La crisi e la transizione energetica a cura di Mario Agostinelli  www.marioagostinelli.it   www.energiafelice.it
Passata la crisi finanziaria ed economica tutto ritornerà come prima? ieri ? visibilità oggi domani
LA CRISI ATTUALE (crisi da finanziaria a economica e strutturale) Popolazione mondiale molto elevata Alto consumo di energia fossile Rifiuti, inquinamento e distruzione dell’ambiente Perdita di biodiversità e agricoltura industriale elevatissimi costi di “riparazione” e concentrazione dei danni in aree povere
Crisi di sostenibilità Gli attuali modelli di produzione e consumo sprecano più del 90% delle risorse e dell’energia
Energia: conflitti vecchi e  nuovi Limiti fisici del ciclo auto/petrolio Centralizzazione o decentramento Proprietà privata e sviluppo (auto) Produzione competizione riproduzione Videocrazia, consumo, mercato, democrazia
.........   Bioproductive segments  22%   67%  Mare a  bassa   produttività   4%   Mare  biologicamente   produttivo   18%  Terra  biologicamente   produttiva   11%   Deserti, ghiacciai   Risorse naturali
Terra a disposizione dell’uomo  Circa 10 Mld ettari  terre bio-produttive (modificate o modificabili dall’uomo)
I flussi di risorse
Definizione di Impronta Ecologica  “ Area bio-produttiva complessivamente utilizzata  da una determinata popolazione umana  (individuo, famiglia, comunità, nazione) per  produrre le risorse che essa consuma e per  assimilare i rifiuti che essa produce”
È possibile calcolare il consumo di terra  bio-produttiva delle diverse attività umane  L’impronta ecologica totale è data dalla somma delle  impronte delle singole attività, ognuna correlata ad un certo  utilizzo di risorse e produzioni di rifiuti  L’impronta ecologica  permette di  aggregare  impatti globali di diversa natura  Consumo di terra bioproduttiva
2,2  1,8  Impronta ecologica e biocapacità
IMPRONTE ECOLOGICHE DELLE NAZIONI  Pubblicate sul  “Living Planet Report 2006”,  M. Wackernagel e altri  •  147 nazioni, dati 2003  12,0  9,6  10,0  Download: www.panda.org/news_facts/publications/general/livingplanet/index.cfm   4,0  2,2  2,0  8,0  6,0  0,0  impronta media mondiale  4,2
L’Impronta Ecologica nel 2003  Fonte: Living Planet Report 2006, WWF & Global Footprint Network
DEBITO ECOLOGICO
OVERSHOOT DAY (OVDAY) Il sovraccarico ecologico corrisponde all’eccesso di risorse consumate dall’umanità  rispetto alla possibilità di rigenerazione della natura. Nel 1987 OvDay era  19 Dic ; nel 1995 era il  21 Nov ; nel 2004 era il  21 Ott ; nel 2010 è stato il  21 Agosto . Il nostro stile di vita attuale esaurisce il capitale naturale terrestre, con consumi> 45% della biocapacità del pianeta.
L’emergenza climatica Negli ultimi 150 anni la concentrazione di CO 2  in atmosfera: da 280 a 379 ppm. Ogni anno vengono rilasciati 26.4 Gton di CO2 = 7.2 Gton di C. La temperatura del globo si è innalzata di 0,6 °C nel ‘900. L’aumento inevitabile tra 20 anni sarà di 6 °C La crescita di CO 2  al 2020 è previsto del 50%.
Disoccupazione I dati relativi al 2009 mostrano che i mercati del lavoro continuano a deteriorarsi in reazione alla crisi economica.  La disoccupazione è in aumento, le offerte di lavoro sono ancora in calo e le imprese continuano ad annunciare sostanziali riduzioni di posti di lavoro in diversi settori... Le ultime previsioni della Commissione Europea registrano una contrazione dell’occupazione del 2,6% nel 2009 e di un ulteriore 1,4% nel 2010, che equivale a circa  8 milioni e mezzo di perdite di posti di lavoro  per i due anni considerati.
Disoccupazione in Italia… Nel 2008  + 186.000  disoccupati In totale al 2009 1,7 milioni in cerca  di lavoro -2,4 per cento rispetto al trimestre precedente -5,9 per cento rispetto al primo trimestre 2008
CRISI CIVILTA? (della globalizzazione) Cambio di paradigma e  narrazione Dalla geopolitica alla  biosfera Dall’atlante astratto a mappe  caos climatico Dal biosistema tecnologico al  territorio delle varieta’ Nuove generazioni, sopravvivenza Democrazia, Rappresentanza
GOVERNO CAMBIAMENTO E CRISI DELLA DEMOCRAZIA La rappresentanza è tecnica residuale Politica non è solo spazio della democrazia rappresentativa, ma finanza, tecnologia, media. Uscire dalla dimensione “individui-reti” Rompere schema bipolare videocrazia con elettori Democrazia diretta
IL “BUCO” ENERGETICO L'uso globale di energia attuale è 13 TW, si prevede che per il 2050 arrivi a 30. il deficit previsto sarebbe 17 - 20 TW. Costruendo 1 centrale nucleare da 1000 Mw al giorno per 50 anni si otterrebbero 10 TW. Il vento offre in prospettiva 2-4 TW. L’energia solare 20 TW. La biomassa dà un massimo teorico di 7-10 TW.
Raffronti per valutare i consumi Unità di misura:kilowattora per giorno per persona  (Mackays)  (kWh/d per persona = lampadina da 40W per 24 ore al giorno) Europa  125 kWh/d  ( 40 kWh/d  per il trasporto;  40 kWh/d al riscaldamento) America =  250 kWh/d Media mondo  = 56 kWh/d.   Le  auto elettriche moderne  consumano  15 kWh  per 100 km, le  auto a benzina  dai  70 ai 90 kWh  per 100 km, un  treno  solo  3 kWh  per passeggero per 100 km  Le coltivazioni per biocarburanti  forniscono  0,5 watt  per metro quadro
Una famiglia USA - Mali
DETERMINANTE E’ RIDURRE Il pianeta non può smaltire il carico energetico a cui viene sottoposto L’aumento dei consumi individuali peggiora salute e benessere Aumenta l’ingiustizia sociale
La risposta: ridurre e cercare il sole
DALLA CRESCITA ALLA DECRESCITA Revisione del modo di  produzione  capitalistico e radicale innovazione delle politiche economiche.  Limiti alla  speculazione finanziaria Riduzione della scala dei  grandi apparati Limiti al commercio/produzione di  beni  non socialmente e ecologicamente desiderabili Riduzione generalizzata  orario  di lavoro Trasferimento  tassazione  dai redditi a risorse naturali Sostegno fasce deboli e piena  occupazione
RIPRENDIAMOCI I BENI COMUNI! La questione energetica è una questione di  democrazia. L’acqua, la conoscenza, la cultura  sono riproducibili, pubblici, trasmissibili La comunità aperta  è luogo di partecipazione  L’energia rinnovabile  può essere prodotta su scala locale in impianti di piccola e media taglia e distribuita alla rete locale, con un governo diretto delle comunità, pubblico e partecipato.
DALLA COMPETIZIONE ALLA COOPERAZIONE No alla  guerra Riforma  istituzioni internazionali Nuove istituzioni internazionali di  cooperazione  e redistribuzione Libera circolazione conoscenze (no  brevetti  e royalties) Valorizzazione autosostenibile  beni comuni  a scala territoriale Diffusione  Reti di Economia Solidale
DALLA DIPENDENZA ALL’AUTONOMIA Politiche  culturali e educative  favorenti autonomia, critica, ozio creativo e non dipendenza dalle merci Riforma dei media:limiti alla  pubblicità Cambiamento stili di vita e  consumo
SOSTITUZIONE FOSSILI CON RINNOVABILI Sostituire elettrico mondiale = 15,5 GKW 2.5 milioni generatori eolici (2.5 MW) 210.000 Kmquadr. pannelli fotovoltaici 155.000 Kmquadr. solare termico N.B.Lombardia =  23.861  Kmquadr. superficie 1 mquadr pannelli fotovoltaici = 75 KWora 1 ettaro pannelli termici = 10 MKWora
SOTTRARSI AL DOMINIO DELLE MERCI 1 Tep /pro capite  consumo  energia. 1,5 Ton/anno pro capite emissione  CO2. 50 litri pro capite di  diritto all’acqua. Inversione  overshoot day  a 31/12 al 2030. impronta ecologica  a 1,8 ha/cap al 2030 Diritto e diritti del  lavoro Multiculturalità, “ius soli”
LA DIMENSIONE TERRITORIALE Imparare a trattare l’energia come  aspetto territoriale Imparare a trattare l’energia sotto il profilo della  sufficienza della domanda Remparare a trattare l’energia come fattore integrato al  cibo, all’acqua, alla terra, all’atmosfera
UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
Contratto mondiale  sull’energia L’energia è un  bene comune Conservare le  risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo  sfruttamento locale Autoproduzione da  fonti rinnovabili Controllo pubblico  della produzione e  distribuzione Nuovi vettori energetici a  basso impatto  e trasporto collettivo
Sistema energetico emergente Quadro normativo in cambiamento che configura un nuovo sistema energetico Protocollo di Kyoto Obiettivo 202020 Decreti efficienza energetica Conto Energia, Certificati Verdi Incentivi risparmio energetico (55%) Provvedimenti su cogenerazione distribuita Passaggio da sistemi di produzione centralizzati, inefficienti, con alte perdite di distribuzione, instabili e basati su fonti fossili ad un sistema misto in cui assume importanza la  produzione distribuita , su  piccola scala , vicino agli usi finali, basata su  uso razionale ed efficiente dell’energia ,  fonti rinnovabili  e  locali.
PROSPETTIVE “SOFT”DI TRANSIZIONE  Uno scenario praticabile immediatamente per l’Italia, senza riorganizzazioni rilevanti
L’Efficienza Energetica innanzitutto !
L’effetto dell’efficienza energetica sulle emissioni di CO2 (mondo) Efficienza energetica
Il potenziale di risparmio in Europa al 2020   (100 mld di euro al 2020) Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006   Settori Consumi (Mtep 2005) Consumi (Mtep 2020) Previsione di crescita  (% 2020) Potenziale risparmio (% 2020) Edilizia residenziale 280 338 20% 27% Edilizia commerciale 157 211 34% 30% Trasporti 332 405 22% 26% Industria manifatturiera 297 382 27% 25% TOTALE 1066 1336 25% 26%
•  Stime di Confindustria (2007):  11,0 - 23,6 Mtep di energia finale •  Piano nazionale (luglio 2007):  11 Mtep di energia finale al 2016. •   ENEA SET Plan (marzo 2008):  23,4 Mtep di energia finale al 2020, di cui 6,3 Mtep =73 TWh nel settore elettrico e 17,2 Mtep nei settori diversi dall’elettricità (cfr. tabella seguente) Italia: il potenziale di risparmio energetico al 2020 Detto con parole semplici, il potenziale di risparmio energetico realizzabile nel  nostro paese è a portata di mano e rende del tutto inutile realizzare nuove centrali  nucleari.  Le  MISURE DI EFFICIENZA ENERGETICA  sono molto convenienti per la collettività, in quanto  consentono a medio e lungo termine l’ottenimento di ingenti benefici economici in  termini di  risparmio sulle bollette  riguardanti le varie forme di energia e, sotto il profilo  ambientale,  evita i costi esterni associati alla produzione e uso di energia.
Stima Confindustria risparmio per efficienza energetica Mtep
Per il sistema attuale le fonti devono essere…
Raggiungimento nel tempo della convenienza del fotovoltaico
Curva di apprendimento fotovoltaico
Italia: prospettive al 2020 per il PV per segmenti di potenza
Lo scenario europeo 20 20 20
Possibilità offerte da 20/20/20 Le politiche energetiche del cosiddetto pacchetto Clima - Energia “20-20” entro il 2020 potranno garantire un’opportunità di business e di sviluppo occupazionale. La finestra di investimento in tecnologie rinnovabili nel settore elettrico nello scenario condizionato dalle politiche del pacchetto Clima-Energia raggiunge per l’Italia un valore complessivo di circa  100 miliardi di euro  nei prossimi dodici anni, con un valore medio annuo di più di 8 miliardi di euro.  Il potenziale occupazionale totale potrebbe raggiungere le  250.000 unità lavorative  nel 2020. (GSE-Bocconi)
Perché la bolletta italiana è così cara I motivi sono 4: 1- la borsa elettrica accetta e ufficializza il prezzo del produttore più costoso (“sistema del prezzo marginale”) 2 – sono caricati gli “oneri generali di sistema” (tra i quali il CIP6 ed appunto il “vecchio” nucleare) 3- la rete elettrica, vecchia, “bucata” e congestionata, fa lievitare i prezzi nelle ore di picco; 4- quasi il 20% della bolletta elettrica – poteva essere diversamente? - se ne va in tasse e IVA
COSTI BOLLETTA
Sussidi alle fonti di energia nel mondo http://www.bloomberg.com/news/2010-07-29/subsidies-for-renewables-biofuels-dwarfed-by-supports-for.html
ROMANI E LA POLEMICA SUGLI INCENTIVI Rinnovabili 2010 = 2756 Non rinnovabili 2010 = 3.052
Benefici economici per lo stato (99.956.598 €)
Fonte: Politecnico Milano 2010 Convenienza e ritorno per l’incentivazione del fotovoltaico
Caratteristiche del IV conto energia  (art. 25 c.10)  Obiettivo di potenza al 2016:  23.000 MW Costo per anno degli incentivi:  6-7 miliardi di euro Tutti gli incentivi hanno durata 20 anni  Piccoli impianti:  tutti gli impianti fino a 1MW su edifici,  impianti a  terra con scambio sul posto fino a 200 kW,  impianti su edifici delle  pubbliche amministrazioni di qualunque potenza  Per i piccoli impianti nessun tetto, per  i grandi impianti tetto di spesa  (con obiettivi di potenza) dal giugno 2011 a dicembre 2012  Per i grandi impianti  “registro delle prenotazioni” Tariffe incentivanti con  riduzione mensile  dal giugno 2011 al  dicembre 2011 e con riduzione  semestrale  nel 2012  Tariffe dal 2013 al 2016 con costo indicativo di spesa e obiettivo di  potenza semestrale con l’aggiustamento alla tedesca (tariffa  omnicomprensiva) Grid parity entro il 2016 (nessun incentivo aggiuntivo dopo tale data)

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La crisi e la transizione energetica

  • 1. La crisi e la transizione energetica a cura di Mario Agostinelli www.marioagostinelli.it www.energiafelice.it
  • 2. Passata la crisi finanziaria ed economica tutto ritornerà come prima? ieri ? visibilità oggi domani
  • 3. LA CRISI ATTUALE (crisi da finanziaria a economica e strutturale) Popolazione mondiale molto elevata Alto consumo di energia fossile Rifiuti, inquinamento e distruzione dell’ambiente Perdita di biodiversità e agricoltura industriale elevatissimi costi di “riparazione” e concentrazione dei danni in aree povere
  • 4. Crisi di sostenibilità Gli attuali modelli di produzione e consumo sprecano più del 90% delle risorse e dell’energia
  • 5. Energia: conflitti vecchi e nuovi Limiti fisici del ciclo auto/petrolio Centralizzazione o decentramento Proprietà privata e sviluppo (auto) Produzione competizione riproduzione Videocrazia, consumo, mercato, democrazia
  • 6. ......... Bioproductive segments 22% 67% Mare a bassa produttività 4% Mare biologicamente produttivo 18% Terra biologicamente produttiva 11% Deserti, ghiacciai Risorse naturali
  • 7. Terra a disposizione dell’uomo Circa 10 Mld ettari terre bio-produttive (modificate o modificabili dall’uomo)
  • 8. I flussi di risorse
  • 9. Definizione di Impronta Ecologica “ Area bio-produttiva complessivamente utilizzata da una determinata popolazione umana (individuo, famiglia, comunità, nazione) per produrre le risorse che essa consuma e per assimilare i rifiuti che essa produce”
  • 10. È possibile calcolare il consumo di terra bio-produttiva delle diverse attività umane L’impronta ecologica totale è data dalla somma delle impronte delle singole attività, ognuna correlata ad un certo utilizzo di risorse e produzioni di rifiuti L’impronta ecologica permette di aggregare impatti globali di diversa natura Consumo di terra bioproduttiva
  • 11. 2,2 1,8 Impronta ecologica e biocapacità
  • 12. IMPRONTE ECOLOGICHE DELLE NAZIONI Pubblicate sul “Living Planet Report 2006”, M. Wackernagel e altri • 147 nazioni, dati 2003 12,0 9,6 10,0 Download: www.panda.org/news_facts/publications/general/livingplanet/index.cfm 4,0 2,2 2,0 8,0 6,0 0,0 impronta media mondiale 4,2
  • 13. L’Impronta Ecologica nel 2003 Fonte: Living Planet Report 2006, WWF & Global Footprint Network
  • 15. OVERSHOOT DAY (OVDAY) Il sovraccarico ecologico corrisponde all’eccesso di risorse consumate dall’umanità rispetto alla possibilità di rigenerazione della natura. Nel 1987 OvDay era 19 Dic ; nel 1995 era il 21 Nov ; nel 2004 era il 21 Ott ; nel 2010 è stato il 21 Agosto . Il nostro stile di vita attuale esaurisce il capitale naturale terrestre, con consumi> 45% della biocapacità del pianeta.
  • 16. L’emergenza climatica Negli ultimi 150 anni la concentrazione di CO 2 in atmosfera: da 280 a 379 ppm. Ogni anno vengono rilasciati 26.4 Gton di CO2 = 7.2 Gton di C. La temperatura del globo si è innalzata di 0,6 °C nel ‘900. L’aumento inevitabile tra 20 anni sarà di 6 °C La crescita di CO 2 al 2020 è previsto del 50%.
  • 17. Disoccupazione I dati relativi al 2009 mostrano che i mercati del lavoro continuano a deteriorarsi in reazione alla crisi economica. La disoccupazione è in aumento, le offerte di lavoro sono ancora in calo e le imprese continuano ad annunciare sostanziali riduzioni di posti di lavoro in diversi settori... Le ultime previsioni della Commissione Europea registrano una contrazione dell’occupazione del 2,6% nel 2009 e di un ulteriore 1,4% nel 2010, che equivale a circa 8 milioni e mezzo di perdite di posti di lavoro per i due anni considerati.
  • 18. Disoccupazione in Italia… Nel 2008 + 186.000 disoccupati In totale al 2009 1,7 milioni in cerca di lavoro -2,4 per cento rispetto al trimestre precedente -5,9 per cento rispetto al primo trimestre 2008
  • 19. CRISI CIVILTA? (della globalizzazione) Cambio di paradigma e narrazione Dalla geopolitica alla biosfera Dall’atlante astratto a mappe caos climatico Dal biosistema tecnologico al territorio delle varieta’ Nuove generazioni, sopravvivenza Democrazia, Rappresentanza
  • 20. GOVERNO CAMBIAMENTO E CRISI DELLA DEMOCRAZIA La rappresentanza è tecnica residuale Politica non è solo spazio della democrazia rappresentativa, ma finanza, tecnologia, media. Uscire dalla dimensione “individui-reti” Rompere schema bipolare videocrazia con elettori Democrazia diretta
  • 21. IL “BUCO” ENERGETICO L'uso globale di energia attuale è 13 TW, si prevede che per il 2050 arrivi a 30. il deficit previsto sarebbe 17 - 20 TW. Costruendo 1 centrale nucleare da 1000 Mw al giorno per 50 anni si otterrebbero 10 TW. Il vento offre in prospettiva 2-4 TW. L’energia solare 20 TW. La biomassa dà un massimo teorico di 7-10 TW.
  • 22. Raffronti per valutare i consumi Unità di misura:kilowattora per giorno per persona (Mackays) (kWh/d per persona = lampadina da 40W per 24 ore al giorno) Europa 125 kWh/d ( 40 kWh/d per il trasporto; 40 kWh/d al riscaldamento) America = 250 kWh/d Media mondo = 56 kWh/d. Le auto elettriche moderne consumano 15 kWh per 100 km, le auto a benzina dai 70 ai 90 kWh per 100 km, un treno solo 3 kWh per passeggero per 100 km Le coltivazioni per biocarburanti forniscono 0,5 watt per metro quadro
  • 24. DETERMINANTE E’ RIDURRE Il pianeta non può smaltire il carico energetico a cui viene sottoposto L’aumento dei consumi individuali peggiora salute e benessere Aumenta l’ingiustizia sociale
  • 25. La risposta: ridurre e cercare il sole
  • 26. DALLA CRESCITA ALLA DECRESCITA Revisione del modo di produzione capitalistico e radicale innovazione delle politiche economiche. Limiti alla speculazione finanziaria Riduzione della scala dei grandi apparati Limiti al commercio/produzione di beni non socialmente e ecologicamente desiderabili Riduzione generalizzata orario di lavoro Trasferimento tassazione dai redditi a risorse naturali Sostegno fasce deboli e piena occupazione
  • 27. RIPRENDIAMOCI I BENI COMUNI! La questione energetica è una questione di democrazia. L’acqua, la conoscenza, la cultura sono riproducibili, pubblici, trasmissibili La comunità aperta è luogo di partecipazione L’energia rinnovabile può essere prodotta su scala locale in impianti di piccola e media taglia e distribuita alla rete locale, con un governo diretto delle comunità, pubblico e partecipato.
  • 28. DALLA COMPETIZIONE ALLA COOPERAZIONE No alla guerra Riforma istituzioni internazionali Nuove istituzioni internazionali di cooperazione e redistribuzione Libera circolazione conoscenze (no brevetti e royalties) Valorizzazione autosostenibile beni comuni a scala territoriale Diffusione Reti di Economia Solidale
  • 29. DALLA DIPENDENZA ALL’AUTONOMIA Politiche culturali e educative favorenti autonomia, critica, ozio creativo e non dipendenza dalle merci Riforma dei media:limiti alla pubblicità Cambiamento stili di vita e consumo
  • 30. SOSTITUZIONE FOSSILI CON RINNOVABILI Sostituire elettrico mondiale = 15,5 GKW 2.5 milioni generatori eolici (2.5 MW) 210.000 Kmquadr. pannelli fotovoltaici 155.000 Kmquadr. solare termico N.B.Lombardia = 23.861 Kmquadr. superficie 1 mquadr pannelli fotovoltaici = 75 KWora 1 ettaro pannelli termici = 10 MKWora
  • 31. SOTTRARSI AL DOMINIO DELLE MERCI 1 Tep /pro capite consumo energia. 1,5 Ton/anno pro capite emissione CO2. 50 litri pro capite di diritto all’acqua. Inversione overshoot day a 31/12 al 2030. impronta ecologica a 1,8 ha/cap al 2030 Diritto e diritti del lavoro Multiculturalità, “ius soli”
  • 32. LA DIMENSIONE TERRITORIALE Imparare a trattare l’energia come aspetto territoriale Imparare a trattare l’energia sotto il profilo della sufficienza della domanda Remparare a trattare l’energia come fattore integrato al cibo, all’acqua, alla terra, all’atmosfera
  • 33. UN NUOVO SISTEMA DI RELAZIONI RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE RETI CORTE = RINNOVABILI RETI LUNGHE = RISPARMIO E COLLETTIVO
  • 34. Contratto mondiale sull’energia L’energia è un bene comune Conservare le risorse energetiche e Ridurre i consumi Tecnologie per lo sfruttamento locale Autoproduzione da fonti rinnovabili Controllo pubblico della produzione e distribuzione Nuovi vettori energetici a basso impatto e trasporto collettivo
  • 35. Sistema energetico emergente Quadro normativo in cambiamento che configura un nuovo sistema energetico Protocollo di Kyoto Obiettivo 202020 Decreti efficienza energetica Conto Energia, Certificati Verdi Incentivi risparmio energetico (55%) Provvedimenti su cogenerazione distribuita Passaggio da sistemi di produzione centralizzati, inefficienti, con alte perdite di distribuzione, instabili e basati su fonti fossili ad un sistema misto in cui assume importanza la produzione distribuita , su piccola scala , vicino agli usi finali, basata su uso razionale ed efficiente dell’energia , fonti rinnovabili e locali.
  • 36. PROSPETTIVE “SOFT”DI TRANSIZIONE Uno scenario praticabile immediatamente per l’Italia, senza riorganizzazioni rilevanti
  • 38. L’effetto dell’efficienza energetica sulle emissioni di CO2 (mondo) Efficienza energetica
  • 39. Il potenziale di risparmio in Europa al 2020 (100 mld di euro al 2020) Action Plan for Energy Efficiency: Realising the Potential, EC 19 Ottobre 2006 Settori Consumi (Mtep 2005) Consumi (Mtep 2020) Previsione di crescita (% 2020) Potenziale risparmio (% 2020) Edilizia residenziale 280 338 20% 27% Edilizia commerciale 157 211 34% 30% Trasporti 332 405 22% 26% Industria manifatturiera 297 382 27% 25% TOTALE 1066 1336 25% 26%
  • 40. • Stime di Confindustria (2007): 11,0 - 23,6 Mtep di energia finale • Piano nazionale (luglio 2007): 11 Mtep di energia finale al 2016. • ENEA SET Plan (marzo 2008): 23,4 Mtep di energia finale al 2020, di cui 6,3 Mtep =73 TWh nel settore elettrico e 17,2 Mtep nei settori diversi dall’elettricità (cfr. tabella seguente) Italia: il potenziale di risparmio energetico al 2020 Detto con parole semplici, il potenziale di risparmio energetico realizzabile nel nostro paese è a portata di mano e rende del tutto inutile realizzare nuove centrali nucleari. Le MISURE DI EFFICIENZA ENERGETICA sono molto convenienti per la collettività, in quanto consentono a medio e lungo termine l’ottenimento di ingenti benefici economici in termini di risparmio sulle bollette riguardanti le varie forme di energia e, sotto il profilo ambientale, evita i costi esterni associati alla produzione e uso di energia.
  • 41. Stima Confindustria risparmio per efficienza energetica Mtep
  • 42. Per il sistema attuale le fonti devono essere…
  • 43. Raggiungimento nel tempo della convenienza del fotovoltaico
  • 44. Curva di apprendimento fotovoltaico
  • 45. Italia: prospettive al 2020 per il PV per segmenti di potenza
  • 47. Possibilità offerte da 20/20/20 Le politiche energetiche del cosiddetto pacchetto Clima - Energia “20-20” entro il 2020 potranno garantire un’opportunità di business e di sviluppo occupazionale. La finestra di investimento in tecnologie rinnovabili nel settore elettrico nello scenario condizionato dalle politiche del pacchetto Clima-Energia raggiunge per l’Italia un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro nei prossimi dodici anni, con un valore medio annuo di più di 8 miliardi di euro. Il potenziale occupazionale totale potrebbe raggiungere le 250.000 unità lavorative nel 2020. (GSE-Bocconi)
  • 48. Perché la bolletta italiana è così cara I motivi sono 4: 1- la borsa elettrica accetta e ufficializza il prezzo del produttore più costoso (“sistema del prezzo marginale”) 2 – sono caricati gli “oneri generali di sistema” (tra i quali il CIP6 ed appunto il “vecchio” nucleare) 3- la rete elettrica, vecchia, “bucata” e congestionata, fa lievitare i prezzi nelle ore di picco; 4- quasi il 20% della bolletta elettrica – poteva essere diversamente? - se ne va in tasse e IVA
  • 50. Sussidi alle fonti di energia nel mondo http://www.bloomberg.com/news/2010-07-29/subsidies-for-renewables-biofuels-dwarfed-by-supports-for.html
  • 51. ROMANI E LA POLEMICA SUGLI INCENTIVI Rinnovabili 2010 = 2756 Non rinnovabili 2010 = 3.052
  • 52. Benefici economici per lo stato (99.956.598 €)
  • 53. Fonte: Politecnico Milano 2010 Convenienza e ritorno per l’incentivazione del fotovoltaico
  • 54. Caratteristiche del IV conto energia (art. 25 c.10) Obiettivo di potenza al 2016: 23.000 MW Costo per anno degli incentivi: 6-7 miliardi di euro Tutti gli incentivi hanno durata 20 anni Piccoli impianti: tutti gli impianti fino a 1MW su edifici, impianti a terra con scambio sul posto fino a 200 kW, impianti su edifici delle pubbliche amministrazioni di qualunque potenza Per i piccoli impianti nessun tetto, per i grandi impianti tetto di spesa (con obiettivi di potenza) dal giugno 2011 a dicembre 2012 Per i grandi impianti “registro delle prenotazioni” Tariffe incentivanti con riduzione mensile dal giugno 2011 al dicembre 2011 e con riduzione semestrale nel 2012 Tariffe dal 2013 al 2016 con costo indicativo di spesa e obiettivo di potenza semestrale con l’aggiustamento alla tedesca (tariffa omnicomprensiva) Grid parity entro il 2016 (nessun incentivo aggiuntivo dopo tale data)

Editor's Notes

  • #42: Per sintetizzare, riteniamo che in Italia non ci sia bisogno di costruire centrali nucleari e che queste serviranno solo a fare aumentare il costo dell’energia elettrica. Investendo in efficienza energetica, in generazione distribuita e in fonti rinnovabili si può ottenere energia 4 volte superiore a quella che produrrebbero quattro reattori atomici, spendendo 6 volte di meno. Se i cittadini sapranno rendersi conto dell’imbroglio che c’è dietro il nucleare, forse riusciranno a reagire, informandosi, cooperando, organizzandosi localmente, minimizzando i consumi senza dover rinunciare agli standard di comfort ai quali sono abituati, sfruttando gli ultimi ritrovati della tecnica, imparando a prodursi la propria energia ed evitare così di dover dipendere dalla “Nuova Energia di Stato”. La globalizzazione è anche questo, e la conoscenza globalizzata può liberarci dalle catene dei grandi impianti centralizzati, siano essi alimentati da carbone, da gas o da nucleare. La generazione diffusa è già una realtà e in fondo, se usata bene, di energia ne basta molto poca; il sole, l’acqua, il vento possono ancora darci quello che ci serve. Le maestose quanto dispendiose centrali atomiche moriranno prima ancora di cominciare a produrre un’energia che nessuno più vorrà.