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                                                                               Area Politiche per lo Sviluppo,
      Piano straordinario per il lavoro in Puglia                              il Lavoro e l’Innovazione
      2011

       [���������� ������]


Parte il Piano straordinario
per il lavoro in Puglia.

       340 milioni di risorse,
       43 interventi per oltre 52.000 fruitori.
       Bandi attivi nei primi sei mesi dell’anno.
La Puglia vara il piano straordinario per il lavoro. Trecentoquaranta milioni di risorse, divise in 6
       linee di intervento, che si declinano a loro volta in 43 interventi rivolti a 52.035 potenziali
       destinatari. Sono questi i numeri del più grande piano progettato da una Regione italiana
       per risollevare l’occupazione.
Il governo regionale ha voluto fornire così una risposta immediata ad una situazione sempre più
       difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne. Infatti,
       mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono
       altrettanto positivi i dati sull’occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di
       disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, sale al 14% per le
       donne. Ancora più gravi i recenti dati forniti dall’Istat per la disoccupazione giovanile in
       Italia salita a novembre al 28,9%, il dato più elevato dal 2004.
Di fronte ad una situazione che fa della precarietà la regola e dell’occupazione regolare
       l’eccezione, la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti
       operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità. Certo, risultati
       più efficaci potrebbero essere raggiunti se a livello nazionale fosse possibile rivedere le
       normative sul lavoro e costruire un nuovo sistema di welfare che superi la precarietà e
       riconsegni diritti e prospettive di futuro alle nuove generazioni. In attesa, tuttavia, la
       Regione Puglia lotta con i propri strumenti ponendosi due obiettivi: da un lato migliorare
       l’occupabilità dei giovani e delle donne, dall’altro sostenere i livelli occupazionali esistenti.
       E affronta la sfida alla quale è chiamata dalla strategia di Lisbona, da Europa 2020 e dalla
       Decisione del Consiglio Europeo del 21 ottobre 2010 sulle politiche degli Stati membri a
       favore dell’occupazione: promuovere anche in Puglia una crescita intelligente, sostenibile
       ed inclusiva.
È importante sottolineare che il piano appena elaborato vuole essere una proposta organica di
       intervento che la Regione Puglia sottopone all’attenzione delle forze sociali, del
       parternariato socioeconomico ed istituzionale e delle sei Amministrazioni provinciali per
       moltiplicare le iniziative di collaborazione. I 43 interventi infatti avranno una priorità
       temporale che sarà decisa con il parternariato. La settimana prossima è previsto il primo
       incontro per affrontare il tema della tempistica nell’ attuazione agli interventi. L’obiettivo
       è farli partire per i primi sei mesi dell’anno secondo l’ordine deciso appunto in sede
       partenariale.
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                                                                                  Area Politiche per lo Sviluppo,
       Piano straordinario per il lavoro in Puglia                                il Lavoro e l’Innovazione
       2011


Il Piano
Il Piano straordinario per il lavoro in Puglia si muove secondo due obiettivi: nuova
        occupazione e salvaguardia dell’occupazione. Nel primo caso si propone di
        innalzare i livelli occupazionali di quella parte di forza lavoro che presenta
        prospettive di occupazione più basse come i giovani, le donne e i soggetti espulsi o
        a rischio di espulsione dai processi produttivi, nel secondo di valorizzare il capitale
        umano inteso come strumento per migliorare la competitività delle imprese. Alla
        nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di
        destinatari potenziali pari a 38.335 persone, per la salvaguardia dell’occupazione,
        invece, i milioni di euro impiegati sono 70,9 e i destinatari potenziali 13.700.
I destinatari dell’intero piano sono lavoratori in cassa integrazione, occupati, lavoratori
        atipici, imprese, disoccupati, donne disoccupate, donne inprenditrici, donne
        occupate, giovani disoccupati, apprendisti, persone disabili disoccupate, immigrati
        e richiedenti asilo, ultracinquantenni, lavoratori socialmente utili (LSU), giovani
        laureati, ricercatori, manager e imprenditori.
Per loro i 340milioni del piano, che vale da solo lo 0,6% del Pil regionale 2009. Sei le linee
        di intervento: Il lavoro dei giovani; Il lavoro delle donne; Il lavoro per l’inclusione
        sociale; Il lavoro per la qualità della vita; il lavoro per lo sviluppo e l’innovazione; Più
        qualità al lavoro. Eccole nel dettaglio.
Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse: 122,6 milioni di euro
        che saranno spesi per formazione, lavoro e impresa. Sono divisi in 8 interventi,
        rivolti a 15.400 destinatari. Si tratta di Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro),
        Diritti a scuola (30 milioni), Formazione integrata, tirocini e aiuti all’occupazione per
        i giovani diplomati (14 milioni), Alta formazione per l’apprendistato (10 milioni),
        Apprendistato professionalizzante (10 milioni), Verso un sistema integrato di alta
        formazione interregionale (3 milioni), Reddito di continuità per i lavoratori atipici
        (5,6 milioni), Microcredito (30 milioni).
Sei gli interventi per il lavoro delle donne finalizzati ad aumentare i posti di lavoro e a
        garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni
        di interventi. Eccoli nel dettaglio: Sviluppo dell’imprenditoria femminile
         (6,35 milioni di euro), Piccoli sussidi per l’inserimento lavorativo delle migranti
         (1 milione), Formazione delle donne ed incentivi all’assunzione (10 milioni), Servizi
        di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), Strumenti di flessibilità del lavoro per le
        donne (1,5 milioni), Part-time e conciliazione (1 milione).
Il lavoro per l’inclusione sociale è una linea che conta 7 interventi per 47 milioni di euro
        totali destinati a sostenere, contrastando le povertà e promuovendo l’inclusione,
        almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: Percorsi integrati per
        l’assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), Sostegno alle persone in
        condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e
        richiedenti asilo (2 milioni), Reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni),
        Sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), Formazione per
        cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), Utilizzo temporaneo dei
        cassaintegrati presso la Pubblica Amministrazione (3 milioni).
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                                                                                 Area Politiche per lo Sviluppo,
       Piano straordinario per il lavoro in Puglia                               il Lavoro e l’Innovazione
       2011

Altrettanti gli interventi destinati al lavoro per la qualità della vita. Con 32,9 milioni di
       euro totali e un popolo di potenziali destinatari pari a 5.150 persone, la linea si
       propone di promuovere il lavoro per uno sviluppo equo e sostenibile. Lo fa con 7
       azioni: Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare
       (Progetto R.O.S.A) (4 milioni di euro), Nuove figure professionali nel settore del
       lavoro di cura domiciliare assistenti per l’infanzia (1 milione), Formazione
       interregionale per l’occupazione legata alla valorizzazione e recupero degli antichi
       mestieri (2,27 milioni), Interventi nell’ambito del turismo (10 milioni), Impiego dei
       lavoratori socialmente utili nella pulizia delle spiagge (0,6 milioni), Aiuti per
       l’occupazione in ambito portuale (5 milioni), Interventi per l’occupazione rivolta
       all’incremento della raccolta differenziata (10 milioni).
Al lavoro per lo sviluppo e l’innovazione, che destina posti ad alta intensità di conoscenza
       per i giovani e i ricercatori pugliesi, è riservato il pacchetto di risorse secondo solo a
       quello per il lavoro dei giovani: 70,5 milioni per 3.385 destinatari. Ben nove gli
       interventi: Formazione di manager ed imprenditori (5 milioni), Investimenti in
       attività di ricerca industriale e formazione (25 milioni), Parternariati regionali per
       l’Innovazione (10 milioni), Dottorati di ricerca (7 milioni), Borse di ricerca (3 milioni),
       Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione (5 milioni), Aiuti alle
       piccole imprese innovative operative (10 milioni), Impresa e ricerca (3 milioni),
       Innovazione per l’occupabilità (2,5 milioni).
Più qualità al lavoro è la linea che investe nelle legalità, nella sicurezza del lavoro e
       nell’emersione del lavoro nero. Sei gli interventi per un monte risorse di 34,9
       milioni di euro, divise tra 5.700 potenziali fruitori. Questi destinatari avranno a
       propria disposizione azioni quali Formazione continua per dipendenti, apprendisti e
       atipici (10 milioni), Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione nelle reti
       di Piccole e medie imprese (10 milioni), Servizi di consulenza in materia di
       innovazione (10 milioni), Emersione del sommerso in agricoltura (2,5 milioni),
       Campagna straordinaria di formazione, di diffusione delle azioni di prevenzione
       della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (1,359 milioni) e Formazione dei
       rappresentanti territoriali per la sicurezza (1 milione).


I Responsabili
Responsabile del coordinamento politico del Piano è il presidente della Regione Puglia con
     l’ausilio politico di una Cabina di Regia interassessorile. Sotto il profilo
     amministrativo invece, la responsabilità è della Direzione dell’Area Politiche per lo
     Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione che curerà l’avanzamento
     procedurale e finanziario del Piano. Sul versante esterno la definizione del Piano
     coinvolgerà il parternariato economico e sociale attribuendogli un ruolo
     particolarmente attivo. Il parternariato sarà infatti chiamato a contribuire alla
     definizione del dettaglio delle azioni, alla valutazione degli effetti ed anche
     all’eventuale revisione delle linee di intervento.

Bari, 11 gennaio 2011
L’Ufficio Stampa
Regione Puglia
                Area Politiche per lo Sviluppo,
                   il Lavoro e l’Innovazione




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Piano straordinario
per il lavoro in Puglia
2011




                            informazioni



                 lavoropuglia@regione.puglia.it

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Comunicato piano lavoro

  • 1. �� ������ �� ������ Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, Piano straordinario per il lavoro in Puglia il Lavoro e l’Innovazione 2011 [���������� ������] Parte il Piano straordinario per il lavoro in Puglia. 340 milioni di risorse, 43 interventi per oltre 52.000 fruitori. Bandi attivi nei primi sei mesi dell’anno. La Puglia vara il piano straordinario per il lavoro. Trecentoquaranta milioni di risorse, divise in 6 linee di intervento, che si declinano a loro volta in 43 interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari. Sono questi i numeri del più grande piano progettato da una Regione italiana per risollevare l’occupazione. Il governo regionale ha voluto fornire così una risposta immediata ad una situazione sempre più difficile e insostenibile che colpisce con particolare durezza i giovani e le donne. Infatti, mentre crescono in Puglia le esportazioni e il numero delle imprese, non appaiono altrettanto positivi i dati sull’occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, sale al 14% per le donne. Ancora più gravi i recenti dati forniti dall’Istat per la disoccupazione giovanile in Italia salita a novembre al 28,9%, il dato più elevato dal 2004. Di fronte ad una situazione che fa della precarietà la regola e dell’occupazione regolare l’eccezione, la Regione Puglia ha deciso di reagire ricorrendo alle risorse e agli strumenti operativi che ricadono nella propria sfera di competenza e responsabilità. Certo, risultati più efficaci potrebbero essere raggiunti se a livello nazionale fosse possibile rivedere le normative sul lavoro e costruire un nuovo sistema di welfare che superi la precarietà e riconsegni diritti e prospettive di futuro alle nuove generazioni. In attesa, tuttavia, la Regione Puglia lotta con i propri strumenti ponendosi due obiettivi: da un lato migliorare l’occupabilità dei giovani e delle donne, dall’altro sostenere i livelli occupazionali esistenti. E affronta la sfida alla quale è chiamata dalla strategia di Lisbona, da Europa 2020 e dalla Decisione del Consiglio Europeo del 21 ottobre 2010 sulle politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione: promuovere anche in Puglia una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. È importante sottolineare che il piano appena elaborato vuole essere una proposta organica di intervento che la Regione Puglia sottopone all’attenzione delle forze sociali, del parternariato socioeconomico ed istituzionale e delle sei Amministrazioni provinciali per moltiplicare le iniziative di collaborazione. I 43 interventi infatti avranno una priorità temporale che sarà decisa con il parternariato. La settimana prossima è previsto il primo incontro per affrontare il tema della tempistica nell’ attuazione agli interventi. L’obiettivo è farli partire per i primi sei mesi dell’anno secondo l’ordine deciso appunto in sede partenariale.
  • 2. �� ������ �� ������ Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, Piano straordinario per il lavoro in Puglia il Lavoro e l’Innovazione 2011 Il Piano Il Piano straordinario per il lavoro in Puglia si muove secondo due obiettivi: nuova occupazione e salvaguardia dell’occupazione. Nel primo caso si propone di innalzare i livelli occupazionali di quella parte di forza lavoro che presenta prospettive di occupazione più basse come i giovani, le donne e i soggetti espulsi o a rischio di espulsione dai processi produttivi, nel secondo di valorizzare il capitale umano inteso come strumento per migliorare la competitività delle imprese. Alla nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di destinatari potenziali pari a 38.335 persone, per la salvaguardia dell’occupazione, invece, i milioni di euro impiegati sono 70,9 e i destinatari potenziali 13.700. I destinatari dell’intero piano sono lavoratori in cassa integrazione, occupati, lavoratori atipici, imprese, disoccupati, donne disoccupate, donne inprenditrici, donne occupate, giovani disoccupati, apprendisti, persone disabili disoccupate, immigrati e richiedenti asilo, ultracinquantenni, lavoratori socialmente utili (LSU), giovani laureati, ricercatori, manager e imprenditori. Per loro i 340milioni del piano, che vale da solo lo 0,6% del Pil regionale 2009. Sei le linee di intervento: Il lavoro dei giovani; Il lavoro delle donne; Il lavoro per l’inclusione sociale; Il lavoro per la qualità della vita; il lavoro per lo sviluppo e l’innovazione; Più qualità al lavoro. Eccole nel dettaglio. Al lavoro dei giovani è destinato il pacchetto più ampio di risorse: 122,6 milioni di euro che saranno spesi per formazione, lavoro e impresa. Sono divisi in 8 interventi, rivolti a 15.400 destinatari. Si tratta di Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro), Diritti a scuola (30 milioni), Formazione integrata, tirocini e aiuti all’occupazione per i giovani diplomati (14 milioni), Alta formazione per l’apprendistato (10 milioni), Apprendistato professionalizzante (10 milioni), Verso un sistema integrato di alta formazione interregionale (3 milioni), Reddito di continuità per i lavoratori atipici (5,6 milioni), Microcredito (30 milioni). Sei gli interventi per il lavoro delle donne finalizzati ad aumentare i posti di lavoro e a garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni di interventi. Eccoli nel dettaglio: Sviluppo dell’imprenditoria femminile (6,35 milioni di euro), Piccoli sussidi per l’inserimento lavorativo delle migranti (1 milione), Formazione delle donne ed incentivi all’assunzione (10 milioni), Servizi di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), Strumenti di flessibilità del lavoro per le donne (1,5 milioni), Part-time e conciliazione (1 milione). Il lavoro per l’inclusione sociale è una linea che conta 7 interventi per 47 milioni di euro totali destinati a sostenere, contrastando le povertà e promuovendo l’inclusione, almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: Percorsi integrati per l’assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), Sostegno alle persone in condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo (2 milioni), Reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni), Sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), Formazione per cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), Utilizzo temporaneo dei cassaintegrati presso la Pubblica Amministrazione (3 milioni).
  • 3. �� ������ �� ������ Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, Piano straordinario per il lavoro in Puglia il Lavoro e l’Innovazione 2011 Altrettanti gli interventi destinati al lavoro per la qualità della vita. Con 32,9 milioni di euro totali e un popolo di potenziali destinatari pari a 5.150 persone, la linea si propone di promuovere il lavoro per uno sviluppo equo e sostenibile. Lo fa con 7 azioni: Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare (Progetto R.O.S.A) (4 milioni di euro), Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare assistenti per l’infanzia (1 milione), Formazione interregionale per l’occupazione legata alla valorizzazione e recupero degli antichi mestieri (2,27 milioni), Interventi nell’ambito del turismo (10 milioni), Impiego dei lavoratori socialmente utili nella pulizia delle spiagge (0,6 milioni), Aiuti per l’occupazione in ambito portuale (5 milioni), Interventi per l’occupazione rivolta all’incremento della raccolta differenziata (10 milioni). Al lavoro per lo sviluppo e l’innovazione, che destina posti ad alta intensità di conoscenza per i giovani e i ricercatori pugliesi, è riservato il pacchetto di risorse secondo solo a quello per il lavoro dei giovani: 70,5 milioni per 3.385 destinatari. Ben nove gli interventi: Formazione di manager ed imprenditori (5 milioni), Investimenti in attività di ricerca industriale e formazione (25 milioni), Parternariati regionali per l’Innovazione (10 milioni), Dottorati di ricerca (7 milioni), Borse di ricerca (3 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione (5 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative operative (10 milioni), Impresa e ricerca (3 milioni), Innovazione per l’occupabilità (2,5 milioni). Più qualità al lavoro è la linea che investe nelle legalità, nella sicurezza del lavoro e nell’emersione del lavoro nero. Sei gli interventi per un monte risorse di 34,9 milioni di euro, divise tra 5.700 potenziali fruitori. Questi destinatari avranno a propria disposizione azioni quali Formazione continua per dipendenti, apprendisti e atipici (10 milioni), Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione nelle reti di Piccole e medie imprese (10 milioni), Servizi di consulenza in materia di innovazione (10 milioni), Emersione del sommerso in agricoltura (2,5 milioni), Campagna straordinaria di formazione, di diffusione delle azioni di prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (1,359 milioni) e Formazione dei rappresentanti territoriali per la sicurezza (1 milione). I Responsabili Responsabile del coordinamento politico del Piano è il presidente della Regione Puglia con l’ausilio politico di una Cabina di Regia interassessorile. Sotto il profilo amministrativo invece, la responsabilità è della Direzione dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione che curerà l’avanzamento procedurale e finanziario del Piano. Sul versante esterno la definizione del Piano coinvolgerà il parternariato economico e sociale attribuendogli un ruolo particolarmente attivo. Il parternariato sarà infatti chiamato a contribuire alla definizione del dettaglio delle azioni, alla valutazione degli effetti ed anche all’eventuale revisione delle linee di intervento. Bari, 11 gennaio 2011 L’Ufficio Stampa
  • 4. Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione �� ������ �� ������ Piano straordinario per il lavoro in Puglia 2011 informazioni [email protected]