Gli ecosistemi naturali del Tevere.  
                      Il tratto Marconi ‐  Ostiense ‐ San Paolo 

                                           Alessia Cerqua
                                                   
In questo tratto fluviale, caratterizzato dalla presenza di sponde naturali, la vegetazione
ripariale presente appare rigogliosa e diffusa in maniera uniforme, caratterizzata dalla
presenza dei salici (Salix alba e Salix purpurea), pioppi (Populus alba, Populus nigra e
Populus canadensis) e vegetazione arborea infestante a Robinia pseudoacacia e Ailanthus
altissima, conosciuto comunemente con il nome di “Albero del Paradiso”.
Sono poi presenti canneti a cannucci di palude (Phragmites communis) e a canna domestica
(Arundo donax), elementi di notevole importanza per numerose specie animali, in
particolare uccelli, nonché preziosissimi ambienti per la riproduzione di molte specie ittiche.




              Salice (Salix alba)                            Salice (Salix purpurea)




    Pioppo (Populus alba)           Pioppo (Populus nigra)    Cannuccia di palude (Phragmites
                                                                        communis )

                                                                                                1 
 
Pioppo (Populus canadensis)
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                                                                                      paradiso”)


Inoltre, sono presenti numerosi popolamenti di rovo comune (Rubus ulmifolius) distribuiti in
maniera pressoché continua lungo il tratto in esame. Tra le piante tipiche di ambienti
palustri, è possibile trovare in quest’ambito, il crescione (Nasturtium officinalis), la canapa
acquatica (Epatorium cannabinum), la menta acquatica (Mentha acquatica), il sedano
d’acqua (Apium nodiflorum) e il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus).
Tali specie, nel loro complesso, rappresentano importanti serbatoi di biodiversità e hanno un
ruolo fondamentale per il consolidamento delle sponde, grazie agli apparati radicali che
creano una trama di tessuto vivo che lega le particelle minerali e aumenta così la coesione
del suolo.




Rovo Comune (Rubus ulmifolius)    Crescione                   Canapa Acquatica
                                  (Nasturtium officinalis)    (Epatorium cannabinum)


                                                                                              2 
 
Carta della vegetazione. Fonte: Autorità di Bacino del Fiume Tevere, 2006




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Per quanto riguarda la fauna, lungo le sponde è
                                      possibile osservare gruppi abbastanza consistenti di
                                      cormorani (Phalacrocorax carbo); è possibile inoltre
                                      osservare Gabbiani comuni (Larus ridibundus) e reali
                                      (Larus cachinnans), garzette, ghiandaie (Garrulus
                                      glandarius)  e aironi cenerini (Ardea cinerea) che
                                      abitano i numerosi canneti presenti sulle sponde.

                                      Nei tratti in cui sono più folti i canneti e i salici è
                                      possibile trovare il rospo comune (Bufo bufo) e la rana
                                      verde (Rana esculenta), anfibi ritenuti voraci
                                      divoratori di insetti.


    Cormorano (Phalacrocorax carbo)




            Airone Cenerino (Ardea cinerea)
                                                        Gabbiano comune (Larus ridibundus)

Nonostante l’elevato tasso di inquinamento, è presente anche una abbondante fauna ittica,
tra cui è possibile rilevare alcune specie rare come il Barbo (Barbus tyberinus) e la
Lampreda di fiume (lampetra fluvialis). Queste specie, anche se poco esigenti dal punto di
vista ecologico, stanno lasciando il posto ad altre specie come il Cefalo (Mugil caphalus) e
la Rovella (Rutilus rubilio).
E’ da sottolineare come la fauna ittica autoctona dell’ecosistema fluviale tiberino abbia
subito negli anni un progressivo impoverimento, a causa del degrado degli ecosistemi
acquatici, conseguente alle attività antropiche.
L’inquinamento e l’eutrofizzazione delle acque, le variazioni della morfologia fluviale e dei
regimi idrologici, la creazione di barriere alla circolazione dei pesci rappresentano i
principali fattori di perturbazione per la fauna ittica. A questi fattori si deve aggiungere
l'introduzione di specie esotiche, uno dei più importanti disturbi causati dall’uomo sugli
ecosistemi acquatici. Il numero delle specie ittiche presenti nel Tevere, infatti, è aumentato
                                                                                             4 
 
dalle 20 originarie a 40 o più specie. Queste introduzioni sono state la causa di una
banalizzazione ed omogeneizzazione della fauna ittica mediante inquinamento
zoogeografico, perdita dell'identità genetica delle popolazioni indigene, alti livelli di
ibridazione ed anche estinzione o riduzione delle comunità locali di specie endemiche.




    Rospo comune (Bufo bufo)       Rana verde (Rana                     Barbo (Barbus tyberinus)
                                          esculenta)




Fonti:
Autorità di Bacino del Fiume Tevere (2006), Portolano. Il Tevere a Roma, Edizioni Ambiente,
Roma.
Bologna M., Carpaneto G., Capula M. (2000) Atlante degli anfibi e rettili nel Lazio, Fratelli
Palombi Ed., Roma.
Celesti Grapow L., Petrella P. (1995), Atlante della Flora Romana, Università di Roma La Sapienza
Dipartimento di Biologia Vegetale, Argos edizioni, Roma.
Pignatti S. (1998) L'ecosistema urbano, in ”Atti I Convegno Nazionale sulla Fauna Urbana”
(Roma, 12 aprile 1997), Fratelli Palombi Editori, Roma.


                                                                                               5 
 

Gli ecosistemi naturali del Tevere

  • 1.
    Gli ecosistemi naturali del Tevere.   Il tratto Marconi ‐  Ostiense ‐ San Paolo  Alessia Cerqua   In questo tratto fluviale, caratterizzato dalla presenza di sponde naturali, la vegetazione ripariale presente appare rigogliosa e diffusa in maniera uniforme, caratterizzata dalla presenza dei salici (Salix alba e Salix purpurea), pioppi (Populus alba, Populus nigra e Populus canadensis) e vegetazione arborea infestante a Robinia pseudoacacia e Ailanthus altissima, conosciuto comunemente con il nome di “Albero del Paradiso”. Sono poi presenti canneti a cannucci di palude (Phragmites communis) e a canna domestica (Arundo donax), elementi di notevole importanza per numerose specie animali, in particolare uccelli, nonché preziosissimi ambienti per la riproduzione di molte specie ittiche. Salice (Salix alba) Salice (Salix purpurea) Pioppo (Populus alba) Pioppo (Populus nigra) Cannuccia di palude (Phragmites communis ) 1   
  • 2.
    Pioppo (Populus canadensis) Ailanthus altissima (“Albero del paradiso”) Inoltre, sono presenti numerosi popolamenti di rovo comune (Rubus ulmifolius) distribuiti in maniera pressoché continua lungo il tratto in esame. Tra le piante tipiche di ambienti palustri, è possibile trovare in quest’ambito, il crescione (Nasturtium officinalis), la canapa acquatica (Epatorium cannabinum), la menta acquatica (Mentha acquatica), il sedano d’acqua (Apium nodiflorum) e il giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus). Tali specie, nel loro complesso, rappresentano importanti serbatoi di biodiversità e hanno un ruolo fondamentale per il consolidamento delle sponde, grazie agli apparati radicali che creano una trama di tessuto vivo che lega le particelle minerali e aumenta così la coesione del suolo. Rovo Comune (Rubus ulmifolius) Crescione Canapa Acquatica (Nasturtium officinalis) (Epatorium cannabinum) 2   
  • 3.
    Carta della vegetazione.Fonte: Autorità di Bacino del Fiume Tevere, 2006 3   
  • 4.
    Per quanto riguardala fauna, lungo le sponde è possibile osservare gruppi abbastanza consistenti di cormorani (Phalacrocorax carbo); è possibile inoltre osservare Gabbiani comuni (Larus ridibundus) e reali (Larus cachinnans), garzette, ghiandaie (Garrulus glandarius)  e aironi cenerini (Ardea cinerea) che abitano i numerosi canneti presenti sulle sponde. Nei tratti in cui sono più folti i canneti e i salici è possibile trovare il rospo comune (Bufo bufo) e la rana verde (Rana esculenta), anfibi ritenuti voraci divoratori di insetti. Cormorano (Phalacrocorax carbo) Airone Cenerino (Ardea cinerea) Gabbiano comune (Larus ridibundus) Nonostante l’elevato tasso di inquinamento, è presente anche una abbondante fauna ittica, tra cui è possibile rilevare alcune specie rare come il Barbo (Barbus tyberinus) e la Lampreda di fiume (lampetra fluvialis). Queste specie, anche se poco esigenti dal punto di vista ecologico, stanno lasciando il posto ad altre specie come il Cefalo (Mugil caphalus) e la Rovella (Rutilus rubilio). E’ da sottolineare come la fauna ittica autoctona dell’ecosistema fluviale tiberino abbia subito negli anni un progressivo impoverimento, a causa del degrado degli ecosistemi acquatici, conseguente alle attività antropiche. L’inquinamento e l’eutrofizzazione delle acque, le variazioni della morfologia fluviale e dei regimi idrologici, la creazione di barriere alla circolazione dei pesci rappresentano i principali fattori di perturbazione per la fauna ittica. A questi fattori si deve aggiungere l'introduzione di specie esotiche, uno dei più importanti disturbi causati dall’uomo sugli ecosistemi acquatici. Il numero delle specie ittiche presenti nel Tevere, infatti, è aumentato 4   
  • 5.
    dalle 20 originariea 40 o più specie. Queste introduzioni sono state la causa di una banalizzazione ed omogeneizzazione della fauna ittica mediante inquinamento zoogeografico, perdita dell'identità genetica delle popolazioni indigene, alti livelli di ibridazione ed anche estinzione o riduzione delle comunità locali di specie endemiche. Rospo comune (Bufo bufo) Rana verde (Rana Barbo (Barbus tyberinus) esculenta) Fonti: Autorità di Bacino del Fiume Tevere (2006), Portolano. Il Tevere a Roma, Edizioni Ambiente, Roma. Bologna M., Carpaneto G., Capula M. (2000) Atlante degli anfibi e rettili nel Lazio, Fratelli Palombi Ed., Roma. Celesti Grapow L., Petrella P. (1995), Atlante della Flora Romana, Università di Roma La Sapienza Dipartimento di Biologia Vegetale, Argos edizioni, Roma. Pignatti S. (1998) L'ecosistema urbano, in ”Atti I Convegno Nazionale sulla Fauna Urbana” (Roma, 12 aprile 1997), Fratelli Palombi Editori, Roma. 5