2. L’esercito di Maometto II giunse nei pressi di Costantinopoli
il 4 aprile 1453, con al seguito un’enorme bombarda trainata
da più di 40 buoi e 400 uomini.
Le truppe a difesa della città di Costantinopoli variavano
dalle 5000 alle 7000, mentre le truppe di Maometto II
contavano circa 70 mila soldati.
I soldati bizantini si distribuirono lungo le mura terrestri e in
misura minore lungo quelle marittime. il tratto più
vulnerabile era senza dubbio quello compreso tra la porta di
Adrianopoli e quella di San Romano in cui vi erano
posizionate le unità più forti in quanto vi si aspettava un
attacco di maggior portata su quel fronte.
L’Assedio di
Costantinopoli
3. In poco tempo le bombarde dimostrano di essere ben
altra cosa rispetto alle armi usate dai turchi. Con il
passare delle ore e dei giorni le palle di cannone
iniziano a far sbriciolare interi tratti murari.
Danneggiare seriamente le possenti mura di
Costantinopoli richiede tempo e ciò consente a
Giovanni Giustiniani di prendere efficaci
contromisure: egli fa riempire i varchi che si aprono
nelle mura con sacchi di lana e barili ricoperti da
cumuli di terra per attutire i colpi.
Il 26 maggio Maometto II fa cessare i combattimenti
e proclama un digiuno di tre giorni
In città, nel frattempo, si approfitta della breve
tregua per erigere delle barricate nei punti in cui si
sono create delle falle e per riorganizzare la difesa;
l’imperatore pronuncia un lungo discorso ai suoi
soldati nel tentativo di infondere ulteriore coraggio.
4. “Per prima cosa vi fu un tremendo ruggito, e la terra
tremò per un lunghissimo tratto, e non si era mai udito
prima un rumore come quello. Poi, con un boato
stupefacente e uno schianto agghiacciante e una fiammata
che incendiò tutto quello che si trovava lì intorno,
lasciandolo annerito, la canna, animata al proprio interno
da un’esplosione di aria calda e secca, mise con violenza
in moto la pietra e la sputò fuori”.
-Nicolò Barbaro
5. il 29 maggio ha inizio
l’attacco turco che si svolge
in tre ondate: nella prima le
truppe di minore valore,
composte prevalentemente
da cristiani che prestano
servizio nel suo esercito per
adempiere al dovere di
vassallaggio dei loro sovrani
nei confronti degli ottomani;
la seconda ondata, invece, si
compone di soldati
provenienti dall’Anatolia e
sicuramente più motivati.
Nel tentativo di scalare le
mura, queste truppe
ausiliarie subiscono
numerosissime perdite
senza riuscire a sfondare,
ma realizzano comunque
l’obiettivo di Maometto:
fiaccare la resistenza dei
bizantini. A questo punto
scendono in campo i
giannizzeri che
costituiscono il corpo d’élite
dell’esercito ottomano,
L’impero Bizantino riesce a
resistere finchè Giovanni
Giustiniani non viene ferito
gravemente
6. “Quando il favore della fortuna cominciò
a passare nelle mani dei turchi, Dio tolse
dal centro dello schieramento bizantino il
grande comandante Giovanni Giustiniani,
un vero gigante, un uomo forte e
bellicoso. Infatti, quando era ancor buio,
fu colpito da una palla di piombo alla
mano del braccio che impugnava lo scudo
e poiché la palla gli aveva lacerato la
cotta di ferro non potè più continuare a
rimanere a causa della ferita”
7. Gli ottomani dilagano verso il centro
saccheggiando e prendendo in ostaggio
tutte le persone che trovano lungo le strade
e all’interno delle abitazioni. Buona parte
della popolazione di Costantinopoli si rifugia
nella basilica di Santa Sofia confidando in
un’antica profezia secondo la quale, se mai
dei nemici avessero invaso la città, dal
Paradiso sarebbe disceso un angelo che non
gli avrebbe consentito di entrare nella
cattedrale. Purtroppo non si compie alcun
miracolo e tutte le persone che lì si
radunano vengono fatte prigioniere.