SlideShare a Scribd company logo
LA SPESA ECOLOGICA A KM  0 Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 2009 Classe II A O.C.B . I.P.S. CABRINI Taranto anno scolastico 2009/2010 Docente : prof.ssa Marcella Schirano
Fare la spesa pensando all’ambiente   Nell’era del consumismo di massa la produzione di beni e di servizi cresce continuamente mentre il pianeta continua a perdere risorse naturali. Oggi in Italia il 60% degli acquisti è fatto in supermercati e grandi magazzini abbandonando quasi del tutto l’abitudine del passato di privilegiare i negozi al dettaglio. Ognuno di noi attraverso  scelte critiche e consapevoli di acquisto può contribuire ad orientare il mondo della produzione verso prodotti compatibili con l’ambiente.
Adottare nel nostro piccolo uno stile di vita ecosostenibile  significa impegnarsi a  “ comportarsi bene” per l’ambiente , comportarsi  in maniera piu’ consapevole evitando sprechi  consumando meno e soprattutto meglio, per garantire di accedere in modo equo  alle risorse a tutte le popolazioni della terra, non solo alle generazioni odierne  ma  anche a quelle future .
Anche fare la  spesa può aiutarci ad assumere uno stile di vita ecosostenibile evitando il consumo di materiali inquinanti. Quando facciamo la spesa dobbiamo soffermarci a guardare la provenienza e l’imballaggio del prodotto. L’agricoltura industriale è la causa di 1/3 delle emissioni di gas serra che uccidono il nostro pianeta. Il futuro della biosfera dipende sia dalla produzione che dal consumo alimentare, perciò anche un gesto come fare la spesa ci rende responsabili nei confronti dell’ambiente.
Uno degli effetti della globalizzazione riguarda, proprio, la possibilità di commerciare prodotti alimentari in tutto il mondo in poco tempo e in grandi quantità.  Ciò da un lato si consente di apprezzare la cultura alimentare di popoli lontani senza spostarci e rimanendo seduti alla propria tavola ma d’altro lato causa problemi ambientali in quanto determina un aumento esponenziale dell’emissioni nell’atmosfera d’inquinanti. La filiera
La filiera alimentare rappresenta il percorso compiuto da un prodotto alimentare dalla terra alla nostra tavola e prevede diverse fasi: Produzione Trasformazione Confezionamento, etichettatura e imballaggio Distribuzione
La produzione di materie prime vede coinvolte le imprese produttrici di beni strumentali per il settore agricolo e ittico (macchine agricole, pescherecci) Produzione
Nella trasformazione sono coinvolte le imprese per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli, per la mungitura, per la macellazione dei bovini, per la lavorazione dei pomodori per la produzione di marmellate, yogurt e surgelati Trasformazione
I prodotti vengono confezionati, etichettati e imballati. Confezionamento, etichettatura e imaballaggio
La distribuzione, vede impegnate le società di trasporto e distribuzione. Distribuzione
Va inoltre ricordato il ruolo fondamentale ricoperto dagli operatori finanziari (società di assicurazione e istituti di credito) ,dai servizi di pubblicità e promozione, dagli istituti di ricerca, dai magazzini generali e dai depositi merci
Ad esempio la filiera dell’ortofrutta fresca inizia dalle imprese ortofrutticole che coltivano gli ortaggi per passare poi alle cooperative e ai grossisti i quali a loro volta consegnano i prodotti ai mercati all’ingrosso e ai centri agroalimentari. Da qui parte la distribuzione per la vendita al dettaglio che può avvenire attraverso la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), ossia i supermercati e gli ipermercati, attraverso i tradizionali punti vendita al dettaglio come i negozi di quartiere, oppure attraverso la vendita diretta di ortofrutta proveniente direttamente dal produttore.
Al supermercato: acquisto di prodotti a filiera lunga o corta? Nell’ottica del concetto di sviluppo sostenibile all’interno delle filiere alimentari,l’aumento della lunghezza della filiera determina la moltiplicazione degli attori impegnati nelle varie fasi dei processi industriali e dei sistemi di distribuzione a livello mondiale creando cosi i presupposti per un aumento degli impatti sull’ambiente. Spesso noi consumatori non conosciamo la provenienza dei cibi che mangiamo e soprattutto non immaginiamo gli impatti generati dal trasporto di cibo sulle lunghe distanza o degli sprechi energetici che derivano dalle produzioni di alimenti fuori stagione coltivati in serre riscaldate con  consumo di combustibili fossili.
La nostra intervista Per questo motivo abbiamo deciso di seguire il viaggio che fanno alcuni alimenti prima di arrivare sulle nostre tavole facendo una intervista a parenti, amici, e condomini, di età compresa fra i 40 e i 70 anni ed appartenenti ad un ceto sociale medio-alto per scoprire se: fossero a conoscenza delle stagionalità di frutta e verdura  sapessero descrivere come fosse fatta la pianta originale acquistassero  abitualmente prodotti fuori stagione fossero informati dell’impatto ambientale legato all’acquisto dei prodotti fuori stagione.
I dati che sono emersi sono: tutti gli intervistati conoscono la stagionalità dei principali prodotti ortofrutticoli; il 70% è in grado di descrivere la pianta di origine; il 75% delle persone acquista solo prodotti di stagione mentre il restante 25% lo fa occasionalmente; il 90% delle persone è consapevole di come ad esempio le vecchie serre, un tempo utilizzate per proteggere le piante più deperibili dal freddo, sono oggi utilizzate per produrre fragole e pomodori fuori stagione ed è cosciente dal fatto che i prodotti adatti alla vendita nei supermercati, perfetti ed identici nella forma e nel peso, sono stati ottenuti usando pesticidi e fertilizzanti in dosi massicce.
 
La nostra indagine effettuata sulle abitudini dei consumi alimentari ha evidenziato come il nostro stile di vita ci porti a contrapporre , spesso senza troppa consapevolezza, al “cibo locale” e di “ fuori stagione” il “cibo globale” e “fuori stagione”.  Alcune nostre abitudini  al consumo alimentare risentono soprattutto dell’influenza che hanno su di noi in qualità di cittadini “consumatori “ i mezzi di comunicazione e le  numerose offerte della grande distribuzione che spesso ci privano  di riferimenti geografici e spazio-temporali alle stagioni. Il nostro stile di vita
Siamo indotti a consumare senza riflettere alimenti trattati con pesticidi,conservanti,antibio- tici, alimenti cioè che hanno perso in parte i loro valori nutritivi sia perché sono stati raccolti prima del periodo della maturazione (alimenti che percorrono lunghe distanze), sia perché coltivati in serra (alimenti  fuori stagione che non   percorrono lunghe distanze ma maturano artificialmente nel periodo che intercorre tra la raccolta e la vendita)
Il 68% delle famiglie degli studenti del nostro istituto si reca a fare la spesa in un  ipermercato 1-2 volte al mese, percorrendo nel 61% dei casi in media 10 km di strada . L’86% delle persone fa la spesa tutti i giorni o 2-3 volte a settimana in un supermercato per acquistare soprattutto prodotti locali (84%) prodotti prelavorati (verdure ,insalata) (42%) e raramente ( 37%) prodotti biologici.  Ciò significa che un gruppo consistente di persone non si reca quasi mai al mercato rionale ma si sposta percorrendo lunghi tragitti  per acquistare  prodotti non solo locali ma nazionali ed esteri contribuendo nel proprio piccolo all’immissione di inquinanti dell’ambiente.
Impatto locale Aumenta il traffico locale,il rumore,i consumi idrici per la pulizia e la preparazione dei prodotti, la produzione dei rifiuti da imballaggi e gli scarti Impatto esteso e globale L’ aumento di traffico si estende a tutto il territorio nazionale; le merci destinati alla vendita sono sottoposte a lunghi viaggi provenendo da luoghi lontani e hanno effetti sensibili sulle biodiversità e sull’ambiente, facendo crescere le emissioni di inquinanti prodotte dall’aumentato traffico veicolare. IMPATTO DELLA NOSTRA SPESA SULL' AMBIENTE
Un menù a “chilometro 0”, cioè composto da cibi locali, genera la metà di  emissioni di CO 2  (Anidride Carbonica) rispetto ad un menù “a lunga distanza”, preparato con prodotti non locali, venduti normalmente al supermercato. Si possono ridurre le emissioni di CO 2  (Anidride Carbonica) anche a tavola rinunciando alla frutta e alla verdura fuori stagione importata da altre parti del mondo e acquistando prodotti locali a chilometro 0. PRODOTTI FUORI STAGIONE
7,5 2,5 5.000 7 euro/kg Senegal Fagiolini 14,1 4,7 9.000 2,5 euro/kg Cina Mele 16,2 5,4 12.000 22 euro/kg Argentina Ciliegie 13,2 4,4 8.000 5 euro/kg Sud Africa Uva 17,4 5,8 13.000 9,5 euro/kg Cile Pesche 15 5 11.000 3 euro/kg Brasile Melone EMISSIONI Kg CO 2 CONSUMO Kg PETROLIO DISTANZA Km DA ROMA PREZZO ORIGINE PRODOTTO
Dobbiamo perciò ricordare, quando ci rechiamo a fare la spesa, che ogni alimento ha una “storia”, che inizia a partire dall’ecosistema di appartenenza, passa attraverso l’uso di energia e di  materie prime consumate per produrlo, elaborarlo, imballarlo, trasportarlo,distribuirlo e finisce una volta consumato con la sua trasformazione in rifiuti. Spostare la nostra attenzione sulle specialità della propria area geografica, sul produttore vicino casa, rientra nel concetto di “filiera corta” che consente, mettendo in contatto agricoltore e consumatore, di ridurre trasporti e imballaggi e quindi anche le immissioni di inquinanti nell’ambiente.
Quali consigli dare allora alle nostre famiglie consumatrici? -Guardare l’etichetta e scegliere preferibilmente i prodotti nazionali; -Privilegiare i prodotti di stagione che costano meno, hanno un minore impatto ambientale e hanno un valore nutritivo maggiore -Preferire i prodotti del proprio territorio a km 0, in modo da ridurre i costi dovuti al trasporto -Dare la preferenza ai prodotti ottenuti con metodi rispettosi dell’ambiente e della salute I consigli per essere consumatori critici e consapevoli
Acquistare direttamente dal produttore,ogni volta che si può, prodotti provenienti da agricoltura biologica o prodotti locali stagionali (nella nostra città sono sorti diversi farmer market grazie ad un accordo tra il comune e la Coldiretti) Evitare cibi confezionati e privilegiare l’acquisto sfuso Andare al mercato tutte le volte che si può Comprare poco e spesso secondo le reali necessità, recuperando il valore del cibo, ricchezza da condividere con famiglia e amici.
IL LAVORO E’ STATO  EFFETTUATO DALLA CLASSE 2^A O.C.B. Insegnante: Prof.ssa Marcella Schirano Baio Roberto Basile Serena Bonfrate Concetta Bonucci Simona Borraccino Salvatore Borrelli Carmela Braione Chiara Bruno Michele Collura Saverio De Bartolomeo Desirèe Esposito Stefano Fiorenza Grazia Franchini Pamela Franco Angela Mazza Andrea Mele Antonio Piccione Bruna Vienny Francesco Vitarelli Simona

More Related Content

PPTX
Pre probiotics
PPT
Probiotics
PPTX
La filiera corta 1
PPTX
La filiera corta 2
PPT
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
PPT
3. Il sistema aziende
PDF
Cibo sostenibile e healthy come nuova forma di approccio ad ambiente e beness...
PDF
Panda club alimentazione wwf
Pre probiotics
Probiotics
La filiera corta 1
La filiera corta 2
La filiera agricola italiana: per la salubrità e il gusto - Dott. Rolando Man...
3. Il sistema aziende
Cibo sostenibile e healthy come nuova forma di approccio ad ambiente e beness...
Panda club alimentazione wwf

Similar to La Spesa Ecologica Iia (20)

PPTX
Module 5 5.1.2 presentation_version 1_it
PDF
Orticoli e Gdo: filiera sostenibile?
PPT
Intervista
PPT
Intervista
PPT
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
PPT
I 12 modi per ridurre le emissioni a tavola
PDF
WWF Italia : Quanta natura sprechiamo: ottobre 2013
PPT
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
PPTX
dove acquistare
PDF
La vendita al campo
DOCX
Effetti dello spreco alimentare
DOCX
Effetti dello spreco alimentare
DOCX
Giornata contro lo_spreco_alimentare
PDF
Questionario
PPTX
Presentazione classe
PDF
Progetto scienze i q cibi a chilometro zero
PDF
La valorizzazione dell’Efficienza Energetica per la competitività del sistem...
PPT
Le Scienze 11/2013 La scienza del cibo
PDF
Luigi Scordamaglia- Lo spreco alimentare: convertire un paradosso in ricchezz...
PDF
2011: Relazione indagine ECO prodotti
Module 5 5.1.2 presentation_version 1_it
Orticoli e Gdo: filiera sostenibile?
Intervista
Intervista
Agricoltura, ambiente, alimentazione e salute :filiere produttive e stili ali...
I 12 modi per ridurre le emissioni a tavola
WWF Italia : Quanta natura sprechiamo: ottobre 2013
6 2 Produzione E Consumo Del Cibo Un Sistema Insostenibile
dove acquistare
La vendita al campo
Effetti dello spreco alimentare
Effetti dello spreco alimentare
Giornata contro lo_spreco_alimentare
Questionario
Presentazione classe
Progetto scienze i q cibi a chilometro zero
La valorizzazione dell’Efficienza Energetica per la competitività del sistem...
Le Scienze 11/2013 La scienza del cibo
Luigi Scordamaglia- Lo spreco alimentare: convertire un paradosso in ricchezz...
2011: Relazione indagine ECO prodotti
Ad

More from adaIannotta (20)

PPT
Glossary of ecologic
PPTX
Ppt orientamento
PPT
Plastica no, grazie
PPT
Progetto dei rifiuti lo savio 4 b tcb
PPT
Inquinamento da plastica
PPTX
Bioplastica
PPTX
Inquinamento marino (2)
PPT
Plastica
PPT
Eolico
PPT
Fotov inglese
PPT
Present. rom
PPTX
Valentine's card
PPT
Sicurezza chimica
PPT
Glossary of ecologic
PPTX
Teaching experimental sciences.water pptx
DOC
Outlines for the meeting in norrköping
PPSX
Polimeri
PDF
Atto Notarile
PPT
Presentazione inquinamento da diossina
PPTX
TARANTO
Glossary of ecologic
Ppt orientamento
Plastica no, grazie
Progetto dei rifiuti lo savio 4 b tcb
Inquinamento da plastica
Bioplastica
Inquinamento marino (2)
Plastica
Eolico
Fotov inglese
Present. rom
Valentine's card
Sicurezza chimica
Glossary of ecologic
Teaching experimental sciences.water pptx
Outlines for the meeting in norrköping
Polimeri
Atto Notarile
Presentazione inquinamento da diossina
TARANTO
Ad

La Spesa Ecologica Iia

  • 1. LA SPESA ECOLOGICA A KM 0 Settimana europea per la riduzione dei rifiuti 2009 Classe II A O.C.B . I.P.S. CABRINI Taranto anno scolastico 2009/2010 Docente : prof.ssa Marcella Schirano
  • 2. Fare la spesa pensando all’ambiente Nell’era del consumismo di massa la produzione di beni e di servizi cresce continuamente mentre il pianeta continua a perdere risorse naturali. Oggi in Italia il 60% degli acquisti è fatto in supermercati e grandi magazzini abbandonando quasi del tutto l’abitudine del passato di privilegiare i negozi al dettaglio. Ognuno di noi attraverso scelte critiche e consapevoli di acquisto può contribuire ad orientare il mondo della produzione verso prodotti compatibili con l’ambiente.
  • 3. Adottare nel nostro piccolo uno stile di vita ecosostenibile significa impegnarsi a “ comportarsi bene” per l’ambiente , comportarsi in maniera piu’ consapevole evitando sprechi consumando meno e soprattutto meglio, per garantire di accedere in modo equo alle risorse a tutte le popolazioni della terra, non solo alle generazioni odierne ma anche a quelle future .
  • 4. Anche fare la spesa può aiutarci ad assumere uno stile di vita ecosostenibile evitando il consumo di materiali inquinanti. Quando facciamo la spesa dobbiamo soffermarci a guardare la provenienza e l’imballaggio del prodotto. L’agricoltura industriale è la causa di 1/3 delle emissioni di gas serra che uccidono il nostro pianeta. Il futuro della biosfera dipende sia dalla produzione che dal consumo alimentare, perciò anche un gesto come fare la spesa ci rende responsabili nei confronti dell’ambiente.
  • 5. Uno degli effetti della globalizzazione riguarda, proprio, la possibilità di commerciare prodotti alimentari in tutto il mondo in poco tempo e in grandi quantità. Ciò da un lato si consente di apprezzare la cultura alimentare di popoli lontani senza spostarci e rimanendo seduti alla propria tavola ma d’altro lato causa problemi ambientali in quanto determina un aumento esponenziale dell’emissioni nell’atmosfera d’inquinanti. La filiera
  • 6. La filiera alimentare rappresenta il percorso compiuto da un prodotto alimentare dalla terra alla nostra tavola e prevede diverse fasi: Produzione Trasformazione Confezionamento, etichettatura e imballaggio Distribuzione
  • 7. La produzione di materie prime vede coinvolte le imprese produttrici di beni strumentali per il settore agricolo e ittico (macchine agricole, pescherecci) Produzione
  • 8. Nella trasformazione sono coinvolte le imprese per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli, per la mungitura, per la macellazione dei bovini, per la lavorazione dei pomodori per la produzione di marmellate, yogurt e surgelati Trasformazione
  • 9. I prodotti vengono confezionati, etichettati e imballati. Confezionamento, etichettatura e imaballaggio
  • 10. La distribuzione, vede impegnate le società di trasporto e distribuzione. Distribuzione
  • 11. Va inoltre ricordato il ruolo fondamentale ricoperto dagli operatori finanziari (società di assicurazione e istituti di credito) ,dai servizi di pubblicità e promozione, dagli istituti di ricerca, dai magazzini generali e dai depositi merci
  • 12. Ad esempio la filiera dell’ortofrutta fresca inizia dalle imprese ortofrutticole che coltivano gli ortaggi per passare poi alle cooperative e ai grossisti i quali a loro volta consegnano i prodotti ai mercati all’ingrosso e ai centri agroalimentari. Da qui parte la distribuzione per la vendita al dettaglio che può avvenire attraverso la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), ossia i supermercati e gli ipermercati, attraverso i tradizionali punti vendita al dettaglio come i negozi di quartiere, oppure attraverso la vendita diretta di ortofrutta proveniente direttamente dal produttore.
  • 13. Al supermercato: acquisto di prodotti a filiera lunga o corta? Nell’ottica del concetto di sviluppo sostenibile all’interno delle filiere alimentari,l’aumento della lunghezza della filiera determina la moltiplicazione degli attori impegnati nelle varie fasi dei processi industriali e dei sistemi di distribuzione a livello mondiale creando cosi i presupposti per un aumento degli impatti sull’ambiente. Spesso noi consumatori non conosciamo la provenienza dei cibi che mangiamo e soprattutto non immaginiamo gli impatti generati dal trasporto di cibo sulle lunghe distanza o degli sprechi energetici che derivano dalle produzioni di alimenti fuori stagione coltivati in serre riscaldate con consumo di combustibili fossili.
  • 14. La nostra intervista Per questo motivo abbiamo deciso di seguire il viaggio che fanno alcuni alimenti prima di arrivare sulle nostre tavole facendo una intervista a parenti, amici, e condomini, di età compresa fra i 40 e i 70 anni ed appartenenti ad un ceto sociale medio-alto per scoprire se: fossero a conoscenza delle stagionalità di frutta e verdura sapessero descrivere come fosse fatta la pianta originale acquistassero abitualmente prodotti fuori stagione fossero informati dell’impatto ambientale legato all’acquisto dei prodotti fuori stagione.
  • 15. I dati che sono emersi sono: tutti gli intervistati conoscono la stagionalità dei principali prodotti ortofrutticoli; il 70% è in grado di descrivere la pianta di origine; il 75% delle persone acquista solo prodotti di stagione mentre il restante 25% lo fa occasionalmente; il 90% delle persone è consapevole di come ad esempio le vecchie serre, un tempo utilizzate per proteggere le piante più deperibili dal freddo, sono oggi utilizzate per produrre fragole e pomodori fuori stagione ed è cosciente dal fatto che i prodotti adatti alla vendita nei supermercati, perfetti ed identici nella forma e nel peso, sono stati ottenuti usando pesticidi e fertilizzanti in dosi massicce.
  • 16.  
  • 17. La nostra indagine effettuata sulle abitudini dei consumi alimentari ha evidenziato come il nostro stile di vita ci porti a contrapporre , spesso senza troppa consapevolezza, al “cibo locale” e di “ fuori stagione” il “cibo globale” e “fuori stagione”. Alcune nostre abitudini al consumo alimentare risentono soprattutto dell’influenza che hanno su di noi in qualità di cittadini “consumatori “ i mezzi di comunicazione e le numerose offerte della grande distribuzione che spesso ci privano di riferimenti geografici e spazio-temporali alle stagioni. Il nostro stile di vita
  • 18. Siamo indotti a consumare senza riflettere alimenti trattati con pesticidi,conservanti,antibio- tici, alimenti cioè che hanno perso in parte i loro valori nutritivi sia perché sono stati raccolti prima del periodo della maturazione (alimenti che percorrono lunghe distanze), sia perché coltivati in serra (alimenti fuori stagione che non percorrono lunghe distanze ma maturano artificialmente nel periodo che intercorre tra la raccolta e la vendita)
  • 19. Il 68% delle famiglie degli studenti del nostro istituto si reca a fare la spesa in un ipermercato 1-2 volte al mese, percorrendo nel 61% dei casi in media 10 km di strada . L’86% delle persone fa la spesa tutti i giorni o 2-3 volte a settimana in un supermercato per acquistare soprattutto prodotti locali (84%) prodotti prelavorati (verdure ,insalata) (42%) e raramente ( 37%) prodotti biologici. Ciò significa che un gruppo consistente di persone non si reca quasi mai al mercato rionale ma si sposta percorrendo lunghi tragitti per acquistare prodotti non solo locali ma nazionali ed esteri contribuendo nel proprio piccolo all’immissione di inquinanti dell’ambiente.
  • 20. Impatto locale Aumenta il traffico locale,il rumore,i consumi idrici per la pulizia e la preparazione dei prodotti, la produzione dei rifiuti da imballaggi e gli scarti Impatto esteso e globale L’ aumento di traffico si estende a tutto il territorio nazionale; le merci destinati alla vendita sono sottoposte a lunghi viaggi provenendo da luoghi lontani e hanno effetti sensibili sulle biodiversità e sull’ambiente, facendo crescere le emissioni di inquinanti prodotte dall’aumentato traffico veicolare. IMPATTO DELLA NOSTRA SPESA SULL' AMBIENTE
  • 21. Un menù a “chilometro 0”, cioè composto da cibi locali, genera la metà di emissioni di CO 2 (Anidride Carbonica) rispetto ad un menù “a lunga distanza”, preparato con prodotti non locali, venduti normalmente al supermercato. Si possono ridurre le emissioni di CO 2 (Anidride Carbonica) anche a tavola rinunciando alla frutta e alla verdura fuori stagione importata da altre parti del mondo e acquistando prodotti locali a chilometro 0. PRODOTTI FUORI STAGIONE
  • 22. 7,5 2,5 5.000 7 euro/kg Senegal Fagiolini 14,1 4,7 9.000 2,5 euro/kg Cina Mele 16,2 5,4 12.000 22 euro/kg Argentina Ciliegie 13,2 4,4 8.000 5 euro/kg Sud Africa Uva 17,4 5,8 13.000 9,5 euro/kg Cile Pesche 15 5 11.000 3 euro/kg Brasile Melone EMISSIONI Kg CO 2 CONSUMO Kg PETROLIO DISTANZA Km DA ROMA PREZZO ORIGINE PRODOTTO
  • 23. Dobbiamo perciò ricordare, quando ci rechiamo a fare la spesa, che ogni alimento ha una “storia”, che inizia a partire dall’ecosistema di appartenenza, passa attraverso l’uso di energia e di materie prime consumate per produrlo, elaborarlo, imballarlo, trasportarlo,distribuirlo e finisce una volta consumato con la sua trasformazione in rifiuti. Spostare la nostra attenzione sulle specialità della propria area geografica, sul produttore vicino casa, rientra nel concetto di “filiera corta” che consente, mettendo in contatto agricoltore e consumatore, di ridurre trasporti e imballaggi e quindi anche le immissioni di inquinanti nell’ambiente.
  • 24. Quali consigli dare allora alle nostre famiglie consumatrici? -Guardare l’etichetta e scegliere preferibilmente i prodotti nazionali; -Privilegiare i prodotti di stagione che costano meno, hanno un minore impatto ambientale e hanno un valore nutritivo maggiore -Preferire i prodotti del proprio territorio a km 0, in modo da ridurre i costi dovuti al trasporto -Dare la preferenza ai prodotti ottenuti con metodi rispettosi dell’ambiente e della salute I consigli per essere consumatori critici e consapevoli
  • 25. Acquistare direttamente dal produttore,ogni volta che si può, prodotti provenienti da agricoltura biologica o prodotti locali stagionali (nella nostra città sono sorti diversi farmer market grazie ad un accordo tra il comune e la Coldiretti) Evitare cibi confezionati e privilegiare l’acquisto sfuso Andare al mercato tutte le volte che si può Comprare poco e spesso secondo le reali necessità, recuperando il valore del cibo, ricchezza da condividere con famiglia e amici.
  • 26. IL LAVORO E’ STATO EFFETTUATO DALLA CLASSE 2^A O.C.B. Insegnante: Prof.ssa Marcella Schirano Baio Roberto Basile Serena Bonfrate Concetta Bonucci Simona Borraccino Salvatore Borrelli Carmela Braione Chiara Bruno Michele Collura Saverio De Bartolomeo Desirèe Esposito Stefano Fiorenza Grazia Franchini Pamela Franco Angela Mazza Andrea Mele Antonio Piccione Bruna Vienny Francesco Vitarelli Simona