ARCHEOLOGIA
TRA NOZIONISMO E DIVULGAZIONE

Questioni aperte nella
Public Archaeology in Italia
     Julian Bogdani, Erika Vecchietti
     BraDypUS – Communicating Cultural Heritage
     http://bradypus.net - info@bradypus.net
Public Archaeology
= Pratica della divulgazione dell'archeologia a un ampio pubblico
attraverso mezzi di comunicazione più o meno collaudati (dagli
opuscoli e libri a stampa fino a manifestazioni, siti web e
trasmissioni televisive).

Pubblico inteso come gruppo di individui consumatore di
prodotti culturali, la cui reazione genera l’opinione pubblica.

(N. Merriman 2004, Public Archaeology)
Alcune occasioni di marketing per
l’archeologia, in grado di stimolare l’interesse
del pubblico (personaggi “positivi”)…
Ciononostante…
… ci viene sempre e comunque rinfacciato il fatto che l’archeologo in
cantiere ferma i lavori.




(preferisco sentirmi dire che le piramidi sono state costruite dagli alieni…)
Noi per parte nostra ci
                               lamentiamo di:




Tagli alla cultura
(che in un periodo di crisi nera economica mi suscitano
anche una questione “morale”…)
Noi per parte nostra ci
              lamentiamo di:




Abbandono delle aree
e dei siti di interesse
archeologico
… noi archeologi abbiamo
una qualche responsabilità di
questo?
paghiamo le conseguenze di decenni in cui i beni culturali sono
stati in gran parte oggetto di studio meramente accademico-
cattedratico da una parte, proprietà privata di funzionari
dall'altra

(per non parlare dei programmi scolastici ministeriali, che hanno
“declassato” la materia della storia)
Ma non solo:

la ricerca e il mondo dell’archeologia professionale hanno fino a
ora tributato un ruolo marginale alla divulgazione archeologica,
non pensando a innescare un meccanismo di
sensibilizzazione della società verso la conservazione e la
valorizzazione del passato, mostrando alla collettività come un
investimento in denaro e disagi (nel caso degli scavi urbani) possa
restituire sul lungo termine conoscenza, identità, valore aggiunto
per il territorio e i suoi abitanti.

Le istituzioni culturali si sono finora sostanzialmente
disinteressate verso il coinvolgimento e dell’interesse del
pubblico dei non archeologi, lasciandolo a trasmissioni
televisive o ai privati.
E soprattutto…
si rileva una totale assenza dai piani di studi
universitari, di tutti i livelli, di corsi e laboratori
rivolti a questi aspetti del mestiere
archeologico (la divulgazione/comunicazione),
importantissimo sbocco lavorativo per chi si ostina
ad occuparsi, dopo la propria formazione, di
archeologia.
Public Archaeology e
archeologia virtuale
(esperienza è partecipazione)
L’archeologia virtuale ha un ruolo fondamentale sul
pubblico, per il suo carattere “immersivo”, che fa fronte a
una società che ormai è assuefatta a una pratica della
“partecipazione” mutuata dalla logica della televisione, dei
mezzi di comunicazione, dei videogiochi, dei reality show.

 Può andare di pari passo con:
 - Archeologia sperimentale
 - Ricostruzioni a grandezza naturale delle strutture
 - Ricostruzioni a grandezza naturale degli arredi,
 scientificamente fondate, come le ricostruzioni delle strutture
 - Rievocazioni storiche
Partecipazione
(= coinvolgimento)
che è fondamentale per:
- collaborazione nella tutela dei siti
- difesa da scavi illeciti e da traffico clandestino
- controllo del territorio
- collaborazione con le istituzioni locali
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):

1   la partecipazione attiva della collettività
    all'archeologia sul campo, in particolare agli scavi in
    area urbana (tenendo sempre separati i ruoli degli
    archeologi professionisti da quelli dei volontari)
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):
     la costruzione di progetti il più


2
                                                         www.grumentum.net
     possibile fruibili via web, e                Portale web collaborativo del
     aperti al coinvolgimento, e al         sito archeologico di Grumentum e
     controllo, della collettività: dai        delle eccellenze della Val d’Agri
                                                                   in Basilicata
     portali per la valorizzazione del
     territorio in cui venga interpellata
     a popolazione per la
     segnalazione di tradizioni locali,
     fino al coinvolgimento della
     cittadinanza per la denuncia di
     particolari abusi a danno del
     patrimonio culturale
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):

3
     il diritto di pubblicazione anche a coloro
     che sovente ne sono esclusi, attraverso
     progetti editoriali a costi accessibili
     che consentano l'edizione online libera
     da diritti editoriali e supportati da
     referenti scientifici di alto livello (primo
     fra tutti universitari)
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):

4    l'introduzione di una divulgazione/didattica di
     qualità, che deve essere fortemente legata alla
     ricerca e comprendere percorsi formativi autonomi
     e specifici
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):

5    la rottura dei tradizionali
     schemi che vedano
     l'archeologia come
     appannaggio di una “casta”,
     ma portarla nelle scuole, nei
     parchi di divertimento, nelle
     piazze, attraverso
     ricostruzioni, simulazioni,
     progetti immersivi che
     restituiscano il vero pathos
     della scoperta
Altre linee percorribili
(a fianco dell’archeologia
virtuale):

6    L’utilizzo della risorsa archeologico-culturale come
     vettore di crescita dell’intero comprensorio
     territoriale, facilitando la crescita dei club di
     prodotto, che valorizzino le eccellenze del territorio
     (cosa che è possibile ora attraverso l’utilizzo di
     smartphone e tablet)

Archeologia tra Nozionismo e Divulgazione. Questioni aperte nella Public Archaeology in Italia

  • 1.
    ARCHEOLOGIA TRA NOZIONISMO EDIVULGAZIONE Questioni aperte nella Public Archaeology in Italia Julian Bogdani, Erika Vecchietti BraDypUS – Communicating Cultural Heritage http://bradypus.net - [email protected]
  • 2.
    Public Archaeology = Praticadella divulgazione dell'archeologia a un ampio pubblico attraverso mezzi di comunicazione più o meno collaudati (dagli opuscoli e libri a stampa fino a manifestazioni, siti web e trasmissioni televisive). Pubblico inteso come gruppo di individui consumatore di prodotti culturali, la cui reazione genera l’opinione pubblica. (N. Merriman 2004, Public Archaeology)
  • 3.
    Alcune occasioni dimarketing per l’archeologia, in grado di stimolare l’interesse del pubblico (personaggi “positivi”)…
  • 4.
    Ciononostante… … ci vienesempre e comunque rinfacciato il fatto che l’archeologo in cantiere ferma i lavori. (preferisco sentirmi dire che le piramidi sono state costruite dagli alieni…)
  • 5.
    Noi per partenostra ci lamentiamo di: Tagli alla cultura (che in un periodo di crisi nera economica mi suscitano anche una questione “morale”…)
  • 6.
    Noi per partenostra ci lamentiamo di: Abbandono delle aree e dei siti di interesse archeologico
  • 7.
    … noi archeologiabbiamo una qualche responsabilità di questo? paghiamo le conseguenze di decenni in cui i beni culturali sono stati in gran parte oggetto di studio meramente accademico- cattedratico da una parte, proprietà privata di funzionari dall'altra (per non parlare dei programmi scolastici ministeriali, che hanno “declassato” la materia della storia)
  • 8.
    Ma non solo: laricerca e il mondo dell’archeologia professionale hanno fino a ora tributato un ruolo marginale alla divulgazione archeologica, non pensando a innescare un meccanismo di sensibilizzazione della società verso la conservazione e la valorizzazione del passato, mostrando alla collettività come un investimento in denaro e disagi (nel caso degli scavi urbani) possa restituire sul lungo termine conoscenza, identità, valore aggiunto per il territorio e i suoi abitanti. Le istituzioni culturali si sono finora sostanzialmente disinteressate verso il coinvolgimento e dell’interesse del pubblico dei non archeologi, lasciandolo a trasmissioni televisive o ai privati.
  • 9.
    E soprattutto… si rilevauna totale assenza dai piani di studi universitari, di tutti i livelli, di corsi e laboratori rivolti a questi aspetti del mestiere archeologico (la divulgazione/comunicazione), importantissimo sbocco lavorativo per chi si ostina ad occuparsi, dopo la propria formazione, di archeologia.
  • 10.
    Public Archaeology e archeologiavirtuale (esperienza è partecipazione) L’archeologia virtuale ha un ruolo fondamentale sul pubblico, per il suo carattere “immersivo”, che fa fronte a una società che ormai è assuefatta a una pratica della “partecipazione” mutuata dalla logica della televisione, dei mezzi di comunicazione, dei videogiochi, dei reality show. Può andare di pari passo con: - Archeologia sperimentale - Ricostruzioni a grandezza naturale delle strutture - Ricostruzioni a grandezza naturale degli arredi, scientificamente fondate, come le ricostruzioni delle strutture - Rievocazioni storiche
  • 11.
    Partecipazione (= coinvolgimento) che èfondamentale per: - collaborazione nella tutela dei siti - difesa da scavi illeciti e da traffico clandestino - controllo del territorio - collaborazione con le istituzioni locali
  • 12.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): 1 la partecipazione attiva della collettività all'archeologia sul campo, in particolare agli scavi in area urbana (tenendo sempre separati i ruoli degli archeologi professionisti da quelli dei volontari)
  • 13.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): la costruzione di progetti il più 2 www.grumentum.net possibile fruibili via web, e Portale web collaborativo del aperti al coinvolgimento, e al sito archeologico di Grumentum e controllo, della collettività: dai delle eccellenze della Val d’Agri in Basilicata portali per la valorizzazione del territorio in cui venga interpellata a popolazione per la segnalazione di tradizioni locali, fino al coinvolgimento della cittadinanza per la denuncia di particolari abusi a danno del patrimonio culturale
  • 14.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): 3 il diritto di pubblicazione anche a coloro che sovente ne sono esclusi, attraverso progetti editoriali a costi accessibili che consentano l'edizione online libera da diritti editoriali e supportati da referenti scientifici di alto livello (primo fra tutti universitari)
  • 15.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): 4 l'introduzione di una divulgazione/didattica di qualità, che deve essere fortemente legata alla ricerca e comprendere percorsi formativi autonomi e specifici
  • 16.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): 5 la rottura dei tradizionali schemi che vedano l'archeologia come appannaggio di una “casta”, ma portarla nelle scuole, nei parchi di divertimento, nelle piazze, attraverso ricostruzioni, simulazioni, progetti immersivi che restituiscano il vero pathos della scoperta
  • 17.
    Altre linee percorribili (afianco dell’archeologia virtuale): 6 L’utilizzo della risorsa archeologico-culturale come vettore di crescita dell’intero comprensorio territoriale, facilitando la crescita dei club di prodotto, che valorizzino le eccellenze del territorio (cosa che è possibile ora attraverso l’utilizzo di smartphone e tablet)