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Dinamica e
    morfologia costiera




Prof. Geol. Giuseppe Mastronuzzi
  Dipartimento di Scienze della Terra e
                          Geoambientali
 Università degli Studi “Aldo Moro”, Bari
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          1 - Premessa
La risalita del mare
                          nel corso dell’Olocene
                          ha comportato la veloce
                          sommersione
                          di parte di versanti
                          originariamente
                          modellati in ambiente
                          subaereo.
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                Costa orientale del Salento
                                                     Lecce
Con lo stazionamento del livello del mare raggiunto
                                   circa 6/5000 anni BP il mare ha iniziato su quei
                                versanti una continua azione di smantellamento, più o
                                 meno efficace in funzione dell’assetto morfologico e
                                        litostrutturale del corpo roccioso su cui
                                              quei versanti erano modellati.
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Milella et al., 2006, Il Quaternario

                                               Lambeck e Bard, 2000, EPSL
MORFODINAMICA DELL’AMBIENTE COSTIERO
                                           Essa è determinata
                            dalla combinazione di processi marini e continentali:

                          - Processi a breve/medio termine;
                                             (variazioni relative del livello del mare,
                                             eustatismo, tettonica, ecc.)
                          - Processi istantanei o parossistici;
                                    (mareggiate, tsunami, alluvioni, smottamenti, crolli)

                           - Processi continui;
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                        (onde, correnti, maree, deriva litorale, ecc.)

                             - Processi attivati da azioni antropiche
                                                                 (dirette ed indirette).
Agenti e fattori
               geologici
     che condizionano
         l’evoluzione e
            la dinamica
dell’ambiente costiero
g.mastrozz@geo.uniba.it




                           Morner, 1994, JCR
Sistemi mobili costieri




                          Torre Canne, Brindisi
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                      Campomarino, Taranto
Coste rocciose basse




                          Monopoli, Bari
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                           Torre Mileto, Foggia
Coste rocciose alte
g.mastrozz@geo.uniba.it




                               Capo d’Otranto, Lecce
Falesie
                                    Cerano, Brindisi
g.mastrozz@geo.uniba.it
Pseudofalesie
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Polignano, Bari
L’assetto della fascia costiera dipende da:

                          - Bilancio energetico
                           - Bilancio di massa


                            Bilancio energetico:

moto ondoso, correnti, maree, caratteri litostrutturali, attività antropica


                              Bilancio di massa:

                                 - input (accumulo)
(deriva litorale, trasporto fluviale ed eolico, demolizione falesia e piattaforma,
                          apporti biogenici, ripascimenti)

                                - output (erosione)
     (deriva litorale, trasporto fluviale ed eolico, prelievi antropici, usura)
Dinamica e morfologia costiera
Carta della dinamica morfologica della Puglia
g.mastrozz@geo.uniba.it




                           da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
Carta delle biocenosi dei fondali pugliesi
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
Carta delle opere antropiche
                                  che insistono sulla fascia costiera
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
2 - La morfodinamica delle coste
         sedimentarie
La spiaggia è un sistema mobile,
                 elastico e dinamico
rispetto alle sollecitazioni esterne,
     la cui esistenza è il risultato di
 circa 6/5000 anni di evoluzione e
             della dinamica odierna.
Classificazione delle
                          spiagge su base
                          morfodinamica
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                Mastronuzzi and Sansò, 2002,
                                                  Sed. Geol.
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Origine del sedimento
Il nutriente dal mare



                                                                                  Materasso detritico




                          Il coralligeno e
                          le alghe fotofile
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                              +
                                                    La prateria di
                                                  Posidonia oceanica   =
Piana del Fortore, Foggia

                          Spiagge di piane alluvionali
                          (apporti fluviali e
                          subordinatamente marini)
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                                      Foto M. Caldara
Spiagge di insenature definite da promontori rocciosi
                                            = pocket beach
                                        (apporti marini, fluviali e
                                 di demolizione delle coste rocciose)
g.mastrozz@geo.uniba.it




                           Foto M. Caldara                            Vieste, Foggia
Lo stato attuale




                                                            Il Pilone, Brindisi



                                               Punta Penna Grossa, Brindisi
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Il Capitolo, Bari
Foce Fortore, Foggia
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Foce Bradano, Taranto


                                     Lido San Giovanni, Lecce
Le cause
                          dell’arretramento
g.mastrozz@geo.uniba.it
Arresto della
                                                                        deriva litorale
                                                                       causa presenza
                                                                           di opere
                                                                         antropiche




                          Le protezioni della falesia
                          di Colle Ardizio, Pesaro
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                         Le protezioni della falesia
                                          di Pineto Scalo, Pescara
La presenza dei
                                                     porti sopraflutto




                          Accumuli di sedimento,
                          di foglie e di alghe
                          nel porto di Torre Canne
g.mastrozz@geo.uniba.it
Porto di Savelletri = .8m di interrimento
                             Porto di Torre Canne = .7m di interrimento
                              Porto di Villanova = .6m di interrimento
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                   Torre Canne - ostruzione
                          del porto da parte di foglie di Posidonia oceanica
Lido Morelli, Brindisi

               Rosa Marina, Brindisi
g.mastrozz@geo.uniba.it




                               La pulizia della spiagge
                                    con mezzi pesanti
                          e lo scalzamento della duna
L’uso delle foglie di Posidonia e
                              della sabbia quale concime;
                                    il prelievo della sabbia
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                          per l’uso in edilizia


                              2.5 kg di “detrito” = 0.4 kg di foglie + 2.1 kg di sabbia!!!!!!!!!!!
Torre Canne, Brindisi




                                                 Rosa Marina, Brindisi
    L’apertura di varchi
    nell’apparato dunare
                          Porto Cesareo, Lecce
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La distruzione
                                                             del corpo dunare




                  Porto Cesareo, Lecce
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                         Casalabate, Lecce
Punta Prosciutto, Lecce



                          L’uso ricreativo e balneare
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                              Mia figlia …!!!
3. La morfodinamica delle coste rocciose
g.mastrozz@geo.uniba.it
Falesie con componente
                                                  di modellamento
                                                  gravitativo subaereo




                                                              Falesie “pure”
      Foto G. Palmentola

Capo Colonna, Crotone
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Porto Miggiano, Lecce
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Polignano, Bari (fonte e data sconosciute)
Polignano, Bari
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          (Foto V. Pellegrini)
Lesina, Foggia
                                                       I sink holes
                                    Ostuni, Brindisi




                                                            Foto A. Vitale




Le “Spunnulate”, Nardò, Lecce
A meno dell’effetto di abrasione sono i fattori
                                                      intrinsechi cioè i caratteri litostrutturali definiti
                                                           dai parametri morfologici, geotecnici e
                                                                          strutturali:

                                                                     c = coesione
                                                             φ = angolo di attrito interno
                                                               θ = angolo del versante
                                                           γ = peso specifico della roccia
                                                          q = resistenza alla compressione

                                                           Così l’altezza critica di una falesia è

                                                       Hc = 4c(sen θ cos φ /1 - cos (θ – φ))/γ

                                                                          o, ancora,
                          Mastronuzzi et al., 1992,
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Boll. Oc. Teor. Appl.
                                                                  Hc= 4c tg(45+ φ/2)/γ

                                                                           Hc= q/γ
Dati Mesostrutturali
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                 Di Bucci et al., 2009, Boll. Soc. Geol. It.
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          San Foca, Lecce

                                            Assetto litostrutturale
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Foto dal WEB
                               Foto A. Sergio

                                                Fasi evolutive
4 - La morfodinamica degli eventi estremi:
                               mareggiate eccezionali e tsunami
g.mastrozz@geo.uniba.it
Le mareggiate eccezionali
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Quattro differenti cicloni tropicali “medicanes” che si sono verificati
                                       nel bacino Mediterraneo (Fita et al., 2007)
11/01/1987 sea storm
                                                                       S. M. di Leuca 11/01/1987
                                     45
                                                                                                              40        40
                                                                                                                   39
                                     40                                                                                      38
                                                                                                         35
                                     35                                                        32
                                                                           29            28         28
                                     30                                         27
                          Velocità




                                                                                                                                       25
                                                            24
                                     25                                                                                                          22
                                                       20                                                                         20
                                                                 18                                                                                   18
                                     20                               16
                                                  14
                                     15
                                                                                                                                            10
                                     10       7                                                                                                            8
                                                                                     6

                                     5
                                          0
                                     0
                                          0   3    6   9    12   15   18   21   0    3    6    9    12   15   18   21   0    3     6   9    12   15   18   21
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                                                              Tem po
GALLIPOLI - 11.01.1987
g.mastrozz@geo.uniba.it




                             Foto via P. Sansò
                          Foto via P. Sansò
24/11/1991 sea storm
                                                             S. M. di Leuca 24/11/1991
                                     35                                           32
                                                                                              29
                                     30                                                  27
                                     25                                     23                               22
                                                                                                   21
                          Velocità




                                                                      19
                                     20
                                                                                                        14
                                     15                         12
                                          10
                                     10        8    8    8

                                     5
                                     0
                                          9    12   15   18     21    0      3   6       9    12   15   18   21
                                                                           Tempo
g.mastrozz@geo.uniba.it
Santa Caterina, Lecce
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Foto via P. Sansò
                          Foto via P. Sansò
Torre Santa Sabina, Brindisi
                                                                      Il blocco “errante” B87




                                                      Position after the January 4, 2002 storm


                          Final position after the                                    Initial position
                          January 4, 2003            24 m
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                      Mastronuzzi & Sanso, 2004, Quaternary International
Gli tsunami
Il Mar Mediterraneo




                                                       g.mastrozz@geo.uniba.it
La sismicità (M≥4.5) nel Mediterraneo
Fra il 1973 e il 2000
g.mastrozz@geo.uniba.it
Le possibili regioni tsunamogeniche nel Mediterraneo
(Mastronuzzi, 2010, EJEC)
g.mastrozz@geo.uniba.it
Coste del Mediterraneo dove sono state riconosciute
evidenze geologiche dell’impatto di tsunami
(Mastronuzzi, 2010, EJEC)
Pakarang Cape,
                                       Thailand

                                                Blocchi accumulati
                                                   (max 23 tonns)
                                       dall’Indian Ocean Tsunami
                                                            (2004)
giuseppeantonio.mastronuzzi@uniba.it




                                                                     (Goto et al., Marine Geology, 2009)
Sant’Emiliano,
                          Otranto, Lecce

                          Boulder berm (max 70 tons)
                          about 2,5 km long
                          Attributed to the February 20, 1743
g.mastrozz@geo.uniba.it




                          Seismogenic tsunami



                                    Mastronuzzi et al., 2007,
                                           Marine Geology
FOCE S. ANDREA
                                                            KE
                                                                                                 TORRE SCAMPAMORTE
                                                                  WASHOVER FAN
                                                                                                     A
                                                          LA                                             D
                                                                                                          RI
                                                         A
                                                      IN
                                                     S C. FOCE CAUTO                                        A
                                                                                                                TI
                                                   LE                                                             C
                                                                                                                      SE
                           Lesina, Foggia                                                       POST TSUNAMI
                                                                                               COASTAL BARRIER
                                                                                                                        A
                                                                                                  RECOVERY




                                                                                                                       N
                                                                                   DEGRADATED COASTAL
                                                                                        BARRIER


                               Gianfreda et al.,         FOCE CAUTO
                            2001, Nat. Hazard           WASHOVER FAN

                          Mastronuzzi e Sansò,
                                   2002, JQS.
                           Gravina et al., 2005,
                                 Mediterranée
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                                  Quattro tsunami avvenuti rispettivamente nel
                                                                    2430 +/- 40 BP (= 736 +/- 20 cal BC);
                                                    1590 +/- 190 BP (= 488 +/- 55 cal A.D. = 493 A.D.?);
                                                    1520 +/- 110 BP (= 1009 +/- 130 cal A.D. = 1087 A.D.?);
                                                     880 +/- 40 BP (= 1557 +/- 66 cal A.D. = 1627 A.D.?).
(Greuter, 1627)




                          Costa di Lesina
                          (Foggia)
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                            “… il mare si ritirò dentro il suo letto tre miglia,
                                            e poi uscì fuori con grand’impeto di miglia entro terra …”
                                            (Del Vasto, 1627)
Ionian coast, South to Taranto –
                          17 Aprile 1836 :

                          …dopo una primavera molto piovosa ed un’orribile tempesta accaduta il
                          17 aprile 1836 nel golfo tarentino seguirono pochi giorni sereni fino al 24
                          Aprile 1836 …Verso mezzanotte dell’istesso giorno gli animali mostrarono
                          soverchia inquietudine, il mare divenne grosso e tempestoso e sopra di esso
                          fa’ vista una meteora di color fuoco, in quel punto accompagnato da cupo
                          rumore un terremoto durò 20 secondi e dopo 3 minuti replicò
                          violentemente…
                          (Baffi, 1929)
g.mastrozz@geo.uniba.it
Grazie ad evidenze geologiche e geomorfologiche sono stati riconosciuti almeno
                          15 differenti tsunami che hanno colpito le coste del Mediterraneo negli ultimi 6000
                                                              anni circa,
                                    generati da terremoti, eruzioni vulcaniche e frane sottomarine:

                                              • 3500 BP (Santorini, Mediterranean Sea);
                                                         •736 BP (Lesina, Apulia);
                                                 •365 AD (Crete, Mediterranean Sea)
                                                       • 493 a.D. (Lesina, Apulia);
                                                       • 1087 a.D (Lesina, Apulia);
                                                      • February 4th, 1169 (Sicily);
                                                            •1300 a.D. (Crete)
                                                • December 5th, 1456 (Ionian Apulia);
                                                   •July 30th, 1627 (Lesina, Apulia)
                                              • April 6th, 1667 (Adriatic Apulia, Croatia)
                                                      • January 11th, 1693 (Sicily);
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                         • February 20th, 1743 (Ionian and Adriatic Apulia);
                                          •February 6th, 1783 (Scilla, Thyrrenian Calabria)
                                  • end of XIX century (1836?) (Ionian Calabria and Ionian Apulia);
                                                    • December 28th, 1908 (Sicily).
5. Conclusioni



                                 … per gestire bisogna conoscere,
                                 per conoscere bisogna studiare …

                          … c’è molto ancora da studiare per gestire bene!
g.mastrozz@geo.uniba.it
I dati qui presentati sono risultato dei seguenti progetti nazionali:

                                                           MURST COFIN 1999-2000
                                  Morfodinamica dei sistemi costieri: processi naturali ed influenze antropiche.
                          (Responsabile Nazionale: Prof. Giuliano Fierro; Responsabile U.O.: Prof. Giovanni Palmentola).

                                                                 Project S2 2004-06
                                                  Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -
                                                            Dipartimento Protezione Civile
                                 “Valutazione del potenziale sismogenetico e probabilità dei forti terremoti in Italia”
                                          National Coordinators: Dott. D. Slejko and Dott. G. Valensise;
                                             Local Coordinator Bari/Lecce Unit: Prof. G. Mastronuzzi.

                                                         Progetto ARCHEOMAR 2004-06
                                                     Ministero dei Beni Culurali ed Ambientali
                                                     National Coordinators: Dott. Luigi Fozzati
                                                Local Coordinator Puglia Unit: Prof. G. Mastronuzzi;

                                                          MIUR COFIN 2005-2006 Project:
                                   “Analysis of risk from tsunamis in the Calabrian Arc and in the Adriatic Sea ”
                                                         National Coordinator: Prof. S. Tinti,
                          Local Coordinator Bari Unit: Prof. G. Mastronuzzi; Local Coordinator Lecce Unit: Prof. P.Sansò.

                                                                  Project S1 2007/09
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                   Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -
                                                             Dipartimento Protezione Civile
                                 “Analysis of the seismic potential in Italy for the evaluation of the seismic hazard”
                                              Coordinatori Nazionali : Prof. S. Barba, Prof. C. Doglioni
                                             UR 6.03– responsabile: Prof G. Mastronuzzi, Univ. di Bari
e dei progetti internazionali:


                                                            IGCP Project n.437 1999-2003
                                                  International Geological Correlation Programme
                             “Coastal Environmental Change During Sea-Level Highstands: a global synthesis for future
                          management of coastal change” dell’UNESCO – IUGS (Project Leader: Prof. C. Murray Wallace,
                                                      University of Wollongong, NSW, Australia;
                                                    Italian Delegates: G.Mastronuzzi, P. Sansò).

                                                            IGCP Project n.495 2004–2009
                                                  International Geological Correlation Programme
                                 “Quaternary Land-Ocean Interactions: Driving Mechanisms and Coastal Responses ”
                                                              dell’UNESCO – IUGS
                                              (Project Leaders: Dr. A. Long, University of Durham, UK;
                                                Dr. S. Islam, University of Chittangong, Bangladesh;
                                                    Italian Delegates: G.Mastronuzzi, P. Sansò).

                                                             IGCP Project n.588 2010–2015
                                                    International Geological Correlation Programme
                                                             “Preparing for coastal changes:
                                   A detailed process-response framework for coastal change at different timescale”
                                                                  dell’UNESCO – IUGS.
g.mastrozz@geo.uniba.it




                                                   (Project Leaders: Dr. A. Switzer, EOS, Singapore;
                              Dr. Craig Sloss, Queensland University of Technology, Brisbane, Australia; Prof. B. Horton,
                                                        University of Pennsylvania, PA, USA;
                                          Dr. Y. Zong, The University of Hong Kong, Hong Kong S.A.R. China
                                                           Italian Delegates: G.Mastronuzzi).
… grazie
La presentazione è stata prodotta ai soli fini
                               scientifici e non è in commercio.

                          Le diapositive mostrate sono dell’autore o
                           tratte da lavori scientifici dei partecipanti
                               a progetti di ricerca o da contributi
                                comunque indicati in bibliografia.

                               Qualora esse siano state riportate
                          omettendone o citandone erroneamente la
                           fonte si prega di segnalare l’imprecisione
                                 all’autore della presentazione.
g.mastrozz@geo.uniba.it

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Dinamica e morfologia costiera

  • 1. Dinamica e morfologia costiera Prof. Geol. Giuseppe Mastronuzzi Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali Università degli Studi “Aldo Moro”, Bari
  • 2. [email protected] 1 - Premessa
  • 3. La risalita del mare nel corso dell’Olocene ha comportato la veloce sommersione di parte di versanti originariamente modellati in ambiente subaereo. [email protected] Costa orientale del Salento Lecce
  • 4. Con lo stazionamento del livello del mare raggiunto circa 6/5000 anni BP il mare ha iniziato su quei versanti una continua azione di smantellamento, più o meno efficace in funzione dell’assetto morfologico e litostrutturale del corpo roccioso su cui quei versanti erano modellati. [email protected] Milella et al., 2006, Il Quaternario Lambeck e Bard, 2000, EPSL
  • 5. MORFODINAMICA DELL’AMBIENTE COSTIERO Essa è determinata dalla combinazione di processi marini e continentali: - Processi a breve/medio termine; (variazioni relative del livello del mare, eustatismo, tettonica, ecc.) - Processi istantanei o parossistici; (mareggiate, tsunami, alluvioni, smottamenti, crolli) - Processi continui; [email protected] (onde, correnti, maree, deriva litorale, ecc.) - Processi attivati da azioni antropiche (dirette ed indirette).
  • 6. Agenti e fattori geologici che condizionano l’evoluzione e la dinamica dell’ambiente costiero [email protected] Morner, 1994, JCR
  • 7. Sistemi mobili costieri Torre Canne, Brindisi [email protected] Campomarino, Taranto
  • 8. Coste rocciose basse Monopoli, Bari [email protected] Torre Mileto, Foggia
  • 9. Coste rocciose alte [email protected] Capo d’Otranto, Lecce
  • 10. Falesie Cerano, Brindisi [email protected]
  • 12. L’assetto della fascia costiera dipende da: - Bilancio energetico - Bilancio di massa Bilancio energetico: moto ondoso, correnti, maree, caratteri litostrutturali, attività antropica Bilancio di massa: - input (accumulo) (deriva litorale, trasporto fluviale ed eolico, demolizione falesia e piattaforma, apporti biogenici, ripascimenti) - output (erosione) (deriva litorale, trasporto fluviale ed eolico, prelievi antropici, usura)
  • 14. Carta della dinamica morfologica della Puglia [email protected] da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
  • 15. Carta delle biocenosi dei fondali pugliesi [email protected] da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
  • 16. Carta delle opere antropiche che insistono sulla fascia costiera [email protected] da: Mastronuzzi et al., 2002, Studi Costieri
  • 17. 2 - La morfodinamica delle coste sedimentarie
  • 18. La spiaggia è un sistema mobile, elastico e dinamico rispetto alle sollecitazioni esterne, la cui esistenza è il risultato di circa 6/5000 anni di evoluzione e della dinamica odierna.
  • 19. Classificazione delle spiagge su base morfodinamica [email protected] Mastronuzzi and Sansò, 2002, Sed. Geol.
  • 20. [email protected] Origine del sedimento
  • 21. Il nutriente dal mare Materasso detritico Il coralligeno e le alghe fotofile [email protected] + La prateria di Posidonia oceanica =
  • 22. Piana del Fortore, Foggia Spiagge di piane alluvionali (apporti fluviali e subordinatamente marini) [email protected] Foto M. Caldara
  • 23. Spiagge di insenature definite da promontori rocciosi = pocket beach (apporti marini, fluviali e di demolizione delle coste rocciose) [email protected] Foto M. Caldara Vieste, Foggia
  • 24. Lo stato attuale Il Pilone, Brindisi Punta Penna Grossa, Brindisi [email protected] Il Capitolo, Bari
  • 25. Foce Fortore, Foggia [email protected] Foce Bradano, Taranto Lido San Giovanni, Lecce
  • 26. Le cause dell’arretramento [email protected]
  • 27. Arresto della deriva litorale causa presenza di opere antropiche Le protezioni della falesia di Colle Ardizio, Pesaro [email protected] Le protezioni della falesia di Pineto Scalo, Pescara
  • 28. La presenza dei porti sopraflutto Accumuli di sedimento, di foglie e di alghe nel porto di Torre Canne [email protected]
  • 29. Porto di Savelletri = .8m di interrimento Porto di Torre Canne = .7m di interrimento Porto di Villanova = .6m di interrimento [email protected] Torre Canne - ostruzione del porto da parte di foglie di Posidonia oceanica
  • 30. Lido Morelli, Brindisi Rosa Marina, Brindisi [email protected] La pulizia della spiagge con mezzi pesanti e lo scalzamento della duna
  • 31. L’uso delle foglie di Posidonia e della sabbia quale concime; il prelievo della sabbia [email protected] per l’uso in edilizia 2.5 kg di “detrito” = 0.4 kg di foglie + 2.1 kg di sabbia!!!!!!!!!!!
  • 32. Torre Canne, Brindisi Rosa Marina, Brindisi L’apertura di varchi nell’apparato dunare Porto Cesareo, Lecce [email protected]
  • 33. La distruzione del corpo dunare Porto Cesareo, Lecce [email protected] Casalabate, Lecce
  • 34. Punta Prosciutto, Lecce L’uso ricreativo e balneare [email protected] Mia figlia …!!!
  • 35. 3. La morfodinamica delle coste rocciose [email protected]
  • 36. Falesie con componente di modellamento gravitativo subaereo Falesie “pure” Foto G. Palmentola Capo Colonna, Crotone [email protected] Porto Miggiano, Lecce
  • 37. [email protected] Polignano, Bari (fonte e data sconosciute)
  • 38. Polignano, Bari [email protected] (Foto V. Pellegrini)
  • 39. Lesina, Foggia I sink holes Ostuni, Brindisi Foto A. Vitale Le “Spunnulate”, Nardò, Lecce
  • 40. A meno dell’effetto di abrasione sono i fattori intrinsechi cioè i caratteri litostrutturali definiti dai parametri morfologici, geotecnici e strutturali: c = coesione φ = angolo di attrito interno θ = angolo del versante γ = peso specifico della roccia q = resistenza alla compressione Così l’altezza critica di una falesia è Hc = 4c(sen θ cos φ /1 - cos (θ – φ))/γ o, ancora, Mastronuzzi et al., 1992, [email protected] Boll. Oc. Teor. Appl. Hc= 4c tg(45+ φ/2)/γ Hc= q/γ
  • 41. Dati Mesostrutturali [email protected] Di Bucci et al., 2009, Boll. Soc. Geol. It.
  • 42. [email protected] San Foca, Lecce Assetto litostrutturale
  • 43. [email protected] Foto dal WEB Foto A. Sergio Fasi evolutive
  • 44. 4 - La morfodinamica degli eventi estremi: mareggiate eccezionali e tsunami [email protected]
  • 46. [email protected] Quattro differenti cicloni tropicali “medicanes” che si sono verificati nel bacino Mediterraneo (Fita et al., 2007)
  • 47. 11/01/1987 sea storm S. M. di Leuca 11/01/1987 45 40 40 39 40 38 35 35 32 29 28 28 30 27 Velocità 25 24 25 22 20 20 18 18 20 16 14 15 10 10 7 8 6 5 0 0 0 3 6 9 12 15 18 21 0 3 6 9 12 15 18 21 0 3 6 9 12 15 18 21 [email protected] Tem po
  • 48. GALLIPOLI - 11.01.1987 [email protected] Foto via P. Sansò Foto via P. Sansò
  • 49. 24/11/1991 sea storm S. M. di Leuca 24/11/1991 35 32 29 30 27 25 23 22 21 Velocità 19 20 14 15 12 10 10 8 8 8 5 0 9 12 15 18 21 0 3 6 9 12 15 18 21 Tempo [email protected]
  • 50. Santa Caterina, Lecce [email protected] Foto via P. Sansò Foto via P. Sansò
  • 51. Torre Santa Sabina, Brindisi Il blocco “errante” B87 Position after the January 4, 2002 storm Final position after the Initial position January 4, 2003 24 m [email protected] Mastronuzzi & Sanso, 2004, Quaternary International
  • 53. Il Mar Mediterraneo [email protected] La sismicità (M≥4.5) nel Mediterraneo Fra il 1973 e il 2000
  • 54. [email protected] Le possibili regioni tsunamogeniche nel Mediterraneo (Mastronuzzi, 2010, EJEC)
  • 55. [email protected] Coste del Mediterraneo dove sono state riconosciute evidenze geologiche dell’impatto di tsunami (Mastronuzzi, 2010, EJEC)
  • 56. Pakarang Cape, Thailand Blocchi accumulati (max 23 tonns) dall’Indian Ocean Tsunami (2004) [email protected] (Goto et al., Marine Geology, 2009)
  • 57. Sant’Emiliano, Otranto, Lecce Boulder berm (max 70 tons) about 2,5 km long Attributed to the February 20, 1743 [email protected] Seismogenic tsunami Mastronuzzi et al., 2007, Marine Geology
  • 58. FOCE S. ANDREA KE TORRE SCAMPAMORTE WASHOVER FAN A LA D RI A IN S C. FOCE CAUTO A TI LE C SE Lesina, Foggia POST TSUNAMI COASTAL BARRIER A RECOVERY N DEGRADATED COASTAL BARRIER Gianfreda et al., FOCE CAUTO 2001, Nat. Hazard WASHOVER FAN Mastronuzzi e Sansò, 2002, JQS. Gravina et al., 2005, Mediterranée [email protected] Quattro tsunami avvenuti rispettivamente nel 2430 +/- 40 BP (= 736 +/- 20 cal BC); 1590 +/- 190 BP (= 488 +/- 55 cal A.D. = 493 A.D.?); 1520 +/- 110 BP (= 1009 +/- 130 cal A.D. = 1087 A.D.?); 880 +/- 40 BP (= 1557 +/- 66 cal A.D. = 1627 A.D.?).
  • 59. (Greuter, 1627) Costa di Lesina (Foggia) [email protected] “… il mare si ritirò dentro il suo letto tre miglia, e poi uscì fuori con grand’impeto di miglia entro terra …” (Del Vasto, 1627)
  • 60. Ionian coast, South to Taranto – 17 Aprile 1836 : …dopo una primavera molto piovosa ed un’orribile tempesta accaduta il 17 aprile 1836 nel golfo tarentino seguirono pochi giorni sereni fino al 24 Aprile 1836 …Verso mezzanotte dell’istesso giorno gli animali mostrarono soverchia inquietudine, il mare divenne grosso e tempestoso e sopra di esso fa’ vista una meteora di color fuoco, in quel punto accompagnato da cupo rumore un terremoto durò 20 secondi e dopo 3 minuti replicò violentemente… (Baffi, 1929) [email protected]
  • 61. Grazie ad evidenze geologiche e geomorfologiche sono stati riconosciuti almeno 15 differenti tsunami che hanno colpito le coste del Mediterraneo negli ultimi 6000 anni circa, generati da terremoti, eruzioni vulcaniche e frane sottomarine: • 3500 BP (Santorini, Mediterranean Sea); •736 BP (Lesina, Apulia); •365 AD (Crete, Mediterranean Sea) • 493 a.D. (Lesina, Apulia); • 1087 a.D (Lesina, Apulia); • February 4th, 1169 (Sicily); •1300 a.D. (Crete) • December 5th, 1456 (Ionian Apulia); •July 30th, 1627 (Lesina, Apulia) • April 6th, 1667 (Adriatic Apulia, Croatia) • January 11th, 1693 (Sicily); [email protected] • February 20th, 1743 (Ionian and Adriatic Apulia); •February 6th, 1783 (Scilla, Thyrrenian Calabria) • end of XIX century (1836?) (Ionian Calabria and Ionian Apulia); • December 28th, 1908 (Sicily).
  • 62. 5. Conclusioni … per gestire bisogna conoscere, per conoscere bisogna studiare … … c’è molto ancora da studiare per gestire bene! [email protected]
  • 63. I dati qui presentati sono risultato dei seguenti progetti nazionali: MURST COFIN 1999-2000 Morfodinamica dei sistemi costieri: processi naturali ed influenze antropiche. (Responsabile Nazionale: Prof. Giuliano Fierro; Responsabile U.O.: Prof. Giovanni Palmentola). Project S2 2004-06 Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Dipartimento Protezione Civile “Valutazione del potenziale sismogenetico e probabilità dei forti terremoti in Italia” National Coordinators: Dott. D. Slejko and Dott. G. Valensise; Local Coordinator Bari/Lecce Unit: Prof. G. Mastronuzzi. Progetto ARCHEOMAR 2004-06 Ministero dei Beni Culurali ed Ambientali National Coordinators: Dott. Luigi Fozzati Local Coordinator Puglia Unit: Prof. G. Mastronuzzi; MIUR COFIN 2005-2006 Project: “Analysis of risk from tsunamis in the Calabrian Arc and in the Adriatic Sea ” National Coordinator: Prof. S. Tinti, Local Coordinator Bari Unit: Prof. G. Mastronuzzi; Local Coordinator Lecce Unit: Prof. P.Sansò. Project S1 2007/09 [email protected] Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - Dipartimento Protezione Civile “Analysis of the seismic potential in Italy for the evaluation of the seismic hazard” Coordinatori Nazionali : Prof. S. Barba, Prof. C. Doglioni UR 6.03– responsabile: Prof G. Mastronuzzi, Univ. di Bari
  • 64. e dei progetti internazionali: IGCP Project n.437 1999-2003 International Geological Correlation Programme “Coastal Environmental Change During Sea-Level Highstands: a global synthesis for future management of coastal change” dell’UNESCO – IUGS (Project Leader: Prof. C. Murray Wallace, University of Wollongong, NSW, Australia; Italian Delegates: G.Mastronuzzi, P. Sansò). IGCP Project n.495 2004–2009 International Geological Correlation Programme “Quaternary Land-Ocean Interactions: Driving Mechanisms and Coastal Responses ” dell’UNESCO – IUGS (Project Leaders: Dr. A. Long, University of Durham, UK; Dr. S. Islam, University of Chittangong, Bangladesh; Italian Delegates: G.Mastronuzzi, P. Sansò). IGCP Project n.588 2010–2015 International Geological Correlation Programme “Preparing for coastal changes: A detailed process-response framework for coastal change at different timescale” dell’UNESCO – IUGS. [email protected] (Project Leaders: Dr. A. Switzer, EOS, Singapore; Dr. Craig Sloss, Queensland University of Technology, Brisbane, Australia; Prof. B. Horton, University of Pennsylvania, PA, USA; Dr. Y. Zong, The University of Hong Kong, Hong Kong S.A.R. China Italian Delegates: G.Mastronuzzi).
  • 66. La presentazione è stata prodotta ai soli fini scientifici e non è in commercio. Le diapositive mostrate sono dell’autore o tratte da lavori scientifici dei partecipanti a progetti di ricerca o da contributi comunque indicati in bibliografia. Qualora esse siano state riportate omettendone o citandone erroneamente la fonte si prega di segnalare l’imprecisione all’autore della presentazione. [email protected]