere rappresentati a priori(ad esempio il passaggio di un’auto
nell’ambiente o la presenza di oggetti non prevedibile a priori)
○ Componente empirica → rilevazioni e testing di invio/ricezioni radio
nell’ambiente considerato
Channel Model - approccio
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● Modello descritto prende il nome di Quasi-Deterministic Approach, dove la
quantità di segnale utile sulla stazione ricevente può essere interpretata come
l’aggregazione di 3 tipi di raggio:
○ Raggi D
■ Componente deterministica e raggi che danno il maggior contributo
al segnale in arrivo
■ Determinati a priori nell’ambiente in cui si utilizza l’802.11ay
■ Raggi diretti in LOS tra TX e RX
■ raggi riflessi di primo/secondo ordine da oggetti considerati costanti
nell’ambiente (es il suolo)
Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(1)
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● Raggi R
■ Componente stocastica
■ Raggi riflessi da oggetti non considerabili deterministicamente a
priori, dipendenti dall’ambiente in cui si va ad operare
● Raggi F
■ Componente stocastica
■ Introdotti per ambienti dinamici
■ Componente che rappresenta raggi riflessi
■ Possono portare contributi importanti di segnale al RX
■ Considerati per un Δt limitato
Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(2)
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 13/26
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 14/26
Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(3)
● Fondamentale importanza se si vuole adottare lo standard con device
mobili in ambienti outdoor
● Movimento della stazione RX → Effetto Doppler
● Questo, combinato con i ritardi degli echi sulla stazione ricevente
produce uno scostamento di fase e variazione di ampiezza che può
portare ad ISI
● Si considera un’esperienza che paragona la configurazione di un
canale IEEE 802.11ad con i parametri tipici di un canale mmWave
La mobilità
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 15/26
● Delay spread (Ts
)
○ ritardo degli echi dovuto alla propagazione
multipath
● Banda di coerenza (Bc
)
○ massima separazione in freq per cui due sinusoidi
possono ancora essere correlate in ampiezza,
avendo subito attenuazione e sfasamento simili
○ Bc
= 1/Ts
● Doppler Spread (Bd
)
○ scostamento massimo in frequenza causato
dall’effetto Doppler
○ Bd
= fc
(Δv
) / c
Parametri
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 16/26
● Tempo coerenza canale (Tc
)
○ tempo entro il quale i segnali
subiscono lo stesso tipo di fading
○ Tc
= 1/Bd
● Considerando il canale mmWave in ambiente outdoor:
○ RX con velocità pari a 3 km/h
■ Doppler Spread Bd
170 Hz
■ tempo di coerenza Tc
6ms
○ RX con velocità 120 km/h
■ Doppler Spread Bd
6700 Hz
■ tempo di coerenza canale Tc
0.15ms
→ All’aumentare della velocità RX diminuisce il Tc
portando a fenomeni di
fading temporale
Considerazioni(1)
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 17/26
● Considerando il canale 802.11ad:
○ Banda 11ad (2160 MHz) >>> Banda di coerenza Bc
(~ 300 MHz)
○ Sistema a banda larga
→ Rischio di introdurre ISI e distorsione del segnale in ricezione
Lo Standard 802.11ay dovrà trovare il giusto trade-off per non introdurre
ISI e fading temporale nelle proprie trasmissioni
Considerazioni(2)
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 18/26
● 802.11ad utilizza prevalentemente la tecnologia SISO
● Tecnologia MIMO:
○ utilizzare sistemi di multi antenne sulla stazioni riceventi e trasmittenti per
aumentare la capacità del canale trasmissivo
○ Questo permette agli array multi antenna di comprendere più simboli in
simultanea, aumentando di conseguenza il numero di bit in ricezione
○ Sottoclassi:
■ SU-MIMO → La comunicazione rimane 1:1 tra TX e RX
■ MU-MIMO → Stream dati in simultanea per la comunicazione con più utenti
riceventi
Tecnologia MIMO
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 19/26
● tecnica per potenziare il segnale in ricezione, direzionando lato
trasmittente la propagazione verso la direzione RX
● rispetto all’antenna omnidirezionale cerca di indirizzare il segnale verso
dispositivi target, identificati come riceventi
● funziona bene per le brevi distanze, ottenendo un buon rapporto segnale
utile/rumore
● Utilizzo di Phased-Array Antenna, direzionando il lobo principale con
maggior guadagno verso una antenna RX
Beamforming
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 20/26
● Per ottenere tutti i benefici che il MIMO si prefigge:
Tecniche MIMO
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 21/26
1. Separazione spaziale
● Predisporre gli array ad una giusta
distanza tra loro per evitare interferenze
2. Separazione polarizzazione
● Polarizzare nella stessa maniera array
che si intendono far comunicare, ed in
maniera diversa dagli altri
3. Hybrid beamforming
● Gli array cercano di non propagare
segnale in eventuali direzioni di
interferenza
● Casi d’uso:
○ Home theater
○ Sync-and-Go
● Antenne PAA:
○ 1x4 elementi smartphone
○ 1x8 Laptop e TV
● Obiettivo:
○ Mostrare differenze di performance ed eventuali benefici della tecnologia
MIMO, comparandola con la tecnologia SISO, variando inoltre le
tecniche viste nella slide precedente
Esperienza
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 22/26
● Nei primi 1,5 m il throughput (14 Gbps) è
completamente raddoppiato rispetto al
SISO (7 Gbps)
● Dai 3,5 m il SISO diventa più performante
del semplice MIMO, mentre il MIMO Hybrid
beamformed continua su prestazioni
elevate
Risultati Home Theater
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 23/26
Risultati Sync-and-Go
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 24/26
● Andamento simile al caso precedente, con
semplice MIMO più performante sotto gli
0,5 m
● MIMO Hybrid beamformed continua su
prestazioni elevate per le distanze
considerate
● Le distanze sono minori a causa dei
requisiti del caso d’uso e del minor numero
di elementi negli array PAA dello
smartphone
● Introduzione all’802.11ay definendo Casi d’uso, requisiti funzionali e Channel
Model
● Quasi-Deterministic Approach introducendo aleatorietà per ambienti dinamici
● Si prefigge il goal di lavorare su frequenze dei 60GHz con data rate sui 15-20
Gbps
● Necessità di gestione della mobilità dei device, evitando di introdurre ISI e
fading temporale nelle comunicazioni
● Adottare tecnologia MIMO in maniera che porti benefici
● Fine lavori previsti nel dicembre 2019
Conclusioni
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 25/26
● [1] Task Group IEEE 802.11ay, “Standard IEEE 802.11ay”,
http://www.ieee802.org/11/Reports/tgay_update.htm, Mar. 2015 –In corso
○ Documenti della Tgay:
■ Usage model
■ Functional requirements
■ Channel model
● [2] A.Maltsev, A.Sadri, C.Cordeiro, A.Pudeyev, “Practical LOS MIMO Technique for Short-Range
Millimeter-Wave systems”,http://ieeexplore.ieee.org/document/7324501/ , Nov. 2015
● [3] A.Maltsev, I.Bolotin, A.Lomayev, A.Pudeyev, “User Mobility Impact on Millimeter-Wave
System Performance”, http://ieeex-plore.ieee.org/document/7481505/ , Apr. 2016
● [4] A.Maltsev, I.Bolotin, A.Lomayev, A.Pudeyev, “Channel modeling in the next generation
mmWave Wi-Fi: IEEE 802.11ay standard”, http://ieeexplore.ieee.org/document/7499315/ ,
Giu.2016
Bibliografia
Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 26/26

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Introduzione alloStandard IEEE 802.11ay

  • 1. Introduzione ad IEEE 802.11ay Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay Andrea Sghedoni, MATR. 0000736038, A.A. 2015/2016 Corso di Sistemi e Reti Wireless
  • 2. INDICE ● Introduzione ● Casi d’uso ● Requisiti funzionali ● Channel Model ● Mobilità ● Tecnologia MIMO ● Conclusioni Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 2/26
  • 3. ● Standard IEEE per Wireless LAN ● Estensione del preesistente standard 802.11ad ● Gruppo di lavoro Task Group ay ● Approvato nel Marzo 2015 ● Presunta data di pubblicazione Dicembre 2019 Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 3/26 Cos’è IEEE 802.11ay ?
  • 4. ● Estendere ed integrare l’802.11ad rendendolo compatibile con nuovi scenari, ambienti di utilizzo e casi d’uso ● Permettere la comunicazione wireless utilizzando onde millimetriche (mmWave), con frequenze intorno ai 60GHz (Extra High Frequency) ● Gestire la mobilità delle stazioni coinvolte nella comunicazione ● Data rate elevati con target massimo sui 20 Gbps Obiettivi e caratteristiche Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 4/26
  • 5. ● Comunicazione Ultra Short Range tra un chiosco ed un device portatile ● Comunicazione in Line-Of-Sight, minimizzando la probabilità di interferenza ● Goal principale: ○ Sincronizzare dati/files, reperire contenuti multimediali di diversi Gb, offerti dal chiosco, nell’ordine del secondo ● Data rate sui 10 Gbps, circa 10 volte maggiore rispetto all’802.11ad ● Esempi: ○ Stazioni, aeroporti, spazi pubblici Caso d’uso 1 - Ultra Short Range Communication Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 5/26
  • 6. Caso d’uso 1 - Ultra Short Range Communication Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 6/26
  • 7. ● Riproduzione simultanea di contenuti streaming su device client ● Numero importante di client posti in una sala conferenze/show room che mostrano contenuti streaming in simultanea ● APs sul soffitto per minimizzare le interferenze dato che la comunicazione non è più nell’ordine del centimetro Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 7/26 Caso d’uso 2 - Distribuzione Video/Mass-Data
  • 8. ● Considera device mobili con interfacce di rete 4G e più interfacce WiFi ● Considera device mobili con possibilità di fare switch tra tecnologie diverse ● Caso d’uso illustrato dai documenti ufficiali TG prevede un utente che, durante una videochiamata, entra nel range di un Hotspot 802.11ay ● Il device utente quindi dovrebbe accorgersi dell’Hotspot e fare switch nella tecnologia 802.11ay, portando all’utente benefici in QoS, QoE dei contenuti streaming, dato l’alto data rate offerto dallo standard ● Gestione della bassa mobilità (pedoni) Caso d’uso 3 - Mobile Offloading and MultiBand Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 8/26
  • 9. ● Dipende anche dal caso d’uso/ambiente in cui si intende utilizzare la tecnologia ● In linea di massima si richiede: ○ Banda di frequenza ■ 57 GHz - 64 GHz ○ Data rate ■ al più di 20Gbps (cercando di avvicinarcisi sempre di più) ○ Retrocompatibilità con stazioni multigigabit 802.11ad e con gli altri standard preesistenti che operano nella banda di frequenza in questione ○ Range ■ sui 10 m indoor ■ almeno 100 m outdoor ○ Supporto degli ambienti outdoor ○ Supporto alla bassa mobilità Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 9/26 Requisiti funzionali
  • 10. ● Si occupa di rappresentare ed analizzare il canale di comunicazione della tecnologia ● Necessità, in fase progettazione, di descrivere ed individuare le componenti di segnale utili che giungono alla stazione ricevente ● 802.11ad si basava su ray-tracing puro ● Il ray tracing non riesce a descrivere al meglio i contributi delle onde radio in ambiente indoor ampi ed ambienti outdoor ● Vi potrebbero essere contributi di onde radio, riflesse da oggetti presenti in modo aleatorio nell’ambiente che non vengono considerate dall’approccio deterministico Channel Model Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 10/26
  • 11. ● L’802.11ay utilizza un approccio ibrido, considerando simultaneamente componenti deterministiche ed aleatorie: ○ Componente deterministica → deriva dal ray tracing e dallo studio dell’ambiente ○ Componente stocastica → rappresenta fenomeni che non possono essere rappresentati a priori(ad esempio il passaggio di un’auto nell’ambiente o la presenza di oggetti non prevedibile a priori) ○ Componente empirica → rilevazioni e testing di invio/ricezioni radio nell’ambiente considerato Channel Model - approccio Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 11/26
  • 12. ● Modello descritto prende il nome di Quasi-Deterministic Approach, dove la quantità di segnale utile sulla stazione ricevente può essere interpretata come l’aggregazione di 3 tipi di raggio: ○ Raggi D ■ Componente deterministica e raggi che danno il maggior contributo al segnale in arrivo ■ Determinati a priori nell’ambiente in cui si utilizza l’802.11ay ■ Raggi diretti in LOS tra TX e RX ■ raggi riflessi di primo/secondo ordine da oggetti considerati costanti nell’ambiente (es il suolo) Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(1) Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 12/26
  • 13. ● Raggi R ■ Componente stocastica ■ Raggi riflessi da oggetti non considerabili deterministicamente a priori, dipendenti dall’ambiente in cui si va ad operare ● Raggi F ■ Componente stocastica ■ Introdotti per ambienti dinamici ■ Componente che rappresenta raggi riflessi ■ Possono portare contributi importanti di segnale al RX ■ Considerati per un Δt limitato Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(2) Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 13/26
  • 14. Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 14/26 Channel Model - Quasi-Deterministic Approach(3)
  • 15. ● Fondamentale importanza se si vuole adottare lo standard con device mobili in ambienti outdoor ● Movimento della stazione RX → Effetto Doppler ● Questo, combinato con i ritardi degli echi sulla stazione ricevente produce uno scostamento di fase e variazione di ampiezza che può portare ad ISI ● Si considera un’esperienza che paragona la configurazione di un canale IEEE 802.11ad con i parametri tipici di un canale mmWave La mobilità Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 15/26
  • 16. ● Delay spread (Ts ) ○ ritardo degli echi dovuto alla propagazione multipath ● Banda di coerenza (Bc ) ○ massima separazione in freq per cui due sinusoidi possono ancora essere correlate in ampiezza, avendo subito attenuazione e sfasamento simili ○ Bc = 1/Ts ● Doppler Spread (Bd ) ○ scostamento massimo in frequenza causato dall’effetto Doppler ○ Bd = fc (Δv ) / c Parametri Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 16/26 ● Tempo coerenza canale (Tc ) ○ tempo entro il quale i segnali subiscono lo stesso tipo di fading ○ Tc = 1/Bd
  • 17. ● Considerando il canale mmWave in ambiente outdoor: ○ RX con velocità pari a 3 km/h ■ Doppler Spread Bd 170 Hz ■ tempo di coerenza Tc 6ms ○ RX con velocità 120 km/h ■ Doppler Spread Bd 6700 Hz ■ tempo di coerenza canale Tc 0.15ms → All’aumentare della velocità RX diminuisce il Tc portando a fenomeni di fading temporale Considerazioni(1) Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 17/26
  • 18. ● Considerando il canale 802.11ad: ○ Banda 11ad (2160 MHz) >>> Banda di coerenza Bc (~ 300 MHz) ○ Sistema a banda larga → Rischio di introdurre ISI e distorsione del segnale in ricezione Lo Standard 802.11ay dovrà trovare il giusto trade-off per non introdurre ISI e fading temporale nelle proprie trasmissioni Considerazioni(2) Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 18/26
  • 19. ● 802.11ad utilizza prevalentemente la tecnologia SISO ● Tecnologia MIMO: ○ utilizzare sistemi di multi antenne sulla stazioni riceventi e trasmittenti per aumentare la capacità del canale trasmissivo ○ Questo permette agli array multi antenna di comprendere più simboli in simultanea, aumentando di conseguenza il numero di bit in ricezione ○ Sottoclassi: ■ SU-MIMO → La comunicazione rimane 1:1 tra TX e RX ■ MU-MIMO → Stream dati in simultanea per la comunicazione con più utenti riceventi Tecnologia MIMO Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 19/26
  • 20. ● tecnica per potenziare il segnale in ricezione, direzionando lato trasmittente la propagazione verso la direzione RX ● rispetto all’antenna omnidirezionale cerca di indirizzare il segnale verso dispositivi target, identificati come riceventi ● funziona bene per le brevi distanze, ottenendo un buon rapporto segnale utile/rumore ● Utilizzo di Phased-Array Antenna, direzionando il lobo principale con maggior guadagno verso una antenna RX Beamforming Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 20/26
  • 21. ● Per ottenere tutti i benefici che il MIMO si prefigge: Tecniche MIMO Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 21/26 1. Separazione spaziale ● Predisporre gli array ad una giusta distanza tra loro per evitare interferenze 2. Separazione polarizzazione ● Polarizzare nella stessa maniera array che si intendono far comunicare, ed in maniera diversa dagli altri 3. Hybrid beamforming ● Gli array cercano di non propagare segnale in eventuali direzioni di interferenza
  • 22. ● Casi d’uso: ○ Home theater ○ Sync-and-Go ● Antenne PAA: ○ 1x4 elementi smartphone ○ 1x8 Laptop e TV ● Obiettivo: ○ Mostrare differenze di performance ed eventuali benefici della tecnologia MIMO, comparandola con la tecnologia SISO, variando inoltre le tecniche viste nella slide precedente Esperienza Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 22/26
  • 23. ● Nei primi 1,5 m il throughput (14 Gbps) è completamente raddoppiato rispetto al SISO (7 Gbps) ● Dai 3,5 m il SISO diventa più performante del semplice MIMO, mentre il MIMO Hybrid beamformed continua su prestazioni elevate Risultati Home Theater Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 23/26
  • 24. Risultati Sync-and-Go Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 24/26 ● Andamento simile al caso precedente, con semplice MIMO più performante sotto gli 0,5 m ● MIMO Hybrid beamformed continua su prestazioni elevate per le distanze considerate ● Le distanze sono minori a causa dei requisiti del caso d’uso e del minor numero di elementi negli array PAA dello smartphone
  • 25. ● Introduzione all’802.11ay definendo Casi d’uso, requisiti funzionali e Channel Model ● Quasi-Deterministic Approach introducendo aleatorietà per ambienti dinamici ● Si prefigge il goal di lavorare su frequenze dei 60GHz con data rate sui 15-20 Gbps ● Necessità di gestione della mobilità dei device, evitando di introdurre ISI e fading temporale nelle comunicazioni ● Adottare tecnologia MIMO in maniera che porti benefici ● Fine lavori previsti nel dicembre 2019 Conclusioni Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 25/26
  • 26. ● [1] Task Group IEEE 802.11ay, “Standard IEEE 802.11ay”, http://www.ieee802.org/11/Reports/tgay_update.htm, Mar. 2015 –In corso ○ Documenti della Tgay: ■ Usage model ■ Functional requirements ■ Channel model ● [2] A.Maltsev, A.Sadri, C.Cordeiro, A.Pudeyev, “Practical LOS MIMO Technique for Short-Range Millimeter-Wave systems”,http://ieeexplore.ieee.org/document/7324501/ , Nov. 2015 ● [3] A.Maltsev, I.Bolotin, A.Lomayev, A.Pudeyev, “User Mobility Impact on Millimeter-Wave System Performance”, http://ieeex-plore.ieee.org/document/7481505/ , Apr. 2016 ● [4] A.Maltsev, I.Bolotin, A.Lomayev, A.Pudeyev, “Channel modeling in the next generation mmWave Wi-Fi: IEEE 802.11ay standard”, http://ieeexplore.ieee.org/document/7499315/ , Giu.2016 Bibliografia Andrea Sghedoni - Presentazione di SRW @ Alma Mater Studiorum, Università di Bologna Introduzione ad IEEE 802.11 ay 26/26