Trauma dell’apparato
muscolo scheletrico
Ver 0.1
I traumi dell’apparato muscolo
scheletrico
Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o
meglio: l’interruzione della continuità di un
osso)
Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede, con impossibilità a tornare al posto
naturale
Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede con immediato ritorno in loco
Strappi muscolari: lesioni di un muscolo
Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
Principio generale
In presenza di un evento Traumatico Sospettare sempre la Frattura
È sempre difficile distinguere fra:
•Frattura
•Lussazione
•Distorsione
Manifestazioni:
• Dolore
• Deformazione
• Cattivo Funzionamento
• Gonfiore, Ematomi
• Ferite associate
Metodo:
•Nessuna Distinzione
•Attenzione allo Stato della
Persona
•Garantire e fare garantire
l’Immobilità
Classificazione delle fratture
INCOMPLETA
La frattura non ha interessato l’osso in tutto il suo spessore. Viene
detta anche INFRAZIONE
COMPLETA
La frattura ha interessato l’osso in tutto il suo spessore.
COMPOSTA
I monconi o i frammenti ossei rimangono nella sede primitiva.
SCOMPOSTA
I monconi o i frammenti ossei NON
rimangono nella sede primitiva, ma si
spostano
ESPOSTA
I monconi ossei perforano le parti molli
ed escono o la ferita raggiunge il punto di
frattura
Tipi di fratture
Sintomi e segni delle fratture
• Dolore (spesso forte e costante) che aumenta
con i movimenti
• Deformazione, perdita del normale profilo
anatomico
• Posizione anomala dell’arto
• Gonfiore ed alterazione del colore della pelle
• Perdita di funzionalità
• Perdita del polso a valle
• Perdita della sensibilità
• Osso esposto
Complicanze
LESIONI DEI VASI SANGUIGNI
LESIONI AI NERVI
LESIONI AI TESSUTI MOLLI
RISCHIO DI CONTAMINAZIONE
BATTERICA ED INFEZIONE
Complicanze
Priorità di trattamento (Maggiore urgenza)
1. ALLA COLONNA VERTEBRALE
2. CRANICHE E ALLA GABBIA TORACICA
3. AL BACINO
4. AGLI ARTI INFERIORI (IN
PARTICOLARE FEMORE)
5. AGLI ARTI SUPERIORI
Rest: l'infortunato deve stare fermo; allo scopo di
minimizzare l'emorragia
Ice: borsa di ghiaccio sulla parte infortunata
Compression: compressione locale; limita il
gonfiore
Elevation: elevazione dell'arto infortunato dopo
averlo immobilizzato: limita il gonfiore e l'edema
della parte colpita
Comportamento Generale R.I.C.E.
(in attesa del parere medico)
Valutazione
• Valutazione A – B – C – D - E
• Valutare l’origine del TRAUMA, la dinamica
dell’EVENTO
• Possono evidenziarsi con
dolore nella parte traumatizzata
la parte traumatizzata si presenta gonfia
l’impossibilità o difficoltà a muoversi
La deformazione anatomica della parte traumatizzata
L’esposizione dei monconi ossei, con emorragia esterna associata
• Valutare la sede del TRAUMA
• NON farsi ingannare da evidenti deformità: chiedere
sempre
• Valutare la temperatura della cute a valle della frattura
Trattamento
Evitare il più possibile i movimenti
Non ridurre la frattura
Immobilizzare
Se il polso è assente prima
dell’immobilizzazione, accelerare le procedure
Se il polso è assente dopo l’immobilizzazione,
allentare la stecca e ricontrollare
Prevenire e trattare lo shock, monitorizzare i
parametri vitali
Trattamento fratture esposte
Pulizia con soluzione fisiologica
Eventuale emostasi
Copertura con teli sterili
Non andare con l’immobilizzatore a
contatto con la ferita
Fratture composte
I traumi dell’apparato muscolo
scheletrico
Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o
meglio: l’interruzione della continuità di un
osso)
Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede, con impossibilità a tornare al posto
naturale
Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla
loro sede con immediato ritorno in loco
Strappi muscolari: lesioni di un muscolo
Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
Fratture scomposte
Trattamenti localizzati
CLAVICOLA E SCAPOLA: aspetto di spalla
cadente, bendaggio con fascia triangolare
OMERO: immobilizzare l’omero al torace
riempiendo lo spazio vuoto
GOMITO: mantenere la posizione dell’arto sia
che sia in posizione flessa che tesa, stecca a
depressione, accostare l’arto al torace
AVAMBRACCIO: usare stecca a depressione
BACINO (PELVI): sono lesioni gravi a causa di
possibile danno ad organi interni, nervi (zona
molto ricca), vasi importanti, coinvolgimento
della colonna vertebrale
• evitare movimenti in particolare le rotazioni
• presumere lesioni spinali
• asse spinale o materassino a depressione
• verificare shock e parametri vitali
Trattamenti localizzati
Materassino a depressione
Barella atraumatica o cucchiaio
Trattamenti localizzati
FEMORE (TESTA E COLLO): tipico in persone
anziane impossibilità funzionale e di stare in
piedi, piede tipicamente rivolto verso l’esterno,
l’arto può apparire più corto, immobilizzare con
materassino a depressione o asse spinale
GINOCCHIO: gonfiore, non ridurre
l’angolazione mantenere la posizione
GAMBA: usare stecca a depressione
CAVIGLIA E PIEDE: stecca a depressione
sagomata a stivaletto
Amputazione
Segni e sintomi:
•Scontati
Protocollo operativo:
•Arrestare emorragia (laccio femorale)
•Lavare i lembi SOLO con sol. fisiologica
e coprirli con i teli sterili
•Ghiaccio sull’arto amputato
Da usare sempre in qualsiasi caso
Lesioni scheletro - muscolari
Distorsioni e lussazioni:
fuori uscita del capo articolare dalla sua sede con
ritorno;
fuori uscita del capo articolare dalla sua sede
senza ritornarci.
Strappi muscolari: lesioni di alcune fibre
del muscolo
Crampi: contrazioni improvvise del muscolo
con dolore
Per suggerimenti, correzioni e precisazioni:
wikislides@gmail.com

22 Corso TSSA Croce Rossa - Traumi dell’apparato muscolo scheletrico

  • 1.
  • 3.
    I traumi dell’apparatomuscolo scheletrico Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o meglio: l’interruzione della continuità di un osso) Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede, con impossibilità a tornare al posto naturale Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede con immediato ritorno in loco Strappi muscolari: lesioni di un muscolo Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
  • 4.
    Principio generale In presenzadi un evento Traumatico Sospettare sempre la Frattura È sempre difficile distinguere fra: •Frattura •Lussazione •Distorsione Manifestazioni: • Dolore • Deformazione • Cattivo Funzionamento • Gonfiore, Ematomi • Ferite associate Metodo: •Nessuna Distinzione •Attenzione allo Stato della Persona •Garantire e fare garantire l’Immobilità
  • 5.
    Classificazione delle fratture INCOMPLETA Lafrattura non ha interessato l’osso in tutto il suo spessore. Viene detta anche INFRAZIONE COMPLETA La frattura ha interessato l’osso in tutto il suo spessore. COMPOSTA I monconi o i frammenti ossei rimangono nella sede primitiva. SCOMPOSTA I monconi o i frammenti ossei NON rimangono nella sede primitiva, ma si spostano ESPOSTA I monconi ossei perforano le parti molli ed escono o la ferita raggiunge il punto di frattura
  • 6.
  • 7.
    Sintomi e segnidelle fratture • Dolore (spesso forte e costante) che aumenta con i movimenti • Deformazione, perdita del normale profilo anatomico • Posizione anomala dell’arto • Gonfiore ed alterazione del colore della pelle • Perdita di funzionalità • Perdita del polso a valle • Perdita della sensibilità • Osso esposto
  • 8.
    Complicanze LESIONI DEI VASISANGUIGNI LESIONI AI NERVI LESIONI AI TESSUTI MOLLI RISCHIO DI CONTAMINAZIONE BATTERICA ED INFEZIONE
  • 9.
  • 10.
    Priorità di trattamento(Maggiore urgenza) 1. ALLA COLONNA VERTEBRALE 2. CRANICHE E ALLA GABBIA TORACICA 3. AL BACINO 4. AGLI ARTI INFERIORI (IN PARTICOLARE FEMORE) 5. AGLI ARTI SUPERIORI
  • 11.
    Rest: l'infortunato devestare fermo; allo scopo di minimizzare l'emorragia Ice: borsa di ghiaccio sulla parte infortunata Compression: compressione locale; limita il gonfiore Elevation: elevazione dell'arto infortunato dopo averlo immobilizzato: limita il gonfiore e l'edema della parte colpita Comportamento Generale R.I.C.E. (in attesa del parere medico)
  • 12.
    Valutazione • Valutazione A– B – C – D - E • Valutare l’origine del TRAUMA, la dinamica dell’EVENTO • Possono evidenziarsi con dolore nella parte traumatizzata la parte traumatizzata si presenta gonfia l’impossibilità o difficoltà a muoversi La deformazione anatomica della parte traumatizzata L’esposizione dei monconi ossei, con emorragia esterna associata • Valutare la sede del TRAUMA • NON farsi ingannare da evidenti deformità: chiedere sempre • Valutare la temperatura della cute a valle della frattura
  • 13.
    Trattamento Evitare il piùpossibile i movimenti Non ridurre la frattura Immobilizzare Se il polso è assente prima dell’immobilizzazione, accelerare le procedure Se il polso è assente dopo l’immobilizzazione, allentare la stecca e ricontrollare Prevenire e trattare lo shock, monitorizzare i parametri vitali
  • 14.
    Trattamento fratture esposte Puliziacon soluzione fisiologica Eventuale emostasi Copertura con teli sterili Non andare con l’immobilizzatore a contatto con la ferita
  • 15.
  • 16.
    I traumi dell’apparatomuscolo scheletrico Fratture: rottura totale o parziale di un osso (o meglio: l’interruzione della continuità di un osso) Lussazioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede, con impossibilità a tornare al posto naturale Distorsioni: fuoriuscita dei capi articolari dalla loro sede con immediato ritorno in loco Strappi muscolari: lesioni di un muscolo Crampi: contrazioni dolorose di un muscolo
  • 17.
  • 18.
    Trattamenti localizzati CLAVICOLA ESCAPOLA: aspetto di spalla cadente, bendaggio con fascia triangolare OMERO: immobilizzare l’omero al torace riempiendo lo spazio vuoto GOMITO: mantenere la posizione dell’arto sia che sia in posizione flessa che tesa, stecca a depressione, accostare l’arto al torace AVAMBRACCIO: usare stecca a depressione
  • 19.
    BACINO (PELVI): sonolesioni gravi a causa di possibile danno ad organi interni, nervi (zona molto ricca), vasi importanti, coinvolgimento della colonna vertebrale • evitare movimenti in particolare le rotazioni • presumere lesioni spinali • asse spinale o materassino a depressione • verificare shock e parametri vitali Trattamenti localizzati
  • 20.
  • 21.
  • 22.
    Trattamenti localizzati FEMORE (TESTAE COLLO): tipico in persone anziane impossibilità funzionale e di stare in piedi, piede tipicamente rivolto verso l’esterno, l’arto può apparire più corto, immobilizzare con materassino a depressione o asse spinale GINOCCHIO: gonfiore, non ridurre l’angolazione mantenere la posizione GAMBA: usare stecca a depressione CAVIGLIA E PIEDE: stecca a depressione sagomata a stivaletto
  • 23.
    Amputazione Segni e sintomi: •Scontati Protocollooperativo: •Arrestare emorragia (laccio femorale) •Lavare i lembi SOLO con sol. fisiologica e coprirli con i teli sterili •Ghiaccio sull’arto amputato
  • 24.
    Da usare semprein qualsiasi caso
  • 25.
    Lesioni scheletro -muscolari Distorsioni e lussazioni: fuori uscita del capo articolare dalla sua sede con ritorno; fuori uscita del capo articolare dalla sua sede senza ritornarci. Strappi muscolari: lesioni di alcune fibre del muscolo Crampi: contrazioni improvvise del muscolo con dolore
  • 27.