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IL CYBERBULLISMO
1. Che cos è il cyberbullismo
2. Come si manifesta il cyberbullismo
3. Come si potrebbe risolvere questo problema
DOMANDE PRINCIPALI SUL FENOMENO DEL CYBERBULLISMO
ALTRE INFORMAZIONI SUL
CYBERBULLISMO
 Statistiche
 Differenze tra bullismo e cyberbullismo
 Normative e differenze delle privacy
 Cronologia
1)Che cos’è il cyberbullismo?
Il cyberbullismo (ossia «bullismo online») è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto,
offensivo mediante gli strumenti della rete.
I giuristi anglofoni distinguono di solito tra il cyberbullying (cyberbullismo), che avviene tra minorenni, e
il cyberharassment che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne. Tuttavia nell'uso corrente cyber-
bullismo viene utilizzato indifferentemente per entrambi i casi. Come il bullismo nella vita reale, il
cyberbullismo può a volte costituire una violazione del Codice civile e del Codice penale e, per quanto
riguarda l'ordinamento italiano, del Codice della privacy.
Si può anche definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in
imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.
Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media soprattutto social network
(Facebook, Twitter…), chat sincrone, forum online, ma anche telefonate e messaggi.
Torna a pagina iniziale
2)Come si manifesta?
Oggi il 34% del bullismo è online, in chat, quest'ultimo
viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma
diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare
delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale
offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra,
più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato
minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo
l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e
dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 un quinto dei ragazzi
ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto:
“raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%) o “spesso”
(1,5%). Con minore frequenza si registrano casi di
messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi,
ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3%
del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche
per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi on-
line.
Torna a pagina iniziale
3)Come si potrebbe risolvere?
Per prima cosa, bisognerebbe non accettare l’
amicizia sui social network da persone che non
conosciamo o che ci sembrano sospette, anche
se abbiamo altre amicizie in comune: prima di
accettare informarsi bene sulla persona.
Altre soluzioni da adottare potrebbero essere
cambiare indirizzo di posta elettronica e non
frequentare più siti e chat in cui agisce il
cyberbullo; non supplicarlo di smettere o
mostrarsi arrabbiati perché a volte non fa che
aumentare il suo interesse.
La vittima può inviare un unico messaggio con
scritto che i genitori sono stati informati e hanno
sporto denuncia alla polizia.
Se le cose non cambiano è preferibile contattare
realmente la polizia postale o carabinieri e
polizia.Torna a pagina iniziale
STASTISTIC
HE
Per la comprensione del fenomeno del cyberbullismo nascono gruppi di
ricerca italiani ed internazionali finalizzati allo studio, il monitoraggio e il
confronto dei dati utili a poter intervenire su questa problematica sociale.
Possiamo vedere delle statistiche riguardanti questo fatto:
1. Grafici Cyberbullismo (cyberbullo e cybervittima) e atti di cyberbullismo.
2. Tabelle Cyberbullismo
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0 2 4 6 8 10
cybervittima
cyberbullo
Cyberbullismo
15-17 anni 13-14 anni 10-12 anni
0 1 2 3 4 5
cellulare
internet
Atti cyberbullismo
Osservando i due grafici possiamo dire che nell’ età compresa tra i 13-14 anni si ha una
maggiore manifestazione di atti di cyberbullismo.
GRAFICI
Nel primo grafico possiamo vedere al variare dell’
età variano gli atti di cyberbullismo che si
manifestano sempre maggiormente nell’ età 13-14.
Nel secondo grafico possiamo vedere dove possono
avvenire gli atti di cyberbullismo
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Le vittime si sono confidate con
nessuno 43,7%
un amico 26,8%
un genitore 15,5%
un adulto di riferimento 8,5%
TABELLA1
L’elemento eloquente di questa ricerca è che nessuna vittima abbia scelto
l’insegnate come confidente, mentre questa figura viene invece utilizzata
come supporto dal 9,6% dei ragazzi italiani che subiscono atti
di cyberbullismomediante il cellulare (Genta, Brighi, Guarini, 2014).
Secondo questi autori la discordanza dei dati, è dovuta alla variabile
tecnologica presa in considerazione, come evidenziato precedentemente le
molestie tramite cellulare sono legate al mondo scolastico, contesto che
rende le vittime più propense a parlarne con i loro insegnanti. L’impatto che
l’aggressione cyber ha sulla psiche della vittima varia a seconda dell’
intensità e della frequenza degli atti di sopruso; negli Stati Uniti si sono
verificati molti casi in cui le vittime di aggressioni elettroniche, subendo
pressioni psicologiche estreme, sono arrivate al suicidio. Gli episodi sono
così frequenti e numerosi che hanno dato origine a un nuovo termine:
il Cyberbullicide (Hinduja, Patchin, 2009). Hinduja e Patchin
approfondirono lo studio degli stati emotivi derivati dagli attacchi cyber. TABELLA2
Sentimenti
cybervittime
elementari medie superiori
rabbia 33% 34,4% 32,4%
frustrazione 33,3% 31,6% 30%
tristezza 33,3% 24,6% 18,8%
Dalla ricerca effettuata emerge
che rabbia e frustrazione siano due sentimenti provati in
maniera omogenea nelle diverse fasce di età, la tristezza
è predominante nei bambini delle elementari, sentimento
che decresce avanzando con l’età. Analizzando questi
dati rispetto alla differenza di genere, le ragazze
vittimizzate, dichiarano maggiormente rabbia e
frustrazione per l’accaduto, mentre i ragazzi manifestano
più sentimenti di imbarazzo e preoccupazione per la loro
immagine sociale.
TABELLA2
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Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, il cyberbullismo lo fa
su internet talvolta causando danni violenti.
 Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è
illusorio, ogni comunicazione elettronica lascia pur sempre delle
tracce. Per la vittima, però, è difficile risalire da sola al proprio
molestatore; inoltre, a fronte dell'anonimato del cyberbullo,
spiacevoli cose sul conto della vittima (spesse volte descritta in
modo manifesto, altre in modo solo apparentemente non
riconducibile alla sua identità) possono essere inoltrate a un
ampio numero di persone.
 Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene
via SMS, messaggistica istantanea o mail, o in un forum online
privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.
 Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche
precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra
persona" online, possono indebolire le remore etiche: spesso la
gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita
reale.
 Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale
avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in
contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta
che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo
(Facebook , Instagram , Twitter ecc.)
DIFFERENZE TRA BULLISMO E CYBERBULLISMO
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NORMATIVE E DIFFERENZE DELLA PRIVACY
NORMATIVE CYBER BULLISMO
 Normativa sulla privacy;
 I primi provvedimenti normativi in Italia ;
 Direttive Europee.
LEGGE SULLA PRIVACY
Il codice per la protezione dei dati
personali (comunemente noto anche come codice della
privacy) è una norma della Repubblica Italiana, emanata
con il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in vigore
dal 1º gennaio 2004.
Il Testo unico, perché riunisce la normativa vigente in
materia accumulatosi dal 1996, è ispirato all'introduzione
di nuove garanzie per i cittadini, alla razionalizzazione
delle norme esistenti e alla semplificazione degli
adempimenti e sostituisce la precedente normativa (legge
31 dicembre 1996, n. 675).
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PRIMI PROVEDDIMENTI NORMATIVI
IN ITALIA
Dichiarazione dei Diritti in Internet : Il 28 luglio del 2015 la
Camera dei Deputati in 14 articoli mette nero su bianco quelli che
sono i diritti on line di ogni cittadino, sia a livello internazionale
che nazionale.
Codice di autoregolamentazione anti-cyberbullismo :
Altro provvedimento risale all’8 gennaio 2014 a firma del
Mise, Ministero dello Sviluppo Economico ,che ha approvato la
prima bozza del Codice di autoregolamentazione anti-
cyberbullismo;
La direttiva ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007 :
“Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la
prevenzione e la lotta al bullismo”: istituisce gli Osservatori
regionali permanenti sul bullismo, attivi presso gli Uffici scolastici
regionali, che garantiscono sia una rilevazione e un monitoraggio
costante del fenomeno sia il supporto alle attività promosse dalle
istituzioni scolastiche singolarmente e/o in collaborazione con
altre strutture operanti nel territorio.
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L’Europa, attraverso il programma comunitario denominato Safer
Internet chiama tutti i paesi membri ad attuare una serie di progetti mirati
all’educazione per l’utilizzo della Rete :
“La presente decisione stabilisce un programma comunitario volto a
promuovere un uso più sicuro di Internet e di altre tecnologie di
comunicazione, in particolare a favore dei bambini, e a lottare contro i
contenuti illeciti e i comportamenti dannosi in linea”.
Fra le ultime novità c’è l’istituzione di EAN, Rete Europa Anti-bullismo, che
vede il coinvolgimento di 17 organizzazioni provenienti da 13 Paesi
dell’Unione Europea, di cui 4 italiane. Lo scopo dell’ EAN è quello di
coordinare azioni ed interventi anti-bullismo a livello europeo nonché la
condivisione e lo scambio di idee in merito al problema e la possibilità
formativa, rivolte a tutti i professionisti che operano nel campo. Un’Europa,
dunque, si dimostra coinvolta e coinvolgente nella risoluzione del problema
sociale del cyber bullismo , al limite fra il reale e l’intangibile.
DIRETTIVE
EUROPEE
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CRONOLOGIA
Il primo a notare il fenomeno è stato il canadese Bill Belsey che
ha iniziato a svolgere ricerche sul fenomeno .Qui sotto si può
osservare una linea del tempo sulla diffusione del cyber-bullismo
nei vari paesi.
2004, USA (2005) in Canada (2006) in Inghilterra (2008) in Spagna
2008 IN ITALIA
(2010) in Belgio(2007) in Grecia
e Finlandia
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SITOGRAFIA
Pagine web:
1. http://cedostar.it/diffusione-del-cyberbullismo/
2. https://it.wikipedia.org/wiki/Cyberbullismo
3. http://www.igorvitale.org/2015/08/06/tipi-di-cyberbulismo-statistiche-e-
numeri-in-italia/
4. https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_in_materia_di_protezione_dei_dati
_personali

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  • 1. IL CYBERBULLISMO 1. Che cos è il cyberbullismo 2. Come si manifesta il cyberbullismo 3. Come si potrebbe risolvere questo problema DOMANDE PRINCIPALI SUL FENOMENO DEL CYBERBULLISMO ALTRE INFORMAZIONI SUL CYBERBULLISMO  Statistiche  Differenze tra bullismo e cyberbullismo  Normative e differenze delle privacy  Cronologia
  • 2. 1)Che cos’è il cyberbullismo? Il cyberbullismo (ossia «bullismo online») è il termine che indica un tipo di attacco continuo, ripetuto, offensivo mediante gli strumenti della rete. I giuristi anglofoni distinguono di solito tra il cyberbullying (cyberbullismo), che avviene tra minorenni, e il cyberharassment che avviene tra adulti o tra un adulto e un minorenne. Tuttavia nell'uso corrente cyber- bullismo viene utilizzato indifferentemente per entrambi i casi. Come il bullismo nella vita reale, il cyberbullismo può a volte costituire una violazione del Codice civile e del Codice penale e, per quanto riguarda l'ordinamento italiano, del Codice della privacy. Si può anche definire cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media soprattutto social network (Facebook, Twitter…), chat sincrone, forum online, ma anche telefonate e messaggi. Torna a pagina iniziale
  • 3. 2)Come si manifesta? Oggi il 34% del bullismo è online, in chat, quest'ultimo viene definito cyberbullismo. Pur presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: far circolare delle foto spiacevoli o inviare mail contenenti materiale offensivo può costituire un danno psicologico. In Inghilterra, più di 1 ragazzo su 4, tra gli 11 e i 19, anni è stato minacciato da un bullo via e-mail o sms. In Italia, secondo l’Indagine nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicata nel 2011 un quinto dei ragazzi ha trovato in Internet informazioni false sul proprio conto: “raramente” (12,9%), “qualche volta” (5,6%) o “spesso” (1,5%). Con minore frequenza si registrano casi di messaggi, foto o video dai contenuti offensivi e minacciosi, ricevuti “raramente”, “qualche volta” o “spesso” dal 4,3% del campione; analoga percentuale (4,7%) si registra anche per le situazioni di esclusione intenzionale da gruppi on- line. Torna a pagina iniziale
  • 4. 3)Come si potrebbe risolvere? Per prima cosa, bisognerebbe non accettare l’ amicizia sui social network da persone che non conosciamo o che ci sembrano sospette, anche se abbiamo altre amicizie in comune: prima di accettare informarsi bene sulla persona. Altre soluzioni da adottare potrebbero essere cambiare indirizzo di posta elettronica e non frequentare più siti e chat in cui agisce il cyberbullo; non supplicarlo di smettere o mostrarsi arrabbiati perché a volte non fa che aumentare il suo interesse. La vittima può inviare un unico messaggio con scritto che i genitori sono stati informati e hanno sporto denuncia alla polizia. Se le cose non cambiano è preferibile contattare realmente la polizia postale o carabinieri e polizia.Torna a pagina iniziale
  • 5. STASTISTIC HE Per la comprensione del fenomeno del cyberbullismo nascono gruppi di ricerca italiani ed internazionali finalizzati allo studio, il monitoraggio e il confronto dei dati utili a poter intervenire su questa problematica sociale. Possiamo vedere delle statistiche riguardanti questo fatto: 1. Grafici Cyberbullismo (cyberbullo e cybervittima) e atti di cyberbullismo. 2. Tabelle Cyberbullismo Torna a pagina iniziale
  • 6. 0 2 4 6 8 10 cybervittima cyberbullo Cyberbullismo 15-17 anni 13-14 anni 10-12 anni 0 1 2 3 4 5 cellulare internet Atti cyberbullismo Osservando i due grafici possiamo dire che nell’ età compresa tra i 13-14 anni si ha una maggiore manifestazione di atti di cyberbullismo. GRAFICI Nel primo grafico possiamo vedere al variare dell’ età variano gli atti di cyberbullismo che si manifestano sempre maggiormente nell’ età 13-14. Nel secondo grafico possiamo vedere dove possono avvenire gli atti di cyberbullismo Torna a pagina iniziale Torna indietro
  • 7. Le vittime si sono confidate con nessuno 43,7% un amico 26,8% un genitore 15,5% un adulto di riferimento 8,5% TABELLA1 L’elemento eloquente di questa ricerca è che nessuna vittima abbia scelto l’insegnate come confidente, mentre questa figura viene invece utilizzata come supporto dal 9,6% dei ragazzi italiani che subiscono atti di cyberbullismomediante il cellulare (Genta, Brighi, Guarini, 2014). Secondo questi autori la discordanza dei dati, è dovuta alla variabile tecnologica presa in considerazione, come evidenziato precedentemente le molestie tramite cellulare sono legate al mondo scolastico, contesto che rende le vittime più propense a parlarne con i loro insegnanti. L’impatto che l’aggressione cyber ha sulla psiche della vittima varia a seconda dell’ intensità e della frequenza degli atti di sopruso; negli Stati Uniti si sono verificati molti casi in cui le vittime di aggressioni elettroniche, subendo pressioni psicologiche estreme, sono arrivate al suicidio. Gli episodi sono così frequenti e numerosi che hanno dato origine a un nuovo termine: il Cyberbullicide (Hinduja, Patchin, 2009). Hinduja e Patchin approfondirono lo studio degli stati emotivi derivati dagli attacchi cyber. TABELLA2
  • 8. Sentimenti cybervittime elementari medie superiori rabbia 33% 34,4% 32,4% frustrazione 33,3% 31,6% 30% tristezza 33,3% 24,6% 18,8% Dalla ricerca effettuata emerge che rabbia e frustrazione siano due sentimenti provati in maniera omogenea nelle diverse fasce di età, la tristezza è predominante nei bambini delle elementari, sentimento che decresce avanzando con l’età. Analizzando questi dati rispetto alla differenza di genere, le ragazze vittimizzate, dichiarano maggiormente rabbia e frustrazione per l’accaduto, mentre i ragazzi manifestano più sentimenti di imbarazzo e preoccupazione per la loro immagine sociale. TABELLA2 Torna a pagina iniziale Torna indietro
  • 9. Rispetto al bullismo tradizionale nella vita reale, il cyberbullismo lo fa su internet talvolta causando danni violenti.  Anonimato del molestatore: in realtà, questo anonimato è illusorio, ogni comunicazione elettronica lascia pur sempre delle tracce. Per la vittima, però, è difficile risalire da sola al proprio molestatore; inoltre, a fronte dell'anonimato del cyberbullo, spiacevoli cose sul conto della vittima (spesse volte descritta in modo manifesto, altre in modo solo apparentemente non riconducibile alla sua identità) possono essere inoltrate a un ampio numero di persone.  Difficile reperibilità: se il cyberbullismo avviene via SMS, messaggistica istantanea o mail, o in un forum online privato, ad esempio, è più difficile reperirlo e rimediarvi.  Indebolimento delle remore etiche: le due caratteristiche precedenti, abbinate con la possibilità di essere "un'altra persona" online, possono indebolire le remore etiche: spesso la gente fa e dice online cose che non farebbe o direbbe nella vita reale.  Assenza di limiti spaziotemporali: mentre il bullismo tradizionale avviene di solito in luoghi e momenti specifici (ad esempio in contesto scolastico), il cyberbullismo investe la vittima ogni volta che si collega al mezzo elettronico utilizzato dal cyberbullo (Facebook , Instagram , Twitter ecc.) DIFFERENZE TRA BULLISMO E CYBERBULLISMO Torna a pagina iniziale
  • 10. Torna a pagina iniziale NORMATIVE E DIFFERENZE DELLA PRIVACY NORMATIVE CYBER BULLISMO  Normativa sulla privacy;  I primi provvedimenti normativi in Italia ;  Direttive Europee.
  • 11. LEGGE SULLA PRIVACY Il codice per la protezione dei dati personali (comunemente noto anche come codice della privacy) è una norma della Repubblica Italiana, emanata con il Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in vigore dal 1º gennaio 2004. Il Testo unico, perché riunisce la normativa vigente in materia accumulatosi dal 1996, è ispirato all'introduzione di nuove garanzie per i cittadini, alla razionalizzazione delle norme esistenti e alla semplificazione degli adempimenti e sostituisce la precedente normativa (legge 31 dicembre 1996, n. 675). Torna a pagina iniziale Torna indietro
  • 12. PRIMI PROVEDDIMENTI NORMATIVI IN ITALIA Dichiarazione dei Diritti in Internet : Il 28 luglio del 2015 la Camera dei Deputati in 14 articoli mette nero su bianco quelli che sono i diritti on line di ogni cittadino, sia a livello internazionale che nazionale. Codice di autoregolamentazione anti-cyberbullismo : Altro provvedimento risale all’8 gennaio 2014 a firma del Mise, Ministero dello Sviluppo Economico ,che ha approvato la prima bozza del Codice di autoregolamentazione anti- cyberbullismo; La direttiva ministeriale n. 16 del 5 febbraio 2007 : “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo”: istituisce gli Osservatori regionali permanenti sul bullismo, attivi presso gli Uffici scolastici regionali, che garantiscono sia una rilevazione e un monitoraggio costante del fenomeno sia il supporto alle attività promosse dalle istituzioni scolastiche singolarmente e/o in collaborazione con altre strutture operanti nel territorio. Torna a pagina iniziale Torna indietro
  • 13. L’Europa, attraverso il programma comunitario denominato Safer Internet chiama tutti i paesi membri ad attuare una serie di progetti mirati all’educazione per l’utilizzo della Rete : “La presente decisione stabilisce un programma comunitario volto a promuovere un uso più sicuro di Internet e di altre tecnologie di comunicazione, in particolare a favore dei bambini, e a lottare contro i contenuti illeciti e i comportamenti dannosi in linea”. Fra le ultime novità c’è l’istituzione di EAN, Rete Europa Anti-bullismo, che vede il coinvolgimento di 17 organizzazioni provenienti da 13 Paesi dell’Unione Europea, di cui 4 italiane. Lo scopo dell’ EAN è quello di coordinare azioni ed interventi anti-bullismo a livello europeo nonché la condivisione e lo scambio di idee in merito al problema e la possibilità formativa, rivolte a tutti i professionisti che operano nel campo. Un’Europa, dunque, si dimostra coinvolta e coinvolgente nella risoluzione del problema sociale del cyber bullismo , al limite fra il reale e l’intangibile. DIRETTIVE EUROPEE Torna a pagina iniziale Torna indietro
  • 14. CRONOLOGIA Il primo a notare il fenomeno è stato il canadese Bill Belsey che ha iniziato a svolgere ricerche sul fenomeno .Qui sotto si può osservare una linea del tempo sulla diffusione del cyber-bullismo nei vari paesi. 2004, USA (2005) in Canada (2006) in Inghilterra (2008) in Spagna 2008 IN ITALIA (2010) in Belgio(2007) in Grecia e Finlandia Torna a pagina iniziale
  • 15. SITOGRAFIA Pagine web: 1. http://cedostar.it/diffusione-del-cyberbullismo/ 2. https://it.wikipedia.org/wiki/Cyberbullismo 3. http://www.igorvitale.org/2015/08/06/tipi-di-cyberbulismo-statistiche-e- numeri-in-italia/ 4. https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_in_materia_di_protezione_dei_dati _personali