il CROTONESE SABATO 15 GENNAIO 2011 N. 5 23
Ad Altilia interessante convegno storico-archeologico
AbbaziadellaCalabromaria
tramonaci,normanniesvevi
ProseguonoglistudisuPalazzoBarracco
ALTILIA DI SANTA SEVERINA - Orga-
nizzatodalCentroStudiCor-
nelio Pelusio e dall'Associa-
zione culturale Nuovi Oriz-
zonti di Castelsilano, merco-
ledì 29 dicembre presso il lo-
cali di Palazzo Barracco, già
Monastero di Calabromaria,
sièsvoltoilconvegno“Ladi-
nastia Normanno-sveva e il
Monachesimo in Calabria”.
L'iniziativa è maturata nel-
l'ambito del progetto “Tra
Neto e Lese”, finanziato con
fondi protocollo di intesa
fondazioni bancarie e volon-
tariato, bando 2008-pere-
quazione per la progettazio-
ne sociale regione Calabria.
Dopo gli indirizzi e i messaggi
di saluto del vicesindaco di
Santa Severina Franco Comi-
to, di Giuseppe Perpiglia, pre-
sidentedelCentroserviziperil
volontariato “Aurora” di Cro-
tone, e di Simonetta Bonomi,
Soprintendente regionale per
i Beni Archeologici, i lavori
hanno preso avvio con la rela-
zione di Eugenio Donato, ri-
cercatore presso l'Università
della Calabria.
Lo studioso si è soffermato ad
illustrare alcune strutture ab-
baziali oggetto di scavo nel re-
cente passato. In particolare
l'attenzione è stata rivolta al-
l'abbazia di S. Maria di S. Eu-
femia, fondata da Roberto il
Guiscardonellasecondametà
dell'XI secolo nell'area di un
precedente monastero bizan-
tino.Adoggièstataricostruita
laplanimetriadellachiesa,in-
siemeadunaprimatopografia
delcomplessonelqualesirico-
noscono la chiesa, i ruderi del
chiostro e del monastero, il
grandemurodicinta.Gliscavi
sono stati localizzati nella
chiesa, in particolare nell'area
del grande presbiterio e del-
l'abside maggiore”.
Di seguito Gregorio Aversa,
della Soprintendenza per i be-
ni archeologici della Calabria,
collegato in videoconferenza
daFirenze,hadelineatogliesi-
tideglistudicondottinelbien-
nio 2006-2008 sull'abbazia di
Calabromaria “un monumen-
to–haprecisatol'archeologo–
di enorme significato per la
storia della Calabria e dei Ca-
labresi”.
Come noto, i Normanni co-
minciarono una sistematica
conquistamilitaredeipossedi-
menti bizantini in Italia meri-
dionale sotto la guida dei figli
del signore d’Altavilla, Rober-
to il Guiscardo e suo fratello
Ruggero, a partire dal 1040.
Essi godettero dell’appoggio
del papato, che in quel tempo
aveva subito lo scisma della
chiesa di Costantinopoli
(1054)equindiavevatuttol’in-
teresse a strappare le diocesi
calabresi ai Bizantini. Secon-
do le fonti, Roberto sarebbe
entrato in Santa Severina tra
la fine del 1075 e l’inizio del
1076, ed avrebbe istituito un
presidio militare, costruendo
una fortezza. Ora, per quanto
riguardalaCalabromaria,idi-
plomi dell’archivio badiale ci
informano di una regia fonda-
zione nel 1099 dovuta a Rug-
gero Borsa, figlio di Roberto il
Guiscardo e di un monastero
posto sotto la diretta tutela e
protezione dell’imperatore
Federico II di Svevia. Inoltre,
le affinità planimetriche tra il
palazzoBarraccodiAltiliaela
pianta-modello delle abbazie
cistercensicostituiscedipersé
un chiaro segno della legitti-
mità di questo collegamento.
“Ora quindi - ha detto Aversa -
ciaspettaunadeguatoproces-
sodiprogettazionecheconce-
pisca un intervento analogo a
quellodelcastellodiSantaSe-
verina, per chiudere l’anello
che congiunge idealmente Al-
tiliaaSantaSeverinaattraver-
so la presenza normanna”.
DanieleMacrisdell'Università
di Messina si è quindi occupa-
to di affrontare il tema “Tra S.
BasilioeGioacchinodaFiore:
leviedellaspiritualitàinCala-
bria”.
I monaci italo-greci avevano
da sempre goduto della prote-
zionedegliimperatoribizanti-
ni. Con l'avvento dei Norman-
ni, alleati della Chiesa di Ro-
ma, i monasteri smarrirono
progressivamentelaprimitiva
funzione di vita strettamente
cenobitica e furono spinti ad
assumere compiti di
amministrazione e
gestione delle
proprietà. Il
passaggio non
fu improvvi-
so. Vi erano
certamente
culture e for-
me di civiltà
diverse, ma
pur sempre a
contattoreciproco
ed in costante regime
diinterscambio.Significa-
tivaappare,ariguardo,lafigu-
radiSanBartolomeodaSime-
ri, al quale Ruggero II affidò il
compito di riorganizzare il si-
stema monastico.
Poli centrali della nuova fase
storica furono il monastero in
SiciliadelSantissimoSalvato-
re di Punta Faro a Messina ed,
in Calabria, il Patirion di Ros-
sano.Adessisiaggiun-
ge, dopo le recenti
scoperte, il mo-
nastero della
Madonna del-
la Calabria in
diocesi di
SantaSeveri-
na. In merito
lo studioso ha
auspicato che
si possa, in un
prossimo futuro,
realizzare un conve-
gno dedicato al magistero
di San Bartolomeo da Simeri.
ÈtoccatoquindiadAlbertoFi-
co dell'Accademia dei Tintori
ricostruire le diverse fasi che
hanno caratterizzato, in età
normanno-sveva, il monache-
simonelMarchesatodiCroto-
ne e lungo le pendici della Si-
la.
Particolareriguardoèstatori-
servato alle relazioni di Fede-
rico II con le abbazie di San
GiovanniinFioreediSant'An-
geloinFrigillopressoMesora-
ca.
Di seguito Francesco Lopez,
presidente del Centro studi
‘Pelusio’, si è curato di descri-
vere i principali documenti
d'archiviodell'abbaziadiCala-
bromaria. “Il monastero, fon-
dato attorno al 1099 da Poli-
cronio, vescovo greco di Ce-
renzia, d'intesa con il metro-
polita Costantino e col soste-
gno dell'autorità normanna
(Ruggero Borsa, il Conte Rug-
gero, Ruggero II), apparve sin
daglialboricomemonumento
e santuario-fortezza di regia
fondazione. Il progetto si di-
stingueva per grandiosità: da-
revita,all'internodellametro-
polia di Santa Severina, ad un
monastero intitolato alla Ma-
donna della Calabria, capace
di elevarsi a simbolo e riferi-
mento per la venerazione ma-
riana nell'Italia meridionale.
Patrono dell'abbazia risulta
nei rescritti medievali a parti-
re dal 1211 Federico II di Sve-
via.Equestoinvirtùdeldiritto
dipatronatoacquisitopercon-
tinuità rispetto all'operato dei
progenitori normanni”.
Il sovrano ebbe modo di arric-
chire il monastero di Altilia di
privilegiedonazioniassaicon-
sistenti. Notevoli, ad esempio,
i diplomi che oggi conservia-
mo rilasciati nell'anno 1220
direttamente all'abate di Cala-
bromariaRiccardo.InessiFe-
derico II espressamente ri-
chiama la tutela e la speciale
protezione che egli esercitava
sul monastero Calabromaria
(“MonasterijCalabroMarie[...]
sub nostra speciali protectione
(et) defensione suscipimus”).
La seconda parte dei lavori è
stata dedicata ai monasteri di
Abate Marco e di Cabria, anti-
camenteubicatiall'internodel
territoriodiCerenziaeCastel-
silano.
Relatore Giuseppe Scalise jr
dell'Associazione culturale
NuoviOrizzonti.Lostudiososi
è soffermato ad esaminare le
attestazioni documentali ad
oggi note circa il sostegno al
monachesimoflorensedapar-
te di Federico II.
IlmonasterodiS.MariadiCà-
bria e la chiesa di Monte Mar-
co (da questo momento forse
non più ufficialmente citata
come ‘monastero dell’Abate
Marco') vengono menzionati
in un privilegio di Federico II,
datato ottobre 1220, da Castel
S. Pietro, nei pressi di Bolo-
gna,laddoveilresostavainun
suo accampamento di ritorno
da Basilea.
“Si tratta di un documento di
particolare importanza - ha
detto Scalise -: il sovrano con-
fermavaipossessi,ledonazio-
niricevutenelcorsodeltempo
eivaridirittielibertàdicuigo-
deva l’abbazia florense di San
Giovanni in Fiore. Tra l'otto-
bre 1220 e il maggio 1223 si
contano ben quindici docu-
menti, tra quelli superstiti, ri-
lasciati dall'imperatore all'ab-
bazia di Fiore. In essi, come
possedimenti florensi, vengo-
no più volte ricordati i mona-
steri di Abate Marco e Cabria.
Dal punto di vista materiale
dei due siti monastici oggi so-
no rimasti solo pochi ruderi,
testimonianza preziosa di un
illustre passato”.
In occasione del convegno,
Poste Italiane ha rilasciato
uno speciale annullo dedicato
a“FedericoIIelaCalabroma-
ria”. Nel contesto dell'iniziati-
va si sono svolte due mostre:
unadipitturaeoggettid'artea
cura dei maestri Franco Fer-
rarese, Giuseppe Mele e Rina
Rotundo; l'altra di carattere
storico-filatelico curata dai
collezionisti Francesco De Si-
mone, Battista Borza, Luigi
Fonte,GiuseppeD'Ettoris,An-
tonino Lavenia.
CENTROMARCHESATO
A Roccabernarda
Creata consulta
delle associazioni
ROCCABERNARDA -(f.c.) L’as-
sessore alla sanità e am-
biente Salvatore Calzone,
con avviso pubblico datato
7 gennaio informa tutte le
associazionicheilconsiglio
comunale ha costituito la
consulta delle Associazioni
ed ha approvato il relativo
Regolamento. Tale Regola-
mento è a disposizione per
la consultazione presso
l'Ufficio di Segreteria del
Comune.
Tutte le Associazioni, qua-
lora interessate, possono
far parte della Consulta.
Per l'ammissione devono
presentaredomandaalSin-
daco d compilando un ap-
posito modulo di richiesta
disponibile presso l'Ufficio
di Segreteria; depositare
presso la Segreteria della
Consulta copia dell'atto co-
stitutivoedellostatutooac-
cordo tra aderenti forma-
nlizzatoconscritturapriva-
ta e dichiarazione sintetica
attestante finalità e scopi
dell'Associazione e quindi
delproprioambitooperati-
vo;comunicareilnominati-
vo del presidente, dei qua-
dridirigenzialisocietarieil
membrorappresentanteal-
l'interno della consulta; e
dichiarare di condividere il
Regolamento.
Le adesioni dovranno per-
venireentroenonoltrel'11
febbraio2011.
I relatori all’incontro ad Altilia; in basso Palazzo Barracco

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  • 1. il CROTONESE SABATO 15 GENNAIO 2011 N. 5 23 Ad Altilia interessante convegno storico-archeologico AbbaziadellaCalabromaria tramonaci,normanniesvevi ProseguonoglistudisuPalazzoBarracco ALTILIA DI SANTA SEVERINA - Orga- nizzatodalCentroStudiCor- nelio Pelusio e dall'Associa- zione culturale Nuovi Oriz- zonti di Castelsilano, merco- ledì 29 dicembre presso il lo- cali di Palazzo Barracco, già Monastero di Calabromaria, sièsvoltoilconvegno“Ladi- nastia Normanno-sveva e il Monachesimo in Calabria”. L'iniziativa è maturata nel- l'ambito del progetto “Tra Neto e Lese”, finanziato con fondi protocollo di intesa fondazioni bancarie e volon- tariato, bando 2008-pere- quazione per la progettazio- ne sociale regione Calabria. Dopo gli indirizzi e i messaggi di saluto del vicesindaco di Santa Severina Franco Comi- to, di Giuseppe Perpiglia, pre- sidentedelCentroserviziperil volontariato “Aurora” di Cro- tone, e di Simonetta Bonomi, Soprintendente regionale per i Beni Archeologici, i lavori hanno preso avvio con la rela- zione di Eugenio Donato, ri- cercatore presso l'Università della Calabria. Lo studioso si è soffermato ad illustrare alcune strutture ab- baziali oggetto di scavo nel re- cente passato. In particolare l'attenzione è stata rivolta al- l'abbazia di S. Maria di S. Eu- femia, fondata da Roberto il Guiscardonellasecondametà dell'XI secolo nell'area di un precedente monastero bizan- tino.Adoggièstataricostruita laplanimetriadellachiesa,in- siemeadunaprimatopografia delcomplessonelqualesirico- noscono la chiesa, i ruderi del chiostro e del monastero, il grandemurodicinta.Gliscavi sono stati localizzati nella chiesa, in particolare nell'area del grande presbiterio e del- l'abside maggiore”. Di seguito Gregorio Aversa, della Soprintendenza per i be- ni archeologici della Calabria, collegato in videoconferenza daFirenze,hadelineatogliesi- tideglistudicondottinelbien- nio 2006-2008 sull'abbazia di Calabromaria “un monumen- to–haprecisatol'archeologo– di enorme significato per la storia della Calabria e dei Ca- labresi”. Come noto, i Normanni co- minciarono una sistematica conquistamilitaredeipossedi- menti bizantini in Italia meri- dionale sotto la guida dei figli del signore d’Altavilla, Rober- to il Guiscardo e suo fratello Ruggero, a partire dal 1040. Essi godettero dell’appoggio del papato, che in quel tempo aveva subito lo scisma della chiesa di Costantinopoli (1054)equindiavevatuttol’in- teresse a strappare le diocesi calabresi ai Bizantini. Secon- do le fonti, Roberto sarebbe entrato in Santa Severina tra la fine del 1075 e l’inizio del 1076, ed avrebbe istituito un presidio militare, costruendo una fortezza. Ora, per quanto riguardalaCalabromaria,idi- plomi dell’archivio badiale ci informano di una regia fonda- zione nel 1099 dovuta a Rug- gero Borsa, figlio di Roberto il Guiscardo e di un monastero posto sotto la diretta tutela e protezione dell’imperatore Federico II di Svevia. Inoltre, le affinità planimetriche tra il palazzoBarraccodiAltiliaela pianta-modello delle abbazie cistercensicostituiscedipersé un chiaro segno della legitti- mità di questo collegamento. “Ora quindi - ha detto Aversa - ciaspettaunadeguatoproces- sodiprogettazionecheconce- pisca un intervento analogo a quellodelcastellodiSantaSe- verina, per chiudere l’anello che congiunge idealmente Al- tiliaaSantaSeverinaattraver- so la presenza normanna”. DanieleMacrisdell'Università di Messina si è quindi occupa- to di affrontare il tema “Tra S. BasilioeGioacchinodaFiore: leviedellaspiritualitàinCala- bria”. I monaci italo-greci avevano da sempre goduto della prote- zionedegliimperatoribizanti- ni. Con l'avvento dei Norman- ni, alleati della Chiesa di Ro- ma, i monasteri smarrirono progressivamentelaprimitiva funzione di vita strettamente cenobitica e furono spinti ad assumere compiti di amministrazione e gestione delle proprietà. Il passaggio non fu improvvi- so. Vi erano certamente culture e for- me di civiltà diverse, ma pur sempre a contattoreciproco ed in costante regime diinterscambio.Significa- tivaappare,ariguardo,lafigu- radiSanBartolomeodaSime- ri, al quale Ruggero II affidò il compito di riorganizzare il si- stema monastico. Poli centrali della nuova fase storica furono il monastero in SiciliadelSantissimoSalvato- re di Punta Faro a Messina ed, in Calabria, il Patirion di Ros- sano.Adessisiaggiun- ge, dopo le recenti scoperte, il mo- nastero della Madonna del- la Calabria in diocesi di SantaSeveri- na. In merito lo studioso ha auspicato che si possa, in un prossimo futuro, realizzare un conve- gno dedicato al magistero di San Bartolomeo da Simeri. ÈtoccatoquindiadAlbertoFi- co dell'Accademia dei Tintori ricostruire le diverse fasi che hanno caratterizzato, in età normanno-sveva, il monache- simonelMarchesatodiCroto- ne e lungo le pendici della Si- la. Particolareriguardoèstatori- servato alle relazioni di Fede- rico II con le abbazie di San GiovanniinFioreediSant'An- geloinFrigillopressoMesora- ca. Di seguito Francesco Lopez, presidente del Centro studi ‘Pelusio’, si è curato di descri- vere i principali documenti d'archiviodell'abbaziadiCala- bromaria. “Il monastero, fon- dato attorno al 1099 da Poli- cronio, vescovo greco di Ce- renzia, d'intesa con il metro- polita Costantino e col soste- gno dell'autorità normanna (Ruggero Borsa, il Conte Rug- gero, Ruggero II), apparve sin daglialboricomemonumento e santuario-fortezza di regia fondazione. Il progetto si di- stingueva per grandiosità: da- revita,all'internodellametro- polia di Santa Severina, ad un monastero intitolato alla Ma- donna della Calabria, capace di elevarsi a simbolo e riferi- mento per la venerazione ma- riana nell'Italia meridionale. Patrono dell'abbazia risulta nei rescritti medievali a parti- re dal 1211 Federico II di Sve- via.Equestoinvirtùdeldiritto dipatronatoacquisitopercon- tinuità rispetto all'operato dei progenitori normanni”. Il sovrano ebbe modo di arric- chire il monastero di Altilia di privilegiedonazioniassaicon- sistenti. Notevoli, ad esempio, i diplomi che oggi conservia- mo rilasciati nell'anno 1220 direttamente all'abate di Cala- bromariaRiccardo.InessiFe- derico II espressamente ri- chiama la tutela e la speciale protezione che egli esercitava sul monastero Calabromaria (“MonasterijCalabroMarie[...] sub nostra speciali protectione (et) defensione suscipimus”). La seconda parte dei lavori è stata dedicata ai monasteri di Abate Marco e di Cabria, anti- camenteubicatiall'internodel territoriodiCerenziaeCastel- silano. Relatore Giuseppe Scalise jr dell'Associazione culturale NuoviOrizzonti.Lostudiososi è soffermato ad esaminare le attestazioni documentali ad oggi note circa il sostegno al monachesimoflorensedapar- te di Federico II. IlmonasterodiS.MariadiCà- bria e la chiesa di Monte Mar- co (da questo momento forse non più ufficialmente citata come ‘monastero dell’Abate Marco') vengono menzionati in un privilegio di Federico II, datato ottobre 1220, da Castel S. Pietro, nei pressi di Bolo- gna,laddoveilresostavainun suo accampamento di ritorno da Basilea. “Si tratta di un documento di particolare importanza - ha detto Scalise -: il sovrano con- fermavaipossessi,ledonazio- niricevutenelcorsodeltempo eivaridirittielibertàdicuigo- deva l’abbazia florense di San Giovanni in Fiore. Tra l'otto- bre 1220 e il maggio 1223 si contano ben quindici docu- menti, tra quelli superstiti, ri- lasciati dall'imperatore all'ab- bazia di Fiore. In essi, come possedimenti florensi, vengo- no più volte ricordati i mona- steri di Abate Marco e Cabria. Dal punto di vista materiale dei due siti monastici oggi so- no rimasti solo pochi ruderi, testimonianza preziosa di un illustre passato”. In occasione del convegno, Poste Italiane ha rilasciato uno speciale annullo dedicato a“FedericoIIelaCalabroma- ria”. Nel contesto dell'iniziati- va si sono svolte due mostre: unadipitturaeoggettid'artea cura dei maestri Franco Fer- rarese, Giuseppe Mele e Rina Rotundo; l'altra di carattere storico-filatelico curata dai collezionisti Francesco De Si- mone, Battista Borza, Luigi Fonte,GiuseppeD'Ettoris,An- tonino Lavenia. CENTROMARCHESATO A Roccabernarda Creata consulta delle associazioni ROCCABERNARDA -(f.c.) L’as- sessore alla sanità e am- biente Salvatore Calzone, con avviso pubblico datato 7 gennaio informa tutte le associazionicheilconsiglio comunale ha costituito la consulta delle Associazioni ed ha approvato il relativo Regolamento. Tale Regola- mento è a disposizione per la consultazione presso l'Ufficio di Segreteria del Comune. Tutte le Associazioni, qua- lora interessate, possono far parte della Consulta. Per l'ammissione devono presentaredomandaalSin- daco d compilando un ap- posito modulo di richiesta disponibile presso l'Ufficio di Segreteria; depositare presso la Segreteria della Consulta copia dell'atto co- stitutivoedellostatutooac- cordo tra aderenti forma- nlizzatoconscritturapriva- ta e dichiarazione sintetica attestante finalità e scopi dell'Associazione e quindi delproprioambitooperati- vo;comunicareilnominati- vo del presidente, dei qua- dridirigenzialisocietarieil membrorappresentanteal- l'interno della consulta; e dichiarare di condividere il Regolamento. Le adesioni dovranno per- venireentroenonoltrel'11 febbraio2011. I relatori all’incontro ad Altilia; in basso Palazzo Barracco