METABOLISMO URBANO E CITTA’
CIRCOLARE
PENSIERO CRITICO PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA
Bologna - 13/4/2022
Metabolismo
urbano
La metafora della città come organismo vivente nasce con Abel Wolman a
metà degli anni ‘60 per studiare i flussi di materiali e di energia su scala
urbana. La città presenta caratteristiche che la rendono simile a un
organismo vivente, un superorganismo che divora materiali, beni, cibo,
acqua, energia, che arrivano spesso da luoghi molto distanti, e li restituisce
sotto forma di rifiuti, reflui ed emissioni.
Perché le città
Le città coprono solo il 2% della superficie del Pianeta ma
sono responabili del consumo del 75% di tutti i materiali e
dell’energia a livello globale. Oggi, oltre 4,4 miliardi di
persone, il 55% della popolazione mondiale vive nelle città
(il 75% in Europa). Nel 2050 tale percentuale dovrebbe
arrivare secondo le stime più recenti all’80%.
Con l’espansione delle aree urbane, il consumo globale di
materiali dovrebbe raddoppiare.
Ilsaccheggio
dellerisorse
«Miniere, foreste, corsi d’acqua,
risorse energetiche e alimentari,
biodiversità: il saccheggio delle risorse
con le quali vengono realizzati molti
dei prodotti che ci circondano, che
consumiamo e che gettiamo tra i
rifiuti produce ingiustizia, e acuisce il
divario tra i pochi ricchi e i molti
poveri. L’aumento dei flussi migratori
dal “sud” verso il “nord” del mondo ne
è uno dei fenomeni più evidenti.
Continuare su questa strada ,
semplicemente, non è un’opzione
praticabile»
Ilsaccheggio
dellerisorse
«Seguendo a ritroso il ciclo di vita di
qualche prodotto, tra quelli di largo
consumo che ritroviamo (e
buttiamo) comunemente tra rifiuti,
ci imbatteremmo con molta
probabilità in storie di “ordinario”
sfruttamento, di devastazione
ambientale, di diritti umani violati,
ma anche di guerre dichiarate (o
meno) per il controllo e lo
sfruttamento delle risorse
necessarie alla loro produzione e per
il controllo dei mercati di sbocco per
i prodotti derivati…»
Nonsolo una questionedi energia
Tutti o quasi sanno che occorre ridurre i
consumi energetici ma pochi sanno che…
Gran parte dell’energia consumata non è quella
utilizzata in casa per l’illuminazione, per gli
elettrodomestici o quella bruciata nel motore
della propria auto, ma è quella incorporata
negli oggetti che ogni giorno consumiamo.
Renewables will onlybe able to address
55% of global emissions.
Original: Ellen MacArthur Foundation
Uso ed estrazione
dei materiali
In soli 50 anni, il consumo globale di
materiali è quadruplicato, crescendo
molto più velocemente della popolazione
mondiale.
Il metaboliso economico consuma oggi
oltre 100 miliardi di tonnellate/anno di
materiali….oltre il 90% sono materie
prime vergini.
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Emissioni di
CO2 in
atmosfera
(trend)
Concentrazione
CO2inatmosfera
TIPPING
POINTS
CLIMATICI
Aciditàdegli
oceani(ph)
SUOLO
FORESTE
BIODIVERSITÀ
IPBES (2019): Global assessment report on biodiversity and ecosystem services of the
Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services.
“ Up to one million species could face extinction in the near future due
to humaninfluence on the natural world. Such a collapse in
biodiversitywould wreakhavoc on the interconnected ecosystemsof
the planet, putting human communitiesat risk by compromisingfood
sources, fouling clean water and air,and eroding natural defenses
againstextreme weathersuch as hurricanesand floods. […]”
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
La media del pollo….
La pressione antropica esercitata sugli
ecosistemi dal consumo di materiali ed
energia non è equamente distribuito.
Mentre i gruppi sociali più abbienti godono
di un maggiore accesso ai consumi, a
servizi come alloggi di alta qualità e alla
mobilità internazionale, la grande
maggioranza della popolazione mondiale
non ha accesso agli standard di vita
minimi.
Città circolare
"Una città circolare è una città che promuove la
transizione da un'economia lineare a un'economia
circolare in modo integrato in tutte le sue funzioni, in
collaborazione con i cittadini, le imprese e la comunità
scientifica. Ciò significa, in pratica, promuovere modelli
di business e comportamenti che consentono di
disaccoppiare l'uso delle risorse dall'attività economica,
mantenendo il valore e l'utilità di prodotti, componenti,
materiali e sostanze il più a lungo possibile, al fine di
chiudere i cicli dei materiali e ridurre al minimo
l’impiego di sostanze pericolose e la produzione di
rifiuti. Attraverso questa transizione circolare,
cerchiamo di migliorare il benessere umano, ridurre le
emissioni, proteggere e valorizzare la biodiversità e
promuovere la giustizia sociale, in linea con gli Obiettivi
di Sviluppo Sostenibile."
Tradotto in ITA da “European Circular Cities Declaration”
Ilruolodelle
cittànella
«transizione
ecologica»
Definire e attuare a livello
locale politiche che
contribuiscano a
«ricondurre lo sviluppo sui
binari della sostenibilità»
Ancora!
Unabussolaper il cambiamento
Out of
balance…
Source: Potsdam Institute for
Climate Impact Research, 2022
reassessment
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Source: https://goodlife.leeds.ac.uk/national-trends/country-trends/#ITA Source: https://eplca.jrc.ec.europa.eu/ConsumptionFootprintPlatform.html
…e l’Italia ?
The World has changed…
The limits to growth
1972
1992
2004
2022
3.8 bln
5,47 bln
6,47 bln
8 bln
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Circular cities: metabolismo urbano e città circolari
Prendere atto
dellarealtà
▪Le pressioni esercitate dalle attività umane
sui sistemi naturali rischiano di
destabilizzare in maniera irreversibile
l’equilibrio che sorregge la stabilità della
biosfera.
▪Tutti i principali indicatori a livello globale
segnano un peggioramento della situazione
▪Il decennio 2020-2030 è decisivo per
scongiurare i peggiori scenari delineati dalla
comunità scientifica internazionale.
▪Le conseguenze ambientali, sociali ed
economiche per le attuali e le future
generazioni sarebbero catastrofiche
Il dilemmadellacrescita
E’ possibile disaccoppiare la
crescita economica dal consumo
di risorse e dagli impatti
sull’ambiente ?
E’ possibile riportare il consumo
di risorse e la pressione sui
sistemi naturali all’interno dei
«limiti ecosistemici» continuando
a perseguire la crescita
economica e al tempo stesso
garantire il soddisfacimento dei
bisogni essenziali per una
popolazione di 8 mld di persone ?
Ilimitidella
«circolarità»
EU-27(2019)
“The concept of ‘circular economy’
suggests that material resources could
be increasingly sourced from within
the economy, reducing environmental
impact by increasing the recycling of
materials. However, this socio-
technical ‘imaginary’ has a limited
potential for sustainability, as revealed
by biophysical analysis (Kovacic et al.,
2019a). In fact, at the scale of the whole
economy only around 12% of the
material input was being recycled in
the EU-27 in 2019 (Eurostat, 2020).”
Growth without
economic growth
(EEA 2021)
Globally, growth has not been decoupled from resource consumption and environmental
pressures and is not likely to become so. The global material footprint, GDP and greenhouse
gases emissions have increased rapidly over time, and strongly correlate. Furthermore,
technological development has so far been associated with increased consumption rather than
the reverse.
Nessun
disaccoppiamento PIL -
materie prime in Italia
«Pil e consumo di materiali viaggiano in parallelo; la
ripresa del 2021 mostra come i due valori si stiano
riportando sugli stessi livelli precedenti alla pandemia».
Andamento delle importazioni nette di materiali e del PIL in Italia, 2017-2021 (2017=100)
Il dilemma
dellacrescita
“Chiunque creda che la crescita
esponenziale possa continuare
all’infinito in un mondo finito è un
pazzo o un economista”
Kenneth Ewart Boulding (1984)
Quale conversioneecologica?
Più energia, però green/da biomasse Meno energia: efficienza + sufficienza
Più macchine però elettriche Meno macchine: ridisegnare le città
Più imballaggi basta che non siano in plastica
Eliminare gli imballaggi inutili o non necessari, favorire e
consolidare i modelli del riuso, contrastare l’overpackaging,
garantire l’effettivo riciclo di quello che rimane in «closed loop»
Più acqua confezionata però in bottiglie
riciclate/biobased/tetrapack
Meno acqua confezionata: promuovere un uso «accorto» della
risorsa idrica, ridurre le dispersioni, garantire la qualità e
l’accesso all’acqua di rete
Più emissioni, poi le togliamo con tecnologie CCS e con
la compensazione a valle
Meno emissioni, limitando in primo luogo il consumo di energia
e materiali in ingresso al metabolismo urbano e favorendo la
rigenerazione e il ripristino dello stato di salute degli ecosistemi.
Più rifiuti basta fare la raccolta differenziata
Meno rifiuti: priorità alle azioni di prevenzione a monte,
eliminando i prodotti inutili o non necessari, contrasto
all’obsolescenza programmata, alla distruzione dei prodotti
invenduti, all’utilizzo di prodotti usa e getta, diritto alla
riparazione, condivisione dei beni, riuso, prodotto come servizio.
Più di tutto però «green»
Ambiente e persone al centro: più socialità, cultura,
condivisione, mutualismo, più cooperazione e meno
competizione, tutela e ripristino dei sistemi naturali.
Per concludere…
Science is clear and change is unavoidable
The key question is: how to meet human needs in most energy and resource efficient way?
For The Future We Want we must enter the untapped territories of the needed deep system transformation
From Humans in function of economic success and development to an economy in function of delivering human
needs: We must set the order right!
From economy considering Humans as external/superior to Nature to an economy acknowledging that we are
embedded with Nature: Destroying Nature is destroying ourselves!
From extraction based production to a creation based production. We should stop stimulating extraction based
economic success and reward responsible, innovative, creative ways of meeting human needs
From an egoistic, short term based interests’ governance structures and logic to cooperation and sharing
sovereignty. We must improve our collective resilience. We need a well designed intergenerational pact.
Grazieper
l’attenzione
Paolo Azzurro
Responsabile area rifiuti e economia
circolare ANCI Emilia-Romagna
paolo.azzurro@anci.emilia-romagna.it

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Circular cities: metabolismo urbano e città circolari

  • 1. METABOLISMO URBANO E CITTA’ CIRCOLARE PENSIERO CRITICO PER LA CONVERSIONE ECOLOGICA Bologna - 13/4/2022
  • 2. Metabolismo urbano La metafora della città come organismo vivente nasce con Abel Wolman a metà degli anni ‘60 per studiare i flussi di materiali e di energia su scala urbana. La città presenta caratteristiche che la rendono simile a un organismo vivente, un superorganismo che divora materiali, beni, cibo, acqua, energia, che arrivano spesso da luoghi molto distanti, e li restituisce sotto forma di rifiuti, reflui ed emissioni.
  • 3. Perché le città Le città coprono solo il 2% della superficie del Pianeta ma sono responabili del consumo del 75% di tutti i materiali e dell’energia a livello globale. Oggi, oltre 4,4 miliardi di persone, il 55% della popolazione mondiale vive nelle città (il 75% in Europa). Nel 2050 tale percentuale dovrebbe arrivare secondo le stime più recenti all’80%. Con l’espansione delle aree urbane, il consumo globale di materiali dovrebbe raddoppiare.
  • 4. Ilsaccheggio dellerisorse «Miniere, foreste, corsi d’acqua, risorse energetiche e alimentari, biodiversità: il saccheggio delle risorse con le quali vengono realizzati molti dei prodotti che ci circondano, che consumiamo e che gettiamo tra i rifiuti produce ingiustizia, e acuisce il divario tra i pochi ricchi e i molti poveri. L’aumento dei flussi migratori dal “sud” verso il “nord” del mondo ne è uno dei fenomeni più evidenti. Continuare su questa strada , semplicemente, non è un’opzione praticabile»
  • 5. Ilsaccheggio dellerisorse «Seguendo a ritroso il ciclo di vita di qualche prodotto, tra quelli di largo consumo che ritroviamo (e buttiamo) comunemente tra rifiuti, ci imbatteremmo con molta probabilità in storie di “ordinario” sfruttamento, di devastazione ambientale, di diritti umani violati, ma anche di guerre dichiarate (o meno) per il controllo e lo sfruttamento delle risorse necessarie alla loro produzione e per il controllo dei mercati di sbocco per i prodotti derivati…»
  • 6. Nonsolo una questionedi energia Tutti o quasi sanno che occorre ridurre i consumi energetici ma pochi sanno che… Gran parte dell’energia consumata non è quella utilizzata in casa per l’illuminazione, per gli elettrodomestici o quella bruciata nel motore della propria auto, ma è quella incorporata negli oggetti che ogni giorno consumiamo. Renewables will onlybe able to address 55% of global emissions. Original: Ellen MacArthur Foundation
  • 7. Uso ed estrazione dei materiali In soli 50 anni, il consumo globale di materiali è quadruplicato, crescendo molto più velocemente della popolazione mondiale. Il metaboliso economico consuma oggi oltre 100 miliardi di tonnellate/anno di materiali….oltre il 90% sono materie prime vergini.
  • 13. SUOLO
  • 15. BIODIVERSITÀ IPBES (2019): Global assessment report on biodiversity and ecosystem services of the Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services. “ Up to one million species could face extinction in the near future due to humaninfluence on the natural world. Such a collapse in biodiversitywould wreakhavoc on the interconnected ecosystemsof the planet, putting human communitiesat risk by compromisingfood sources, fouling clean water and air,and eroding natural defenses againstextreme weathersuch as hurricanesand floods. […]”
  • 19. La media del pollo…. La pressione antropica esercitata sugli ecosistemi dal consumo di materiali ed energia non è equamente distribuito. Mentre i gruppi sociali più abbienti godono di un maggiore accesso ai consumi, a servizi come alloggi di alta qualità e alla mobilità internazionale, la grande maggioranza della popolazione mondiale non ha accesso agli standard di vita minimi.
  • 20. Città circolare "Una città circolare è una città che promuove la transizione da un'economia lineare a un'economia circolare in modo integrato in tutte le sue funzioni, in collaborazione con i cittadini, le imprese e la comunità scientifica. Ciò significa, in pratica, promuovere modelli di business e comportamenti che consentono di disaccoppiare l'uso delle risorse dall'attività economica, mantenendo il valore e l'utilità di prodotti, componenti, materiali e sostanze il più a lungo possibile, al fine di chiudere i cicli dei materiali e ridurre al minimo l’impiego di sostanze pericolose e la produzione di rifiuti. Attraverso questa transizione circolare, cerchiamo di migliorare il benessere umano, ridurre le emissioni, proteggere e valorizzare la biodiversità e promuovere la giustizia sociale, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile." Tradotto in ITA da “European Circular Cities Declaration”
  • 21. Ilruolodelle cittànella «transizione ecologica» Definire e attuare a livello locale politiche che contribuiscano a «ricondurre lo sviluppo sui binari della sostenibilità» Ancora!
  • 23. Out of balance… Source: Potsdam Institute for Climate Impact Research, 2022 reassessment
  • 26. Source: https://goodlife.leeds.ac.uk/national-trends/country-trends/#ITA Source: https://eplca.jrc.ec.europa.eu/ConsumptionFootprintPlatform.html …e l’Italia ?
  • 27. The World has changed…
  • 28. The limits to growth 1972 1992 2004 2022 3.8 bln 5,47 bln 6,47 bln 8 bln
  • 31. Prendere atto dellarealtà ▪Le pressioni esercitate dalle attività umane sui sistemi naturali rischiano di destabilizzare in maniera irreversibile l’equilibrio che sorregge la stabilità della biosfera. ▪Tutti i principali indicatori a livello globale segnano un peggioramento della situazione ▪Il decennio 2020-2030 è decisivo per scongiurare i peggiori scenari delineati dalla comunità scientifica internazionale. ▪Le conseguenze ambientali, sociali ed economiche per le attuali e le future generazioni sarebbero catastrofiche
  • 32. Il dilemmadellacrescita E’ possibile disaccoppiare la crescita economica dal consumo di risorse e dagli impatti sull’ambiente ? E’ possibile riportare il consumo di risorse e la pressione sui sistemi naturali all’interno dei «limiti ecosistemici» continuando a perseguire la crescita economica e al tempo stesso garantire il soddisfacimento dei bisogni essenziali per una popolazione di 8 mld di persone ?
  • 33. Ilimitidella «circolarità» EU-27(2019) “The concept of ‘circular economy’ suggests that material resources could be increasingly sourced from within the economy, reducing environmental impact by increasing the recycling of materials. However, this socio- technical ‘imaginary’ has a limited potential for sustainability, as revealed by biophysical analysis (Kovacic et al., 2019a). In fact, at the scale of the whole economy only around 12% of the material input was being recycled in the EU-27 in 2019 (Eurostat, 2020).”
  • 34. Growth without economic growth (EEA 2021) Globally, growth has not been decoupled from resource consumption and environmental pressures and is not likely to become so. The global material footprint, GDP and greenhouse gases emissions have increased rapidly over time, and strongly correlate. Furthermore, technological development has so far been associated with increased consumption rather than the reverse.
  • 35. Nessun disaccoppiamento PIL - materie prime in Italia «Pil e consumo di materiali viaggiano in parallelo; la ripresa del 2021 mostra come i due valori si stiano riportando sugli stessi livelli precedenti alla pandemia». Andamento delle importazioni nette di materiali e del PIL in Italia, 2017-2021 (2017=100)
  • 37. “Chiunque creda che la crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un pazzo o un economista” Kenneth Ewart Boulding (1984)
  • 38. Quale conversioneecologica? Più energia, però green/da biomasse Meno energia: efficienza + sufficienza Più macchine però elettriche Meno macchine: ridisegnare le città Più imballaggi basta che non siano in plastica Eliminare gli imballaggi inutili o non necessari, favorire e consolidare i modelli del riuso, contrastare l’overpackaging, garantire l’effettivo riciclo di quello che rimane in «closed loop» Più acqua confezionata però in bottiglie riciclate/biobased/tetrapack Meno acqua confezionata: promuovere un uso «accorto» della risorsa idrica, ridurre le dispersioni, garantire la qualità e l’accesso all’acqua di rete Più emissioni, poi le togliamo con tecnologie CCS e con la compensazione a valle Meno emissioni, limitando in primo luogo il consumo di energia e materiali in ingresso al metabolismo urbano e favorendo la rigenerazione e il ripristino dello stato di salute degli ecosistemi. Più rifiuti basta fare la raccolta differenziata Meno rifiuti: priorità alle azioni di prevenzione a monte, eliminando i prodotti inutili o non necessari, contrasto all’obsolescenza programmata, alla distruzione dei prodotti invenduti, all’utilizzo di prodotti usa e getta, diritto alla riparazione, condivisione dei beni, riuso, prodotto come servizio. Più di tutto però «green» Ambiente e persone al centro: più socialità, cultura, condivisione, mutualismo, più cooperazione e meno competizione, tutela e ripristino dei sistemi naturali.
  • 39. Per concludere… Science is clear and change is unavoidable The key question is: how to meet human needs in most energy and resource efficient way? For The Future We Want we must enter the untapped territories of the needed deep system transformation From Humans in function of economic success and development to an economy in function of delivering human needs: We must set the order right! From economy considering Humans as external/superior to Nature to an economy acknowledging that we are embedded with Nature: Destroying Nature is destroying ourselves! From extraction based production to a creation based production. We should stop stimulating extraction based economic success and reward responsible, innovative, creative ways of meeting human needs From an egoistic, short term based interests’ governance structures and logic to cooperation and sharing sovereignty. We must improve our collective resilience. We need a well designed intergenerational pact.
  • 40. Grazieper l’attenzione Paolo Azzurro Responsabile area rifiuti e economia circolare ANCI Emilia-Romagna [email protected]