Dalla PMA
al concepimento naturale:
il desiderio di un figlio
Dott.ssa Anna Poletto
Psicologa Psicoterapeuta Ipnoterapeuta
Infertilità
Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a
concepire è in genere considerata infertile. Una non trascurabile percentuale
di coppie, però, riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui,
secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità, si preferisce
parlare di infertilità dopo 24 mesi.
Cause
• fisiche;
• psicologiche;
• ambientali;
• socio-culturali.
PMA
Molte coppie che non riescono a concepire naturalmente ricorrono alla
procreazione medicalmente assistita, un iter non facile, soprattutto per la
donna che, giocoforza, è maggiormente esposta alle tecniche mediche
utilizzate, che presentano diversi livelli di invasività, non solo per il corpo ma
anche per la psiche.
Procreazione
naturalmente assistita
Quello che molte coppie non sanno, è che esiste un’altra via, per essere
accompagnati al concepimento naturale di un figlio: la procreazione
naturalmente assistita:
un percorso di approfondimento nella conoscenza di se stessi, del proprio
funzionamento fisico e psicologico, della coppia e delle relazione.
Come?
Un’équipe di professionisti:
• nutrizionisti,
• ginecologi e andrologi,
• psicologi e sessuologi
Come?
Accompagna la coppia a :
• valorizzare le potenzialità generative già presenti;
• rimuovere eventuali blocchi o impedimenti;
• modificare abitudini e stili di vita poco salutari;
• ripristinare un funzionamento psico-corporeo naturalmente sano
Obiettivi
• raggiungere il concepimento naturale senza l’utilizzo di tecniche invasive;
• evitare una eccessiva medicalizzazione di un processo naturale e istintivo
necessario alla sopravvivenza della specie.
Infertilità come opportunità di crescita
Attraverso la procreazione naturalmente assistita la difficoltà a concepire può
essere un’occasione per
• prepararsi adeguatamente ed approfondire un ruolo importante quale è
quello del genitore, che richiede l’affrontamento di sfide quotidiane ed una
formazione permanente sul campo;
• scoprire se davvero si vuole essere genitori e ci si sente pronti;
• comprendere fino in fondo la portata del cambiamento che la nascita di un
figlio comporta per la vita del singolo individuo e della coppia stessa.
Il desiderio di un figlio
• Come per molte delle cose che facciamo nella nostra vita, anche nel caso del
concepimento di un figlio la componente di desiderio è fondamentale.
• il desiderio di un figlio è cruciale non solo per il suo concepimento ma anche
per il tipo e la qualità della relazione che si instaurerà con lui.
Come nasce?
È il risultato di un processo in divenire nel
tempo, di cui non sempre è facile individuare
l’inizio e, talvolta, neanche la fine, tanto che
questo desiderio può rimanere nascosto,
implicito e mai realizzato, continuando
comunque ad agire nella psiche e ad
influenzare i comportamenti delle persone.
Di cosa è fatto?
1. elementi legati al singolo componente la coppia;
2. dinamiche di coppia;
3. aspetti collegati alla genitorialità;
4. fattori relativi alla situazione economico-sociale della coppia e del
contesto di riferimento.
1.
Elementi legati al singolo componente la coppia
• identità-personalità;
• affettività-sessualità ;
• grado di maturazione.
Adeguatezza
• mi sento un individuo sano;
• in grado di riprodursi;
• ho il desiderio di verificarlo;
Adeguatezza
• mi sento adeguato rispetto alla mia età;
• alla fase di vita in cui mi trovo e ai compiti evolutivi che comporta;
• mi sento in grado di produrre, di occuparmi di…
Inadeguatezza
• ho paura di “avere qualcosa che non va”;
• di fare un figlio non sano;
• di non essere in grado di riprodurmi;
• di non essere all’altezza della situazione;
• di fallire… ecc.
Infuturazione (proiettarsi nel futuro)
• mi proietto nel mondo in modo concreto;
• ho fiducia in quello che verrà;
• voglio lasciare traccia di me nel mondo;
• voglio contribuire a costruire il domani;
• mi lascio andare al nuovo, al cambiamento
e al suo potere trasformativo;
Radicamento nel passato
• vivo nel passato, in quello che è stato, cercando di mantenere tutto
così com’è;
• non voglio cambiare le mie abitudini, l’equilibrio raggiunto;
• impedimenti passati si attualizzano continuamente e impediscono
la realizzazione di un futuro;
• non voglio crescere e prendermi nuove responsabilità..ecc.
Fiducia
• mi fido del mondo, degli altri, di me;
• ho capacità e desiderio di lasciarmi andare,
di affidarmi, di perdere il controllo;
• di fondermi e di scambiare con l’altro;
• di comunicare, di amare ed esprimere
amore verso me stesso e l’altro;
Sfiducia
• rigidità;
• controllo;
• paura a lasciarmi andare, a fidarmi e ad affidarmi;
• amo solo me stesso… ecc.
Maturità
• sono in grado di occuparmi di un altro;
• il mio bisogno di amore è sufficientemente soddisfatto e posso donarne;
• posso sacrificare i miei bisogni o procrastinarli per qualcun altro;
Immaturità
• non sono in grado di occuparmi di me stesso;
• non sono in grado di occuparmi di altri;
• non ho ancora soddisfatto il mio bisogno d’amore
e mi sento denutrito in tal senso;
• ho ancora molti bisogni insoddisfatti tanto da
non potere soddisfare quelli di altri o
procrastinare i miei per quelli di altri, o farlo mi
costerebbe un sacrificio troppo alto.
2.
Dinamiche di coppia
• Siamo realmente consapevoli della salute del nostro
rapporto di coppia, del legame che ci lega all’altra
persona e della sua natura?
• Siamo in un’autentica e sana comunicazione con l’altro?
• Stiamo esprimendo noi stessi nella relazione con l’altro?
• Ci fidiamo? O si manifestano, proprio nella relazione con
l’altro, dei blocchi che riguardano soprattutto noi stessi
e di cui non siamo consapevoli?
• La nostra sessualità, comunicazione energetico-corporea con l’altro e con
noi stessi è liberamente espressa?
• Abbiamo gli stessi obiettivi di coppia e la nostra progettualità è realmente
condivisa? O il desiderio di un figlio è il frutto di un condizionamento sociale
ad avere figli? (una coppia deve avere figli e fare famiglia per essere una
coppia sana)
2.
Dinamiche di coppia
• Credo che l’altro possa essere un buon genitore?
• Che potremo essere d’accordo sull’educazione da dare ai figli?
• Abbiamo gli stessi valori di base?
2.
Dinamiche di coppia
3.
Aspetti collegati alla genitorialità
• Ognuno di noi ha un background più o
meno consapevole di quello che significa
essere genitore, di quali siano i compiti,
le regole che governano questo ruolo;
Costituito da:
• pensieri;
• credenze;
• aspettative ;
• esperienze e vissuti,
costruiti nel tempo, attraverso le nostre relazioni e il contatto
con il mondo in cui siamo nati, cresciuti e in cui viviamo.
3.
Aspetti collegati alla genitorialità
Esso condiziona il nostro desiderare essere genitori e la nostra reale possibilità
di diventarlo, più ne siamo consapevoli, più possiamo:
• metterlo in relazione con quello del partner;
• confrontarlo con le condizioni presenti nel nostro contesto di vita attuale;
• se necessario, modificarlo e renderlo più funzionale al contesto presente.
3.
Aspetti collegati alla genitorialità
Esempi:
“Partorirai con dolore..” Quanto la famosa frase biblica, diventata
un riferimento culturale importante, può influenzare la percezione
delle contrazioni uterine da parte di una primipara durante il parto?
3.
Aspetti collegati alla genitorialità
“Non ti sposare e soprattutto non avere mai figli!”.. Quanto possono
condizionare le scelte di una donna adulta frasi come questa, udite
nell’infanzia pronunciate dalla madre? (che poi sono solo la punta dell’iceberg
di un atteggiamento più pervasivo nell’educazione della figlia).
3.
Aspetti collegati alla genitorialità
4.
Fattori relativi alla situazione economico-sociale
della coppia e del contesto di riferimento
È sotto gli occhi di tutti come i
cambiamenti socio-economici in atto nella
nostra società “moderna” abbiano
modificato radicalmente le abitudini e gli
stili di vita, rendendoli certamente meno
favorevoli al concepimento di un figlio, ma
anche solo all’idea di poterlo avere.
Caratteristiche del mondo del lavoro
• ritmi lavorativi frenetici e orari prolungati;
• spostamenti piuttosto lunghi, anche fuori regione o addirittura stato;
• poco sviluppo del welfare, e cioè di un’adeguata fornitura di servizi di aiuto
alle mamme lavoratrici (come accade invece in altri stati europei);
• difficoltà nell’avanzamento di carriera per donne madri;
Caratteristiche del mondo del lavoro
• precarietà del posto di lavoro;
• difficoltà nel trovare impiego e di ricollocazione lavorativa;
• salari mediamente bassi;
Caratteristiche del mondo del lavoro
A queste condizioni, è facilmente intuibile come sia difficile per il singolo
creare uno spazio e un tempo per la nascita, crescita e mantenimento di un
figlio. Inoltre, queste condizioni spesso rendono difficoltoso trovare del tempo
da condividere col partner, e quindi anche uno spazio generativo per la coppia.
Elementi sociali
• mancanza di figure di riferimento e di supporto alla coppia e alla
genitorialità;
• forte spinta alla realizzazione individuale più centrata sulla carriera
e sul successo personale;
• la crisi d’identità dell’uomo e della donna, con una conseguente
confusione di ruoli.
Conclusioni
Ovviamente questa mia analisi sul desiderio di un figlio, non entra nel merito o
nel giudizio della libera scelta se avere un figlio o meno, nella quale entrano in
gioco molti altri fattori. Rappresenta il tentativo di informare riguardo alle
possibili dinamiche, spesso inconsapevoli, sottostanti il nascere o meno del
desiderio di un figlio e della loro possibile influenza sul reale concepimento di
una nuova vita.
Anna Elisabetta Poletto
Psicologa Psicoterapeuta Ipnoterapeuta
• Cel: 327 6722634
• Mail: polettoanna@gmail.com
• Fb: www.facebook.com/annapolettopsicologa
• Sito: www.poletto.info

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Dalla PMA al concepimento naturale: il desiderio di un figlio

  • 1. Dalla PMA al concepimento naturale: il desiderio di un figlio Dott.ssa Anna Poletto Psicologa Psicoterapeuta Ipnoterapeuta
  • 2. Infertilità Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Una non trascurabile percentuale di coppie, però, riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi, per cui, secondo i criteri della Organizzazione Mondiale della Sanità, si preferisce parlare di infertilità dopo 24 mesi.
  • 3. Cause • fisiche; • psicologiche; • ambientali; • socio-culturali.
  • 4. PMA Molte coppie che non riescono a concepire naturalmente ricorrono alla procreazione medicalmente assistita, un iter non facile, soprattutto per la donna che, giocoforza, è maggiormente esposta alle tecniche mediche utilizzate, che presentano diversi livelli di invasività, non solo per il corpo ma anche per la psiche.
  • 5. Procreazione naturalmente assistita Quello che molte coppie non sanno, è che esiste un’altra via, per essere accompagnati al concepimento naturale di un figlio: la procreazione naturalmente assistita: un percorso di approfondimento nella conoscenza di se stessi, del proprio funzionamento fisico e psicologico, della coppia e delle relazione.
  • 6. Come? Un’équipe di professionisti: • nutrizionisti, • ginecologi e andrologi, • psicologi e sessuologi
  • 7. Come? Accompagna la coppia a : • valorizzare le potenzialità generative già presenti; • rimuovere eventuali blocchi o impedimenti; • modificare abitudini e stili di vita poco salutari; • ripristinare un funzionamento psico-corporeo naturalmente sano
  • 8. Obiettivi • raggiungere il concepimento naturale senza l’utilizzo di tecniche invasive; • evitare una eccessiva medicalizzazione di un processo naturale e istintivo necessario alla sopravvivenza della specie.
  • 9. Infertilità come opportunità di crescita Attraverso la procreazione naturalmente assistita la difficoltà a concepire può essere un’occasione per • prepararsi adeguatamente ed approfondire un ruolo importante quale è quello del genitore, che richiede l’affrontamento di sfide quotidiane ed una formazione permanente sul campo; • scoprire se davvero si vuole essere genitori e ci si sente pronti; • comprendere fino in fondo la portata del cambiamento che la nascita di un figlio comporta per la vita del singolo individuo e della coppia stessa.
  • 10. Il desiderio di un figlio • Come per molte delle cose che facciamo nella nostra vita, anche nel caso del concepimento di un figlio la componente di desiderio è fondamentale. • il desiderio di un figlio è cruciale non solo per il suo concepimento ma anche per il tipo e la qualità della relazione che si instaurerà con lui.
  • 11. Come nasce? È il risultato di un processo in divenire nel tempo, di cui non sempre è facile individuare l’inizio e, talvolta, neanche la fine, tanto che questo desiderio può rimanere nascosto, implicito e mai realizzato, continuando comunque ad agire nella psiche e ad influenzare i comportamenti delle persone.
  • 12. Di cosa è fatto? 1. elementi legati al singolo componente la coppia; 2. dinamiche di coppia; 3. aspetti collegati alla genitorialità; 4. fattori relativi alla situazione economico-sociale della coppia e del contesto di riferimento.
  • 13. 1. Elementi legati al singolo componente la coppia • identità-personalità; • affettività-sessualità ; • grado di maturazione.
  • 14. Adeguatezza • mi sento un individuo sano; • in grado di riprodursi; • ho il desiderio di verificarlo;
  • 15. Adeguatezza • mi sento adeguato rispetto alla mia età; • alla fase di vita in cui mi trovo e ai compiti evolutivi che comporta; • mi sento in grado di produrre, di occuparmi di…
  • 16. Inadeguatezza • ho paura di “avere qualcosa che non va”; • di fare un figlio non sano; • di non essere in grado di riprodurmi; • di non essere all’altezza della situazione; • di fallire… ecc.
  • 17. Infuturazione (proiettarsi nel futuro) • mi proietto nel mondo in modo concreto; • ho fiducia in quello che verrà; • voglio lasciare traccia di me nel mondo; • voglio contribuire a costruire il domani; • mi lascio andare al nuovo, al cambiamento e al suo potere trasformativo;
  • 18. Radicamento nel passato • vivo nel passato, in quello che è stato, cercando di mantenere tutto così com’è; • non voglio cambiare le mie abitudini, l’equilibrio raggiunto; • impedimenti passati si attualizzano continuamente e impediscono la realizzazione di un futuro; • non voglio crescere e prendermi nuove responsabilità..ecc.
  • 19. Fiducia • mi fido del mondo, degli altri, di me; • ho capacità e desiderio di lasciarmi andare, di affidarmi, di perdere il controllo; • di fondermi e di scambiare con l’altro; • di comunicare, di amare ed esprimere amore verso me stesso e l’altro;
  • 20. Sfiducia • rigidità; • controllo; • paura a lasciarmi andare, a fidarmi e ad affidarmi; • amo solo me stesso… ecc.
  • 21. Maturità • sono in grado di occuparmi di un altro; • il mio bisogno di amore è sufficientemente soddisfatto e posso donarne; • posso sacrificare i miei bisogni o procrastinarli per qualcun altro;
  • 22. Immaturità • non sono in grado di occuparmi di me stesso; • non sono in grado di occuparmi di altri; • non ho ancora soddisfatto il mio bisogno d’amore e mi sento denutrito in tal senso; • ho ancora molti bisogni insoddisfatti tanto da non potere soddisfare quelli di altri o procrastinare i miei per quelli di altri, o farlo mi costerebbe un sacrificio troppo alto.
  • 23. 2. Dinamiche di coppia • Siamo realmente consapevoli della salute del nostro rapporto di coppia, del legame che ci lega all’altra persona e della sua natura? • Siamo in un’autentica e sana comunicazione con l’altro? • Stiamo esprimendo noi stessi nella relazione con l’altro? • Ci fidiamo? O si manifestano, proprio nella relazione con l’altro, dei blocchi che riguardano soprattutto noi stessi e di cui non siamo consapevoli?
  • 24. • La nostra sessualità, comunicazione energetico-corporea con l’altro e con noi stessi è liberamente espressa? • Abbiamo gli stessi obiettivi di coppia e la nostra progettualità è realmente condivisa? O il desiderio di un figlio è il frutto di un condizionamento sociale ad avere figli? (una coppia deve avere figli e fare famiglia per essere una coppia sana) 2. Dinamiche di coppia
  • 25. • Credo che l’altro possa essere un buon genitore? • Che potremo essere d’accordo sull’educazione da dare ai figli? • Abbiamo gli stessi valori di base? 2. Dinamiche di coppia
  • 26. 3. Aspetti collegati alla genitorialità • Ognuno di noi ha un background più o meno consapevole di quello che significa essere genitore, di quali siano i compiti, le regole che governano questo ruolo;
  • 27. Costituito da: • pensieri; • credenze; • aspettative ; • esperienze e vissuti, costruiti nel tempo, attraverso le nostre relazioni e il contatto con il mondo in cui siamo nati, cresciuti e in cui viviamo. 3. Aspetti collegati alla genitorialità
  • 28. Esso condiziona il nostro desiderare essere genitori e la nostra reale possibilità di diventarlo, più ne siamo consapevoli, più possiamo: • metterlo in relazione con quello del partner; • confrontarlo con le condizioni presenti nel nostro contesto di vita attuale; • se necessario, modificarlo e renderlo più funzionale al contesto presente. 3. Aspetti collegati alla genitorialità
  • 29. Esempi: “Partorirai con dolore..” Quanto la famosa frase biblica, diventata un riferimento culturale importante, può influenzare la percezione delle contrazioni uterine da parte di una primipara durante il parto? 3. Aspetti collegati alla genitorialità
  • 30. “Non ti sposare e soprattutto non avere mai figli!”.. Quanto possono condizionare le scelte di una donna adulta frasi come questa, udite nell’infanzia pronunciate dalla madre? (che poi sono solo la punta dell’iceberg di un atteggiamento più pervasivo nell’educazione della figlia). 3. Aspetti collegati alla genitorialità
  • 31. 4. Fattori relativi alla situazione economico-sociale della coppia e del contesto di riferimento È sotto gli occhi di tutti come i cambiamenti socio-economici in atto nella nostra società “moderna” abbiano modificato radicalmente le abitudini e gli stili di vita, rendendoli certamente meno favorevoli al concepimento di un figlio, ma anche solo all’idea di poterlo avere.
  • 32. Caratteristiche del mondo del lavoro • ritmi lavorativi frenetici e orari prolungati; • spostamenti piuttosto lunghi, anche fuori regione o addirittura stato; • poco sviluppo del welfare, e cioè di un’adeguata fornitura di servizi di aiuto alle mamme lavoratrici (come accade invece in altri stati europei); • difficoltà nell’avanzamento di carriera per donne madri;
  • 33. Caratteristiche del mondo del lavoro • precarietà del posto di lavoro; • difficoltà nel trovare impiego e di ricollocazione lavorativa; • salari mediamente bassi;
  • 34. Caratteristiche del mondo del lavoro A queste condizioni, è facilmente intuibile come sia difficile per il singolo creare uno spazio e un tempo per la nascita, crescita e mantenimento di un figlio. Inoltre, queste condizioni spesso rendono difficoltoso trovare del tempo da condividere col partner, e quindi anche uno spazio generativo per la coppia.
  • 35. Elementi sociali • mancanza di figure di riferimento e di supporto alla coppia e alla genitorialità; • forte spinta alla realizzazione individuale più centrata sulla carriera e sul successo personale; • la crisi d’identità dell’uomo e della donna, con una conseguente confusione di ruoli.
  • 36. Conclusioni Ovviamente questa mia analisi sul desiderio di un figlio, non entra nel merito o nel giudizio della libera scelta se avere un figlio o meno, nella quale entrano in gioco molti altri fattori. Rappresenta il tentativo di informare riguardo alle possibili dinamiche, spesso inconsapevoli, sottostanti il nascere o meno del desiderio di un figlio e della loro possibile influenza sul reale concepimento di una nuova vita.
  • 37. Anna Elisabetta Poletto Psicologa Psicoterapeuta Ipnoterapeuta • Cel: 327 6722634 • Mail: [email protected] • Fb: www.facebook.com/annapolettopsicologa • Sito: www.poletto.info